Le dimissioni del ministro Sangiuliano dalla guida del dicastero della Cultura hanno ridestato la preoccupazione dei sindacati, che pur lungi dall’aver abbassato la guardia in questi mesi turbolenti, si preparano ad affrontare una fase delicata e cruciale soprattutto per quanto riguarda il riordino del decreto tax credit approvato dalla corte dei conti e in attesa di attuativi a venire entro la prima decade di ottobre.
Lo scorso il 5 settembre, durante le giornate della Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, si è tenuto all’Italian Pavillion l’incontro a porte chiuse “Sindacato e Impresa: Fare Sistema per lo Sviluppo del Cine-Audiovisivo”, promosso da Slc Cgil, Fistel Uil, Uilcom Uil insieme con le associazioni dei grandi produttori Anica, Apa, e quelle dei piccoli produttori Ape, Cna, Confartigianato, cui è stato invitato anche il Ministero. Molti i temi affrontati: contrattazione e relazioni industriali: contratto di filiera e rappresentanza; occupazione e mercato del lavoro: accesso alle professioni, continuità occupazionale, tutele; intervento pubblico per lo sviluppo: legislazione e misure fiscali, consolidamento industriale, sperimentazione e presenza internazionale. Obiettivo dell’incontro, infatti, era di “dare un’impostazione più di sistema, come l’avanzamento della contrattazione, gli scenari internazionali, le prospettive dei produttori”, come spiega a Il diario del lavoro la segretaria nazionale della Slc-Cgil, Sabina Di Marco.
Un aspetto rilevante dell’incontro, infatti, ha riguardato la presentazione un rapporto elaborato dalla Cgil riguardante gli ultimi dati sull’andamento occupazionale nel settore che rileva una flessione di circa il 40% dell’occupazione dal 2023 al 2024, mentre dal 2019 al 2023 c’era stato un aumento del 50%. “Nel periodo Covid e post-Covid – precisa Di Marco – con i protocolli che avevamo sottoscritto, abbiamo avuto questa crescita esponenziale dell’occupazione, mentre invece nell’ultimo periodo si è registrato questo brusco rallentamento anche a causa dell’assenza del tax credit, che ha significato quindi tempi lunghi per avere regole certe e per il modo in cui è stata presentata la riforma, perché ci sono degli elementi che preoccupano molti i piccoli produttori e gli indipendenti che hanno esibito tutte le difficoltà”.
Per questo motivo, proprio questa mattina i sindacati hanno inviato al ministro Giuli una richiesta di incontro per fare il punto. “Innanzitutto – spiega la segretaria nazionale della Slc-Cgil – per capire come tamponare la disoccupazione che di fatto c’è e rendere efficaci gli strumenti da mettere in campo – gli ammortizzatori sociali, indennità di discontinuità, la naspi – che in questa fase non lo sono. Una richiesta atta a tutelare le lavoratrici e i lavoratori del comparto che probabilmente avranno tempi ancora lunghi prima di veder ripartire a pieno regime l’attività – che, comunque, auspichiamo che riparta, ma non abbiamo certezze”. Il secondo aspetto per il quale è stata inoltrata la richiesta di incontro al ministro Giuli “è capire se ci sono ancora, nelle more, le possibilità di fare alcuni aggiustamenti rispetto a come stata formulata la proposta di tax credit, magari anche attraverso i decreti direttoriali, per poter avere delle leve che consentano da un lato di garantire che le piccole produzioni abbiano maglie un po’ più ampie per l’accesso al fondo (ad esempio il criterio del 40% di capitale privato con cui bisogna contribuire per le opere prime e seconde, proibitivo per moltissime produzioni), dall’altro per quanto riguarda la problematicità delle venti più importanti case di distribuzione che, probabilmente, non darebbero spazio a dei piccoli prodotti che non danno certezza di ritorno una volta in sala”.
Sono questi, dunque, i due fronti sui quali il sindacato intende agire, importanti da un lato anche per consentire alle nuove generazioni di cineasti e tecnici di sperimentare e crescere, garantendo pluralismo, ma dall’altro anche per spingere sulla questione degli ammortizzatori sociali. “Le persone saranno in oggettiva difficoltà non avendo cumulato le giornate di collocamento sufficienti, nel 2024, per poter accedere alla Naspi nel 2025, il che porterà all’insorgenza di un oggettivo problema di reddito”. Un aspetto, questo, che fa parte anche della discussione del Codice dello spettacolo, la cui riforma e approvazione è stata rimandata all’anno prossimo.
Sarà una corsa contro il tempo, poiché il prossimo 9 ottobre dovrebbero uscire i decreti attuativi della riforma. “Con la richiesta inviata questa mattina, che è stata firmata anche dai segretari generali, speriamo che il ministro ci riceva quanto prima. Altrimenti siamo pronti alla mobilitazione”, annuncia Di Marco.
A latere, una considerazione sulle nomine dei membri della commissione per la concessione dei selettivi: “Il fatto che l’ex ministro Sangiuliano abbia firmato le 18 nomine della commissione per la concessione dei contributi selettivi è stato un fatto sgradevole, sottraendo il ministro entrante, Alessandro Giuli, al suo compito. Un atto poco corretto dal punto di vista istituzione. Ma su questo attendiamo sviluppi”, conclude.
Elettra Raffaela Melucci