La Fp Cgil sta promuovendo una campagna di ascolto e informazione delle lavoratrici e lavoratori per condividere le scelte e gli orientamenti da portare al tavolo del rinnovo del Ccnl Funzioni Centrali, Funzioni Locali e Sanità. sono già diverse migliaia coloro i quali hanno aderito al questionario online e migliaia quelli che stanno compilando il questionario cartaceo nei posti di lavoro. Dai primi risultati emerge un netto scontento per l`ipotesi di un contratto “che taglia i salari dei dipendenti pubblici”, come sottolinea il sindacato in una nota. “Per noi non ci può essere che il ricorso alla democrazia e alla partecipazione in una situazione così inedita come quella che sta accadendo in queste ore”.
Nel dettaglio, secondo i dati della consultazione il 97,35% dichiara di non condividere la scelta del Governo di riconoscere solo un terzo della perdita del potere di acquisto delle retribuzioni e chiede di continuare la mobilitazione. Il 96,55% ritiene che non sia più tollerabile il blocco del salario accessorio. Il 93,90% chiede di conglobare e non assorbire l`indennità di vacanza contrattuale potenziata (Ivc) anticipata con atto unilaterale da parte del Governo. Il 94,62% non vuole rinunciare agli strumenti di valorizzazione professionale (incarichi, progressioni e ordinamento) compromessi dai mancati finanziamenti. L`89,51% si sente più garantito su smart working e condizioni di lavoro dalla contrattazione collettiva che dai provvedimenti di legge e dei dirigenti. Il 93,58% chiede l`aumento del valore dei buoni pasto fermo per legge nella pubblica amministrazione. Il 95,84% ritiene che la trattativa e la mobilitazione debbano proseguire per ottenere risultati migliorativi.
“Il datore di lavoro pubblico, il ministro Zangrillo, vuole a tutti i costi una firma che ha il prezzo di mortificare i dipendenti delle funzioni centrali – dice la Fp – eravamo partiti con il Governo che diceva di voler iniziare dal contratto delle funzioni locali e sanità per dare risposte prioritarie a quei settori della P.A. che sono più in frontiera. Ebbene, verificato che a fronte delle scarse risorse su quei tavoli le maggioranze sono più difficili da trovare attorno alla scelta di tagliare 10 punti di riconoscimento dell`inflazione per i salari e non dare risposte su carriere e condizioni di lavoro, stiamo assistendo a una forzatura nel contratto delle funzioni centrali dove evidentemente ci sono le condizioni affinché più soggetti si dimostrino più sensibili al richiamo del Governo che alla dignità dei lavoratori e alle stesse piattaforme che quelle organizzazioni hanno presentato. Parliamo di oltre 300 euro mandati in cavalleria da scelte che il Parlamento potrebbe ancora modificare e che invece il Governo vuole chiudere in fretta”.
La categoria dei lavoratori pubblici della Cgil aggiunge che “con i pagherò non si pagano le bollette, non si mandano i figli all`università e quindi misteriosi rinvii ad eventuali modifiche dopo l`approvazione della legge di bilancio che si leggono nel testo e patti che si millantano in queste ore e che sarebbero a zero euro visto che il governo ha già bloccato il valore del contratto 25/27 e 28/30 sono ulteriori elementi che rendono ancor più sorprendente tutta questa concitazione. Ma come si fa a bloccare gli stipendi per 3 contratti accettando passivamente una decisione unilaterale del datore di lavoro? Per questo abbiamo chiesto ai lavoratori di esprimere la loro opinione e continueremo a farlo. Non si può accettare passivamente che i diritti di chi lavora nella P.A. vengano intaccati senza reagire.
Si aggiunga di nuovo il tetto al turn over al 75% in controtendenza con l`emergenza occupazione che vede l`uscita di oltre un milione di lavoratori da qui al 2030 e il quadro è completo”.