Dieci giorni di assemblee, dal 9 al 18 settembre, nei luoghi di lavoro di tutta Italia per fare il punto sulla trattativa con Federmeccanica per il rinnovo del contratto, che dovrebbe riprendere appunto il 19 settembre. Lo annuncia la Fiom, spiegando che le assemblee si svolgeranno a livello regionale e saranno finalizzate a valutare, assieme ai delegati, lo stato delle trattative per i rinnovi dei Contratti Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici, ma anche la situazione industriale, occupazionale e sindacale del Paese.
Le assemblee, spiegano i metalmeccanici Cgil, puntano anche a “cambiare le politiche governative inique fondate sul taglio della spesa sociale e del welfare, a rivendicare nuovi investimenti e politiche innovative sull’industria. Per i metalmeccanici i rinnovi di tutti i Ccnl, a partire da quello di Federmeccanica/Assistal e degli artigiani, sono una priorità per garantire aumenti salariali, contrasto alla precarietà, riduzione degli orari, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Contrastare la crisi con il rilancio degli investimenti e governare con scelte di politica industriale la transizione tecnologica, digitale ed ambientale per scongiurare i licenziamenti e la perdita di capacità produttiva installata: queste sono le richieste che la Fiom avanza al sistema delle imprese e al governo, per garantire la continuità lavorativa, il salario e i diritti dei lavoratori.
E ancora, si legge nel volantino che convoca le assemblee, “oggi più che mai bisogna contrastare l’evasione fiscale e contributiva per destinare le risorse al rafforzamento della sanità, della scuola, del servizio sanitario pubblico, delle pensioni e per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati. L’esatto contrario di quello che pensa di fare il governo che addirittura ventila in previsione della legge di stabilità la possibilità di aumentare l’età pensionabile per donne e uomini, sottofinanziare ulteriormente il SSN, indebolire l’assegno unico per le famiglie. Scelte inaccettabili che occorre bloccare sul nascere pena un ulteriore peggioramento delle condizioni sociali e di diritto dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Infine, non manca un passaggio sulla campagna referendaria: “come Fiom saremo impegnati a promuovere le ragioni dei referendum abrogativi delle leggi sul lavoro che hanno aumentato la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori promossi nei mesi scorsi dalla Cgil e a contrastare la recente legge sull’autonomia differenziata che mette in discussione l’eguale esercizio dei diritti Costituzionali. Un impegno forte, quello della Fiom e della Cgil, che va nella giusta direzione per ricostruire una società Costituzionale, fondata sul diritto al Lavoro, sull’Uguaglianza e sulla Solidarietà.Per quanto ci riguarda la Costituzione Repubblicana va applicata, è ora di investire sull’industria civile, abbiamo bisogno di una economia di pace, di giustizia sociale e ambientale per la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Redazione