Nel secondo trimestre 2024 la produzione industriale nel settore metalmeccanico/meccatronico cala ancora segnando un ulteriore -1,5% congiunturale, dopo il -2,1% registrato nei primi tre mesi dell`anno, incidendo pesantemente sulle performance del resto dell`Industria. Su base annua il calo della produzione è stata del 3,4%. È quanto emerge dalla 171esima Indagine Congiunturale di Federmeccanica, presentata questa mattina a Roma.
Nel dettaglio, nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni metalmeccaniche/meccatroniche evidenziano un aggravamento del – 3,2%, dovuto anche al crollo sul mercato tedesco (-11,1% rispetto ai primi sei mesi del 2023).
Il 32% delle imprese, in forte aumento rispetto al precedente 21%, prospetta una contrazione nei livelli di produzione nei prossimi mesi, cui si accompagna la crescita della quota di imprese che prevedono una riduzione dei livelli occupazionali nei prossimi sei mesi (14% in salita dal precedente 11%). Nel periodo gennaio-luglio 2024, inoltre, le ore autorizzate di Cig sono aumentate del 38,4% rispetto all`analogo periodo dell`anno precedente con un incremento della Cig ordinaria del 70,1% e del 3,5% per quella straordinaria.
In questo primo semestre del 2024 la produzione metalmeccanica è diminuita in maniera diffusa in tutti i comparti dell`aggregato, ma in particolar modo in quello degli Autoveicoli e rimorchi i cui volumi di produzione hanno segnato cali congiunturali sempre più accentuati nei singoli trimestri.
Le esportazioni metalmeccaniche, nel periodo gennaio-giugno dell`anno in corso, si confermano negative e la dinamica trimestrale nel 2024 evidenzia un nuovo aggravamento: -4,3%, rispetto al secondo del 2023, dopo il -2,0% segnato nel primo.
Complessivamente, nei primi sei mesi dell`anno in corso l`export settoriale è mediamente diminuito del 3,2%, rispetto al primo semestre del 2023, l`import si è ridotto del 6,5% mentre il saldo dell`interscambio è stato pari a circa 25,5 miliardi di euro, superiore ai 22,2 conseguiti nell`analogo periodo dello scorso anno.
Con riferimento alle aree di destinazione, in questa prima metà dell`anno, più marcata è stata la contrazione registrata dalle esportazioni dirette verso l`Unione Europea (-5,5% su base annua), rispetto a quelle indirizzate verso i mercati esterni all`area (-0,5%), e il calo, pur avendo interessato tutti i nostri principali partner commerciali, è stato condizionato in particolar modo dal crollo rilevato sul mercato tedesco (-11,1% rispetto ai primi sei mesi del 2023).
La quota di imprese del settore metalmeccanico che ha dichiarato di incontrare difficoltà nel reperire i profili professionali essenziali per lo svolgimento dell`attività aziendale è stata pari al 69%. Con riferimento alla tipologia di competenze ricercate, diventa sempre più difficile reperire quelle tecniche di base/tradizionali (48% delle aziende, quota più elevata degli ultimi quattro anni), mentre quelle tecnologiche avanzate/digitali hanno raccolto il 27% delle risposte.
La ricerca delle competenze trasversali (intese come la capacità di risolvere problemi, di prendere decisioni, di lavorare in gruppo, di comunicazione, di autonomia) è stata ardua per il 19% delle imprese (percentuale più bassa dal 2021), mentre il restante 6% è alla ricerca di figure professionali con altre specifiche caratteristiche.
Il vicepresidente di Federmeccanica, Diego Andreis, ha commentato: “Siamo in difficoltà, su tutta la linea dalla produzione industriale all`export, dal confronto con il trimestre precedente a quello con lo stesso periodo dello scorso anno. Gli effetti purtroppo si vedono dalla diminuzione del numero di imprese che prevedono di aumentare l`occupazione e dalla crescita sensibile della cassa integrazione, sia quella ordinaria che straordinaria. Anche il futuro non promette niente di buono, analizzando le previsioni delle imprese e i loro timori. Più del 30% delle aziende si preoccupa di possibili interruzioni dell`attività. Così come purtroppo non stupisce più vedere che è sempre più diffusa la preoccupazione di non trovare i profili professionali che servono. Timore questo che coincide con le difficoltà ormai endemiche registrate per la ricerca di personale. Ci troviamo in mezzo ad un guado e serve un lavoro di concerto, Europa tutta assieme, per uscirne senza lasciare indietro nessuno. Il nostro Settore è stretto tra tensioni esterne non controllabili e strutturali problemi di competitività. Si deve agire sui diversi ambiti e ad ogni livello per non perdere ulteriore terreno. Ognuno deve fare la sua parte diciamo sempre, noi faremo la nostra, come sempre”.
Il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, ha aggiunto: «Anche oggi ci confrontiamo con la realtà e ci scontriamo con tante difficoltà. Ed è una dura realtà quella che abbiamo davanti. Lo dicono in maniera chiara tutti i dati raccolti, sia quelli di fonte ufficiale sia quelli qualitativi che le nostre imprese ci hanno fornito. Tutto torna, sono i conti che non tornano, ancora una volta. Diciamolo in maniera chiara: se il nostro Settore non va bene, tutti ne risentono. Osserviamo come le nostre performance negative abbiano condizionato anche quelle dell`Intera Industria. Si può affermare che la metalmeccanica/meccatronica è un vero e proprio interesse nazionale, e come tale va tutelato e sostenuto. Niente può essere lasciato al caso in nessun ambito. Non si possono fare passi falsi, si deve fare un salto di qualità. L`obiettivo è tornare a crescere, ma prima occorre proteggere chi è in condizioni più critiche. Poi occorre creare le condizioni per lo sviluppo dell`intero sistema, tenendo presente che anche i dettagli fanno la differenza soprattutto in una Categoria caratterizzata da un`estrema eterogeneità. Basta veramente poco perché si generino dei danni irreparabili. Non possiamo permettercelo e non lo permetteremo”.