Sostenibilità e innovazione sono le parole d’ordine per il futuro prossimo a venire. Un futuro, che però, è già presente. Saper intercettare ocularmente gli enormi stravolgimenti, quelli alle spalle e quelli ancora drammaticamente in corso, ci consentirà di non subire le correnti della Storia, ma di saperle agire come vantaggio dell’industria e delle comunità in senso lato. L’urgenza, quindi, è saper individuare quelle Traiettorie di futuro, che danno il nome al saggio a cura del centro studi Nomisma (Il Mulino, 144 pagine, 14,00 euro), lungo le quali l’industria manifatturiera italiana saprà orientarsi per navigare nel nuovo disordine mondiale. Il volume accoglie gli interventi di esperti e imprenditori che fanno parte del comitato scientifico di Nomisma, società di consulenza fondata nel 1981 a Bologna da un gruppo di economisti, tra cui Romano Prodi che firma la prefazione del testo. Il quadro tratteggiato dagli esperti – corredato da esperienze di studio e di impresa – spazia dal concetto di impresa nel tempo nuovo, la centralità della geopolitica e le improrogabili sfide che ne conseguono, la nuova declinazione della globalizzazione nell’ottica di rinnovate politiche europee, il senso del lavoro e la centralità del welfare, fino alla centralità dei parametri ESG – Environmental, Social and Governance – che pur correnti nel discorso pubblico delle economie e dei Paesi hanno bisogno di un’ulteriore propulsione per allinearsi alle esigenze.
Interessante, e sottolineato a più riprese nel corso degli interventi, è l’urgenza di un approccio che non sia più presbite e a compartimenti stagni, ma in grado di saper far convergere i numeri con l’umanesimo, l’unica strategia che si è dimostrata vincente non tanto (non solo) per vincere la partita della competitività, ma per farlo nella maniera più innovativa possibile integrando alle strategie gestionali i punti di forza del nostro bagaglio culturale – quegli stessi punti forza che ci hanno resi grandi nel mondo e che ci hanno consentito di risultare resilienti dinanzi alle sfide più difficili. Il senso di comunità, territorialità e prossimità che caratterizza il nostro tessuto imprenditoriale ha bisogno di questo indirizzo per saper reagire alle pressioni di una Storia che corre, pena una corsa a due velocità in cui il soccombente è presto a essere individuato. Un impegno che guarda anche alle generazioni future, cui pure bisogna pagare il tributo di anni di incuria e mancanza di lungimiranza. In questo senso, fondamentali e non più prorogabili sono cambi di passo in una certa cultura imprenditoriale ma anche di sistema paese in senso lato: clima, tecnologia, innovazione, dinamiche produttive non possono essere più scorporati, ma convergenti in un interesse superiore.
Procedere senza esitare, ma soprattutto senza diffidare, è un altro passaggio chiave e che investe in modo particolare l’approccio all’intelligenza artificiale. Tutti i cambiamenti destano sospetti e timori, la paura che l’umano venga soppiantato è lo spettro che invade le nostre quotidianità. Ma l’ottica è quella di un’intelligenza artificiale che accompagni il cammino dell’uomo, che lo acceleri in una direzione di sviluppo a vantaggio di tutti – come dimostra anche la rivoluzione dei trattamenti medici analizzata nel capitolo a cura di Sergio Dompè. Ma per accedere a questi risultati non si può sperare nel miracolo del buonsenso o della scienza infusa: occorre investire e farlo bene, puntare sul capitale umano non come mero ingranaggio di una macchina più grande, ma come vettore posto in sinergia con le esigenze del futuro che non trascurino mai la dimensione di benessere tout court. È anche qui che si gioca la partita della competitività italiana: sull’implementazione delle competenze STEM, ad esempio, sull’investimento in ricerca e sviluppo e sull’incoraggiamento all’accesso delle donne in discipline poco attrattive per il genere femminile. Uscire dalla segregazione affinché il Paese torni a correre su due gambe.
La lettura proposta nel volume non è confinata allo spazio nazionale, ma sottolinea l’importanza di una prospettiva integrata dell’intero spazio europeo che, parimenti, necessita di regole e indirizzi per potersi muovere nello spazio competitivo con gli altri blocchi di potenze internazionale in uno spazio geopolitico sempre più conflittuale e che va, per questo motivo, restringendosi. La pandemia prima, il conflitto russo-ucraino alle porte dell’Europa e la recrudescenza dell’annosa questione mediorientale hanno ridefinito gli spazi del commercio, il processo delle supply chain, le catene di approvvigionamento delle materie prime industriali e anche dei prodotti finiti. Ma anche lo spazio di conflitto del digitale con i colossi asiatici e statunitensi , una corsa all’immateriale che l’Europa non può subire ma anche anzi deve agire come protagonista, con processi e regole propri.
«In questo contesto – scrive Prodi nella prefazione – l’Ue , che deve i suoi progressi più importanti alla capacità di interpretare il multilateralismo, l’integrazione dei mercati e la libertà di movimento di cittadini, beni e capitali, si trova davanti alla necessità di affrontare questioni fondamentali. Come accompagnare gli Stati membri ad agire nel nuovo scenario […]. Come farlo senza frammentare il mercato interno trovando e mobilitando le risorse per gli investimenti privati e pubblici […]. Dotarsi di una architettura di regole che la metta in grado di prendere decisioni in modo veloce ed efficace senza compromettere gli equilibri di rappresentanza delle varie componenti della sua architettura istituzionale. Tornare a volgere lo sguardo all’esterno riaffermando la propria influenza non solo in termini normativi, commerciali, ma anche di elaborazione politica. Attraversare questa transizione dando valore e facendo da bussola alla dimensione territoriale dell’economia e della società. Si tratta di grandi questioni, che l’Ue deve affrontare da protagonista».
Elettra Raffaela Melucci
Titolo: Traiettorie di futuro. L’industria manifatturiera italiana nel nuovo disordine mondiale
Autore: Nomisma, AA.VV.
Editore: Il Mulino – Collana Fuori Collana
Pagine: 144 pp.
Anno di pubblicazione: 2024
ISBN: 978-88-15-38921-3
Prezzo: 14,00€