Sempre piu teso il clima tra i sindacati. Dopo i botta e risposta dei giorni scorsi tra i leader di Cgil e Cisl Maurizio Landini e Luigi Sbarra, oggi scendono in campo le categorie. Per la precisione, quella dei ‘’postali’’, SLP CISL, Confsal-com, FAILP-Cisal ed UGL-com. Ragione del contendere, l’accordo raggiunto ieri con Poste per l’assunzione di 7500 dipendenti, firmato però dalla sola Cisl con gli altri sindacati minori. Che oggi, con una nota congiunta, assai polemica, affermano: “leri, in un comunicato, Slc Cgil e Uil-Poste definivano “un accordo farsa” l’esito positivo di una importante trattativa tra Poste Italiane, SLP CISL, Confsal-com, FAILP-Cisal ed UGL-com. L’accordo, come ampiamente ripreso dalla stampa, contiene aspetti positivi per i lavoratori e sostiene l’Azienda nel percorso di implementazione del Piano Industriale, di cui alcuni spetti saranno definiti in un incontro dei prossimi giorni. Uno degli aspetti più importanti dell’accordo è la definizione di 7500 consolidamenti e assunzioni a tempo determinato, anche per dare una risposta vera a tanti precari in Poste Italiane”.
“Sic Cgil e Uil-Poste -accusa la nota- diffondendo false notizie, volevano far credere di essere stati esclusi dal tavolo delle trattative, mentre è a tutti noto che i due sindacati sono stati presenti a tutte le fasi negoziali fino alla firma dell’accordo che, ovviamente, hanno rifiutato. Oggi sono stati i lavoratori postali che hanno dato la giusta risposta ai due sindacati che lamentavano un vulnus alla loro rappresentatività in Poste Italiane. Infatti, l’adesione allo sciopero a livello nazionale non ha superato il 4% tra i 120.000 mila lavoratori postali. Questa a noi pare una rappresentatività con solo diritto di tribuna”, concludono le 4 sigle sindacali.
Redazione