“Nei contenuti della sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittime parti significative della legge Calderoli, anticipati ieri da un comunicato stampa, trovano ‘solenne’ conferma molte delle ragioni che ci hanno spinto a mobilitarci per contrastarla e a schierarci, fin dal 2017, contro un percorso di attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione che minava l’unità del Paese”. Lo si legge in una nota della Cgil nazionale.
“È la dimostrazione – prosegue la Confederazione – che si tratta di un disegno volto a disarticolare la Repubblica in venti piccole patrie e a compromettere irrimediabilmente i fondamentali principi di uguaglianza, di solidarietà e di coesione sociale. Attendiamo, ovviamente, la pubblicazione della sentenza per valutazioni più approfondite”.
Secondo la Cgil “per lo spirito egoista e separatista che ha ispirato fin dal principio questo progetto di Autonomia differenziata, resta comunque in piedi il rischio che si determinino danni pesantissimi al tessuto economico e sociale nazionale”.
“Perciò continuiamo a sostenere la richiesta di referendum integralmente abrogativo sottoscritta da oltre 1,3 milioni di cittadine e cittadini affinché, nella prossima primavera, le elettrici e gli elettori possano cancellare definitivamente una legge pericolosa e antistorica, facendo tramontare ogni ipotesi di sua attuazione”, conclude il sindacato di corso d’Italia.