Rinnovare in tempi rapidi il contratto nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri. Lo chiedono i sindacati di settore Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna che oggi hanno indetto una conferenza stampa per spiegare le ragioni del comparto, confermando lo sciopero di 24 ore del Tpl per l’8 novembre prossimo, senza fasce di garanzia, con una manifestazione nazionale a Roma.
“Il Ccnl – spiegano i sindacati – è lo strumento per migliorare le tutele del lavoro alla luce dei cambiamenti tecnologici e organizzativi, che hanno investito il settore per rispondere alle sempre maggiori esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, per adeguare le retribuzioni, nonché per contribuire allo sviluppo di un trasporto di persone che abbia come orizzonte strategico il potenziamento di servizi di mobilità sostenibile e per offrire al sistema Paese una mobilità per il trasporto persone di qualità, in linea con l`obiettivo di riduzione delle emissioni nocive, contribuendo all`utilizzo di mezzi di trasporto non inquinanti in una prospettiva di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
“Rimane quanto mai necessario superare gli elementi, che hanno generato l`interruzione del confronto e accelerare il processo di rinnovo contrattuale per assicurare regole certe, in un quadro legislativo di riferimento confuso, al fine di garantire sicurezza, sostenibilità, efficienza dei servizi in un mercato di concorrenza regolata”.
I sindacati chiedono il “coinvolgimento necessario e indispensabile di Governo e Istituzioni per l`individuazione delle Risorse”.
“La normativa prevede una sola volta nel corso della vertenza contrattuale lo strumento dello sciopero senza fasce di garanzia con manifestazione nazionale, questo rende l’idea della complessità delle trattative”, ha aggiunto il segretario generale della Filt-Cgil, Stefano Malorgio, in una conferenza stampa “Il che non significa che verrà cancellato totalmente il trasporto pubblico – ha aggiunto -, perché si posso fare servizi minimi in accordo con azienda. Questa vertenza è ormai per il salvataggio del trasporto pubblico locale. O c’è una decisione forte di investimento da parte della politica oppure rischiamo la desertificazione del settore”.