“Siamo stati sempre del tutto autonomi dai Governi. La nostra storia lo dimostra chiaramente. E da sempre guardiamo allo sciopero come allo strumento di extrema ratio, una scelta anche dolorosa, perché implica il fallimento del momento negoziale e sacrifici per i lavoratori”. Cosi’ il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in una intervista al quotidiano QN, a proposito dello sciopero di venerdi proclamato da Cgil e Uil, a cui non ha aderito la Cisl.
“Lo sciopero – prosegue Sbarra – rimane uno strumento sindacale, finalizzato a portare risultati tangibili per le persone e non ad esprimere opposizione a un governo o a un’area politica. In questo quadro, quando il dialogo si spezza siamo i primi a scendere in piazza: basta guardare alle mobilitazioni delle scorse settimane su Tpl, automotive e il suo indotto”.
“Usare la mobilitazione generale in modo compulsivo, però, oltre ad allontanare le persone dal sindacato, porta a toni sempre più alti e a un clima sempre più irrespirabile nei luoghi di lavoro e nelle comunità. Uno schema sbagliato, che crea disagio tra lavoratori e cittadini, infuoca inutilmente le relazioni industriali, allontana il mondo del lavoro dai luoghi di decisione”, conclude Sbarra.
Pronta la replica di Maurizio Landini: ‘’a Sbarra non rispondo io, ma risponderanno le lavoratrici e i lavoratori il 29 novembre, giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil. Io non devo rispondere nulla al segretario della Cisl”. E ancora, prosegue Landini: “Lui (Sbarra, ndr) fa le sue scelte e sarebbe utile che, come noi lo rispettiamo, lui rispettasse anche le altre persone. Lo sciopero è un diritto, e se arrivi a una situazione di questo genere è perché non siamo ascoltati e perchè non ci sono i rinnovi”.
Redazione