SEDE CONSULTIVA
Giovedì 18 luglio 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 17.25.
DL 73/2024: Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.
C. 1975 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione avvia l’esame del provvedimento in titolo.
Walter RIZZETTO, presidente, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere alla XII Commissione (Affari sociali) il parere di competenza sul disegno di legge C. 1975, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, approvato dal Senato.
Avverte che nella seduta odierna la Commissione esprimerà il parere di propria competenza.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede che non si proceda nella seduta odierna alla deliberazione di competenza, tenuto conto che il testo è stato appena trasmesso alla Camera e non è stato possibile approfondire le questioni in gioco. Auspica dunque che possa rinviarsi l’esame ad altra seduta.
Walter RIZZETTO, presidente, fatto notare che i tempi ristretti di esame non sono imputabili alla Commissione, che deve esprimere un parere alla Commissione di merito, a sua volta chiamata nella giornata di domani a concludere l’iter di esame, al fine di rispettare il calendario dei lavori dell’Assemblea, chiede ai rappresentanti di gruppo di esprimersi circa la proposta di rinvio dell’esame formulata dal deputato Scotto.
Lorenzo MALAGOLA (FDI) ritiene opportuno che la Commissione si pronunci nell’odierna seduta, al fine di consentire una rapida conversione del decreto-legge in esame, facendo notare, peraltro, che l’urgenza di concludere non possa essere di certo imputata alla presidenza della Commissione.
Walter RIZZETTO, presidente, propone di sospendere brevemente i lavori, anche al fine di consente ai gruppi di approfondire il contenuto del provvedimento in esame.
La seduta, sospesa alle 17.30, è ripresa alle 17.40.
Walter RIZZETTO, presidente, chiede alla relatrice di svolgere il suo intervento introduttivo sul provvedimento in esame e di formulare la sua proposta di parere.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice, passando ad esaminare il contenuto del provvedimento, che, a seguito delle modifiche introdotte dal Senato della Repubblica, consta di 9 articoli, con riferimento agli ambiti più direttamente riferibili alle competenze della XI Commissione, osservo che l’articolo 1, allo scopo di governare le liste di attesa, in coerenza con l’obiettivo «Potenziamento del Portale della Trasparenza» previsto dal PNRR, istituisce presso l’AGENAS la Piattaforma nazionale delle Liste di Attesa, di cui si avvale il Ministero della salute, diretta a realizzare l’interoperabilità con le piattaforme per le liste di attesa relative a ciascuna regione e provincia autonoma.
L’articolo 2 istituisce presso il Ministero della salute l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria destinato a operare alle dirette dipendenze del Ministro della salute. L’Organismo è costituito da un ufficio dirigenziale di livello generale e quattro uffici di livello dirigenziale non generale; in relazione a tale previsione sono dettate disposizioni in tema di dotazione organica del Ministero della salute, conferimento di incarichi dirigenziali, reclutamento di personale, autorizzazioni di spesa, quantificazioni di oneri e relative coperture.
L’articolo 3 detta disposizioni per l’implementazione del sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie, prevedendo l’obbligo per gli erogatori pubblici e privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali di afferire al Centro unico di prenotazione (CUP) regionale o infra-regionale.
Si prevede, altresì, al comma 3-bis, inserito in sede referente al Senato, che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possano riconoscere, nei bandi per i concorsi pubblici per il reclutamento del personale presso le medesime amministrazioni territoriali, un punteggio aggiuntivo in favore dei soggetti che abbiano partecipato allo svolgimento del servizio nazionale di supporto telefonico e telematico durante l’emergenza da COVID-19 (servizio di supporto alle persone risultate positive al virus SARS-CoV-2 o interessate da un contatto con un soggetto positivo al medesimo virus).
Il comma 11-bis – inserito in sede referente al Senato – dell’articolo 3 opera una revisione di una disciplina specifica che, nel testo vigente, consente alle aziende ospedaliero-universitarie universitarie integrate con il Servizio sanitario nazionale, il ricorso a contratti di lavoro a tempo determinato con personale medico o sanitario laureato, da assumere con le modalità previste per il corrispondente personale del Servizio sanitario nazionale. La novella sopprime il limite temporale per i contratti in esame (e il connesso divieto di rinnovo dei medesimi), prevedendo la possibilità di assunzione a tempo indeterminato di dirigenti sanitari (ivi compresi i dirigenti medici). Restano ferme le condizioni che subordinano la possibilità in oggetto alla sussistenza di esigenze assistenziali – a cui non si possa far fronte con l’organico funzionale dei professori e dei ricercatori universitari che svolgono attività assistenziale presso l’azienda in oggetto – nonché al rispetto dei limiti di spesa per il personale degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale.
L’articolo 4 detta disposizioni sul potenziamento dell’offerta assistenziale in relazione alle visite diagnostiche e specialistiche. In particolare, al fine di garantire il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie ed evitare le degenze prolungate dovute alla mancanza di disponibilità per gli esami diagnostici, si prevede che, nel limite massimo delle risorse disponibili di cui al comma 3, le visite mediche e specialistiche sono effettuate anche nei giorni di sabato e domenica, e che la fascia oraria per l’erogazione di tali prestazioni può essere prolungata. Spetta ai direttori regionali della sanità vigilare sull’attuazione di tale disposizione e trasmettere un apposito rapporto alle competenti Direzioni generali del Ministero della salute. Lo svolgimento di tali attività rileva ai fini dell’applicazione delle misure sanzionatorie e premiali nei confronti dei direttori regionali di sanità.
Si prevede poi che, presso ogni azienda sanitaria e ospedaliera, è in ogni caso assicurato il corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero-professionale, con il divieto che l’attività libero-professionale possa comportare per ciascun dipendente e per ciascun professore e ricercatore universitario inserito in assistenza (tale ultima specifica è stata inserita nel corso dell’esame referente) un volume di prestazione superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali. A tal fine, l’attività libero-professionale è soggetta a verifica da parte della direzione generale aziendale, con la conseguente applicazione di misure, consistenti anche nella sospensione del diritto all’attività stessa.
L’articolo 5 dispone in tema di superamento del tetto di spesa già previsto per il personale del Servizio sanitario nazionale.
In primo luogo viene disposto – a decorrere dal 2024, e fino alla data di adozione dei decreti di cui al comma 2 – l’incremento dei valori massimi della spesa per il personale anzidetto autorizzati per l’anno 2023 ai sensi della normativa già vigente in materia. Detti valori di spesa sono incrementati annualmente a livello regionale, nell’ambito del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, del 10 per cento dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente.
Si stabilisce inoltre che, su richiesta della regione, l’incremento può essere aumentato di un ulteriore importo sino al 5 per cento dello stesso – pertanto fino al 15 per cento del medesimo incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente –, compatibilmente con la programmazione regionale in materia di assunzioni e fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del SSN.
L’ulteriore incremento della misura massima del 5 per cento viene autorizzato previa verifica della congruità delle misure compensative della maggiore spesa di personale mediante decreto interministeriale Salute-MEF, d’intesa con la Conferenza Stato-regioni.
Ai sensi del comma 2, a decorrere dall’anno 2025 viene poi demandata ad uno o più decreti del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, la definizione di una metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del SSN, ai fini della determinazione della spesa per il personale delle aziende e degli enti del SSN delle regioni, nell’ambito del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato e fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale. Le regioni, sulla base della predetta metodologia, predispongono il piano dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale, che sono approvati con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
Al comma 3 viene infine stabilito che fino all’adozione della metodologia per la definizione del fabbisogno del personale degli enti del SSN, di cui al comma 2, continuano ad applicarsi, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 11, commi 1, 2, 3 e 4, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35.
In proposito la relazione illustrativa del decreto-legge in esame sottolinea che scopo di tale norma è mantenere l’attuale regime della determinazione del fabbisogno di personale data a livello regionale per il calcolo della spesa corrispondente, fino all’adozione della nuova metodologia, salvaguardando la dinamica del trattamento accessorio prevista al quinto periodo del comma 1 del citato articolo 11, che subordina, a partire dall’anno 2022, gli ulteriori incrementi di spesa per il personale all’adozione della specifica metodologia concordata di determinazione di tale fabbisogno per gli enti del Servizio sanitario nazionale.
L’articolo 6 prevede iniziative per il potenziamento dell’offerta assistenziale e per il rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia (regioni destinatarie del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027), iniziative da individuarsi attraverso un piano d’azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio.
Viene altresì autorizzata la regione Calabria a riprogrammare la quota residua di alcune risorse, nel limite di un importo massimo pari a euro 19.732.858,87, già assegnate alla regione medesima nella prima fase di attuazione della normativa in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.
L’articolo 7 assoggetta le prestazioni aggiuntive dei dirigenti sanitari e del personale sanitario del comparto sanità a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 15 per cento.
L’articolo 7-bis prevede che le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano applicano le misure di cui al decreto-legge in conversione compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza sull’intero territorio nazionale.
L’articolo 8 dispone in merito all’entrata in vigore del decreto-legge.
Formula, infine, una proposta di parere favorevole (vedi allegato), raccomandandone l’approvazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, evidenzia come sia paradossale esprimere un parere di competenza su un provvedimento che non è stato neanche incardinato presso la Commissione di merito. Chiede, dunque, di sospendere l’esame, in attesa che il provvedimento venga incardinato presso la Commissione competente in sede referente.
Paolo CIANI (PD-IDP) si associa alle considerazioni svolte dal deputato Scotto.
Walter RIZZETTO, presidente, in risposta ai deputati Scotto e Ciani, assicura, dopo aver svolto verifiche al riguardo, che l’esame in sede referente del provvedimento in titolo è già stato avviato dalla XII Commissione.
Lorenzo MALAGOLA (FDI) giudica necessario procedere speditamente lungo l’iter di esame, facendo notare che lo spirito di alcuni interventi di opposizione appare di carattere meramente ostruzionistico.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) giudica grave che le Commissioni siano chiamate a pronunciarsi su un provvedimento appena trasmesso alla Camera, del cui contenuto non è stato possibile svolgere alcun approfondimento, neanche nell’ambito della Commissione di merito.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene vi siano le condizioni affinché la Commissione si pronunci sul provvedimento in titolo, tenuto conto del valido lavoro di approfondimento svolto dalla relatrice.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo per dichiarazione di voto, ritiene che il provvedimento in esame sia fumoso e non rechi alcun intervento efficace per la sanità pubblica, presentendo numerosi elementi di criticità posti in evidenza dalla maggior parte delle stesse regioni, anche di quelle governate dal centrodestra. Fa infatti notare che non viene stanziata alcuna risorsa aggiuntiva, ma ci si limita ad utilizzare risorse già disponibili in bilancio, peraltro ricorrendo a soggetti privati convenzionati. Osserva, inoltre, che si prevedono tempi lunghi per l’attuazione, demandata a decreti successivi, rilevando che il cosiddetto superamento del tetto di spesa per il personale sanitario, previsto all’articolo 5, è di fatto rinviato al 2025, con la conseguenza di richiedere ulteriori sforzi di lavoro all’attuale personale sanitario e di ampliare il ricorso ai contratti a tempo determinato. Giudicando infine inaccettabile la forzatura impressa in relazione ai tempi di esame del provvedimento, dichiara che il suo gruppo non parteciperà alla votazione.
Francesco MARI (AVS) ritiene che il provvedimento in esame, criticato dalle stesse regioni, rechi interventi di pura propaganda, atteso che la sua attuazione è demandata a decreti futuri, rischiando, nel frattempo, di sovraccaricare di lavoro il personale sanitario attualmente presente. Preannuncia, infine, che il suo gruppo non parteciperà alla votazione.
Walter RIZZETTO, presidente, ricollegandosi ad alcune considerazioni svolte nel presente dibattito, osserva che le Commissioni VI e VII hanno già espresso il parere di competenza e che anche la XI Commissione sia ora nelle condizioni di esprimersi. Pone dunque in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 17.50.
COMUNICAZIONI DEL GOVERNO
Giovedì 18 luglio 2024. — Presidenza del presidente della 10ª Commissione del Senato della Repubblica, Francesco ZAFFINI.
La seduta comincia alle 8.35.
Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in relazione ai recenti tragici fatti riguardanti il lavoro in agricoltura e, più in generale, agli incidenti sul lavoro, nonché alle iniziative in materia di contrasto al lavoro irregolare.
Francesco ZAFFINI, presidente, avverte che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-tv e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica. Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.
Introduce quindi l’odierna procedura informativa.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira CALDERONE svolge una relazione sui temi oggetto della procedura informativa.
Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i senatori MAGNI (Misto-AVS) e MAZZELLA (M5S), le senatrici CAMUSSO (PD-IDP) e MURELLI (LSP-PSd’Az), la deputata BARZOTTI (M5S), le senatrici Paola MANCINI (FdI) e FURLAN (PD-IDP).
Francesco ZAFFINI, presidente, ringrazia il Ministro per la partecipazione e rinvia il seguito della procedura informativa ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.30.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 17 luglio 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 13.35.
DL 89/2024: Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.
C. 1937 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 luglio scorso.
Marcello COPPO (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole, raccomandandone l’approvazione.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023.
(C. 1951 Governo).
Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
(C. 1952 Governo).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2024 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2024 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).
La Commissione prosegue l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltosi nella giornata del 10 luglio scorso, i gruppi hanno convenuto di rinunciare alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge recante disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Invita quindi il relatore a illustrare le sue proposte di relazione sul disegno di legge recante il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Marcello COPPO (FDI), relatore, formula proposte di relazione sul disegno di legge recante il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, ritenendo che la politica economica del Governo si fondi esclusivamente su tagli delle spese sociali, a scapito delle frange più disagiate della popolazione, come testimoniato dall’abolizione del reddito di cittadinanza, in alternativa al quale non è stata assunta alcuna valida misura. Fa notare che il Governo, anche a livello europeo, non propone alcuna visione organica, preoccupandosi di tutelare settori specifici e limitati, a scapito di servizi essenziali, quali quelli sanitari, privati di risorse fondamentali che il Governo ritiene opportuno risparmiare nel tentativo disperato di rientrare nei limiti di un patto di stabilità definito «capestro».
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, ritenendo largamente insufficiente quanto previsto in materia previdenziale, laddove peraltro nulla si prevede in relazione all’annosa questione del differimento della liquidazione dei trattamenti di fine servizio e di fine rapporto per i dipendenti pubblici.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte di relazione formulate dal relatore con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e alle parti di competenza delle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Delibera, altresì, di nominare il relatore Coppo quale relatore presso la V Commissione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, auspica che in futuro si faccia chiarezza in ordine al meccanismo delle sostituzioni, giudicando inaccettabile che queste vengano comunicate durante le votazioni.
Walter RIZZETTO, presidente, in risposta al deputato Scotto, osserva che le sostituzioni sono state comunicate in un momento precedente alla votazione, nel pieno rispetto della prassi parlamentare vigente.
La seduta termina alle 13.55.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 luglio 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 13.55.
Disposizioni in materia di lavoro.
C. 1532-bis Governo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 luglio 2024.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che nella seduta odierna si proseguirà l’esame delle proposte emendative presentate.
Avverte che la relatrice ha presentato l’articolo aggiuntivo 23.035, che è in distribuzione. Al riguardo comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 12 della giornata di domani.
Fa presente che la relatrice ha inoltre presentato l’emendamento 1.8, interamente soppressivo dell’articolo 1, il cui contenuto è riprodotto dall’articolo 2-quater del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2024, n. 101.
Ricorda che nella precedente seduta, su proposta della relatrice e del rappresentante del Governo, sono state accantonate le proposte emendative all’articolo 1, in attesa della conversione in legge del predetto decreto-legge, mentre sono stati espressi i pareri sulle proposte emendative all’articolo 2.
Avverte che nella seduta odierna si riprenderà, dunque, l’esame con la votazione dell’emendamento 1.8 della relatrice, interamente soppressivo dell’articolo 1, sul quale invita il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere favorevole sull’emendamento 1.8 della relatrice.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, evidenzia la necessità che siano espressi i pareri sulle proposte emendative riferite a tutti gli articoli del provvedimento, al fine di consentire ai gruppi di avere un quadro completo della situazione e poter svolgere un dibattito più consapevole. Fa presente, infatti, che il provvedimento affronta temi delicati, come quello riguardante il contratto di somministrazione, sul quale il suo gruppo ha avanzato diverse proposte migliorative. Evidenzia, peraltro, che il provvedimento interviene sul tema delle dimissioni dei dipendenti in modo sbagliato, con il rischio di penalizzare, in particolare, le lavoratrici.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, si associa alla richiesta formulata dal deputato Scotto, giudicando necessario conoscere tutti i pareri della relatrice e del rappresentante del Governo sulle proposte emendative presentate. Non ritiene corretto, peraltro, che venga presentata una proposta soppressiva dell’articolo 1, di fatto precludendo la discussione sul tema delicato del contrasto al caporalato.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON fa notare che l’emendamento 1.8 mira a sopprimere l’articolo 1, il cui contenuto è riprodotto dall’articolo 2-quater del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2024, n. 101. Ritiene che un esame ordinato delle diverse disposizioni del testo può facilitare l’approfondimento delle questioni in gioco, considerata la varietà degli argomenti trattati e valutato che ogni articolo possiede una valenza a sé, che appare indipendente dagli altri. Assicura, in ogni caso, che il Governo valuterà con la massima attenzione le proposte di modifica presentate dai gruppi di opposizione.
Marco SARRACINO (PD-IDP) ritiene che l’intervento del rappresentante del Governo abbia un carattere meramente burocratico e non colga il significato politico delle proposte delle minoranze, che mirano ad un ordinato svolgimento dei lavori, al fine di favorire il raggiungimento di mediazioni ragionevoli su questioni importanti. Nel far notare che la relatrice ha presentato nella seduta odierna una nuova proposta emendativa aggiuntiva all’articolo 23, non comprende per quale ragione non si possa passare, quindi, all’espressione dei pareri su tutte le proposte emendative presentate.
Walter RIZZETTO, presidente, osservato che la relatrice ha la facoltà di presentare proposte emendative in qualsiasi fase dell’iter, anche con riferimento a diverse parti del testo, ritiene opportuno proseguire l’iter di esame secondo l’ordine richiamato, ovvero articolo per articolo, nel pieno rispetto del regolamento e della prassi parlamentare.
Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa notare che la proposta dei gruppi di minoranza mira semplicemente a suggerire modalità di esame volte a favorire un confronto serio e costruttivo.
Vittoria BALDINO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, non comprende quale sia il fondamento regolamentare in ragione del quale si impedisce l’espressione dei pareri su tutte le proposte emendative presentate. Fa notare che il provvedimento pende in Commissione da mesi e il Governo avrebbe avuto tutto il tempo per approfondire le questioni ed esprimere un parere consapevole.
Francesco MARI (AVS), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa notare che motivazioni di buon senso, piuttosto che procedurali, dovrebbero spingere Governo e relatrice ad esprimere i pareri su tutte le proposte emendative presentate, in vista di un confronto positivo tra i gruppi.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), intervenendo sull’ordine dei lavori, ritiene che la delicatezza delle questioni affrontate dal provvedimento, che attengono alla dignità del lavoro, richiederebbero la collaborazione tra i gruppi, in prospettiva della quale appare indispensabile aver il quadro completo dei pareri della relatrice e del Governo sulle proposte emendative presentate.
Emiliano FOSSI (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, osserva che la questione posta dalle opposizioni non è tanto procedurale quanto politica, essendo rivolta a favorire una discussione ampia e costruttiva, nell’ambito di una corretta dialettica tra maggioranza ed opposizione, trattandosi di elaborare interventi normativi a tutela di lavoratori sempre più in difficoltà nell’attuale mercato del lavoro.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, ritiene essenziale che relatrice e rappresentante del Governo si esprimano su tutte le proposte emendative presentate, vista la delicatezza degli argomenti affrontati e considerata la necessità di dar luogo a una discussione il più possibile consapevole.
Valentina GHIO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, si associa alla richiesta di conoscere l’orientamento della relatrice e del rappresentante del Governo su tutte le proposte emendative presentate, alla luce della delicatezza delle questioni in gioco, che riguardano, ad esempio, temi essenziali quali la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Walter RIZZETTO, presidente, osserva che il presente andamento dei lavori appare pienamente coerente con l’esigenza di garantire un ordinato e approfondito dibattito. Invita i gruppi ad entrare nel merito delle questioni poste dall’emendamento 1.8 della relatrice.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull’emendamento 1.8 della relatrice, ritenendo sbagliato impedire ai gruppi di intervenire sul tema del contrasto al caporalato, sul quale sono state presentate diverse proposte emendative migliorative, tra le quali cita il suo emendamento 1.7. Fa notare che su tale questione il Governo non sembra avere alcuna strategia organica, come dimostrato dal fatto che non sono state spese ancora le risorse stanziate, nell’ambito del PNRR, per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori braccianti.
Walter RIZZETTO, presidente, considerata l’esigenza di passare ai successivi punti previsti all’ordine del giorno, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 17 luglio 2024.
Audizione informale di rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL, nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 781 Varchi, recante delega al Governo per il riordinamento della carriera dei funzionari della professionalità giuridico-pedagogica dell’amministrazione penitenziaria.
L’audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 15.45.
AVVERTENZA
I seguenti punti all’ordine del giorno non sono stati trattati:
SEDE REFERENTE
Disciplina delle attività subacquee e iperbariche.
C. 1161 Cangiano.
COMITATO RISTRETTO
Disposizioni per favorire la riduzione dell’orario di lavoro.
C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto.
Disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso.
C. 408 Ascari, C. 510 Ubaldo Pagano, C. 786 Morgante, C. 1645 Gribaudo, C. 1683 Tenerini e C. 1747 Carfagna.
INTERROGAZIONI
5-02384 Gribaudo: Iniziative volte a scongiurare una riduzione dei livelli occupazionali presso la Gimar di Occimiano e un indebolimento del tessuto occupazionale e produttivo del relativo territorio.
5-02552 Dell’Olio: Verifiche sullo svolgimento da parte di Inps Servizi S.p.a. delle attività di contact center multicanale verso l’utenza (Ccm) nel rispetto delle disposizioni sulla qualità del servizio e sul limite di spesa annua complessiva.
5-02572 Soumahoro: Iniziative volte a scongiurare la chiusura dei punti vendita Euronics nel Lazio e a garantire la salvaguardia dei posti di lavoro presso i medesimi punti vendita.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 16 luglio 2024. — Presidenza della vicepresidente Chiara GRIBAUDO.
La seduta comincia alle 12.
Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023.
C. 1952 Governo.
Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
C. 1952 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2024 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2024 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo.
Chiara GRIBAUDO (PD-IDP), presidente, avverte che, ai sensi dell’articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 ed il disegno di legge recante disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024 con particolare riferimento alle parti di competenza dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze.
Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che dopo l’esame preliminare la Commissione procede all’esame delle proposte emendative eventualmente presentate. Non è invece prevista la presentazione e lo svolgimento di ordini del giorno. La Commissione procede quindi all’esame delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
Ricorda che l’esame in sede consultiva si conclude con l’approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l’esame può anche concludersi con l’approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
Ricorda infine che, nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltosi nella giornata del 10 luglio scorso, i gruppi hanno convenuto di rinunciare alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge recante disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Nel ricordare che i deputati possono partecipare alla seduta in videoconferenza, invita il relatore allo svolgimento della sua relazione.
Marcello COPPO (FDI), relatore, per quanto riguarda il rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023, ricorda preliminarmente che, in base agli articoli da 35 a 38 della legge di contabilità e finanza pubblica, il rendiconto rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo annuale di gestione del bilancio dello Stato, adempie all’obbligo, previsto dall’articolo 81, quarto comma, della Costituzione, di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. In questo senso, il provvedimento costituisce, pertanto, un’occasione utile per valutare l’andamento delle politiche di settore nell’ambito delle materie di competenza della Commissione.
Per quanto riguarda le linee di indirizzo che hanno caratterizzato la gestione del bilancio da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Nota integrativa al rendiconto riferita al medesimo Ministero sottolinea come le relative attività siano state contrassegnate dal progressivo superamento della fase emergenziale dovuta, inizialmente, alla crisi pandemica e, successivamente, al caro energia. Il Ministero è stato al contempo impegnato, in particolare, nella prosecuzione dell’attuazione di alcune misure riguardanti sia la previdenza e l’assistenza (Quota 103, Reddito di cittadinanza, assegno unico e universale per i figli), sia le politiche del lavoro (ammortizzatori sociali). A tal riguardo, ricorda che dal 1° gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza sono stati sostituiti dall’Assegno di inclusione (di cui al decreto-legge n. 48 del 2023), quale misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale.
La Nota ricorda poi che il DPCM del 22 novembre 2023 n. 230 ha ridefinito la struttura interna del Ministero, optando per il modello dipartimentale, in luogo della precedente struttura basata sulle direzioni generali. Il Dicastero, attualmente, si compone di tre Dipartimenti: a) Dipartimento per le politiche sociali, del terzo settore e migratorie; b) Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; c) Dipartimento per l’innovazione, l’amministrazione generale, il personale e i servizi.
A seguito di tale nuova articolazione, il Ministero ha mantenuto invariate le attività di indirizzo e vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) e dell’Istituto Nazionale per le Politiche Pubbliche (INAPP), riportando, invece, all’interno dell’amministrazione, a decorrere dal 1° marzo 2024, quelle in materia di politiche attive del lavoro esercitate in precedenza da ANPAL. A decorrere dalla medesima data, quest’ultimo ente pubblico è stato soppresso.
Quanto agli obiettivi individuati per l’anno 2023, le priorità sono state riconducibili agli ambiti relativi a: semplificare gli adempimenti correlati al rapporto di lavoro; rafforzare le politiche attive e riordinare le misure di contrasto alla povertà; riformare il reddito di cittadinanza; promuovere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro; favorire la lotta al lavoro sommerso e al caporalato riordinare la normativa degli ammortizzatori sociali nell’ottica di un sistema integrato di strategia di rilancio della produttività industriale; riformare il sistema pensionistico al fine di garantire equità e flessibilità in uscita dal mercato del lavoro; rafforzare la promozione dell’economia sociale e di percorsi migratori regolari; sostenere e tutelare il lavoro autonomo; rafforzare la governance e la capacità amministrativa e gestionale del Ministero.
Sul piano finanziario, rileva soffermarsi, in particolare, sulla Tabella n. 4, che dà conto della gestione delle risorse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. In particolare, si ricorda che le previsioni iniziali di spesa, sia di parte corrente sia in conto capitale, contenute nello stato di previsione del Ministero allegato alla legge di bilancio 2023 erano pari a 180.342,5 milioni di euro, per quanto riguarda la competenza, e a 180.924,2 milioni di euro, per quanto riguarda la cassa. Per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi sono risultati pari a 183.640,3 milioni di euro di competenza e a 184.223,5 milioni di euro di cassa. Sia gli stanziamenti iniziali che quelli definitivi del 2023 registrano un incremento rispetto a quelli del 2022 pari a circa l’11 per cento con riferimento agli stanziamenti iniziali e a circa il 3,3 per cento con riferimento agli stanziamenti definitivi.
Per quanto concerne le tre missioni più rilevanti del Ministero (sulle cinque complessive), in risposta alla crisi economica e sociale che ha caratterizzato anche il 2023 correlata in particolare allo shock energetico, si registra una variazione degli stanziamenti finali rispetto a quelli iniziali in aumento per la Missione 25 «Politiche previdenziali» e in diminuzione per le altre due Missioni, ossia la 24 «Diritti sociali e politiche sociali e famiglia», e la 26 «Politiche per il lavoro». Segnala che la variazione in aumento riferita alla predetta Missione 25 è dovuta, in particolare, ad un’accelerazione della spesa per pensioni e rendite, alimentata da fattori di adeguamento monetario. In tale ambito, il Ministero ha gestito gli istituti di pensionamento anticipato prorogati anche per il 2023, vale a dire Quota 103, Opzione donna e APE Sociale.
Per quanto riguarda la variazione in diminuzione relativa alla Missione 24, essa è ascrivibile, soprattutto, al decremento del Fondo per il Reddito di cittadinanza ed alla sostituzione di tale misura con quelle dell’Assegno di inclusione (Adi) e del Supporto formazione e lavoro (SFL).
La variazione in diminuzione alla Missione 26, invece, è da attribuire, in particolare, al decremento delle risorse stanziate in materia di ammortizzatori sociali. Come osservato dalla Corte dei conti, infatti, nel 2023 si è registrata una diminuzione sia delle ore di cassa integrazione chieste dalle aziende e concesse dall’INPS, sia di quelle autorizzate dai Fondi di solidarietà.
La spesa finale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in termini di competenza è stata di 170.193,4 milioni di euro, a fronte dei 165.949,4 milioni di euro dell’anno 2022. Nonostante la riduzione, tali spese rappresentano circa il 19,6 per cento delle spese finali iscritte al bilancio dello Stato, con una lieve riduzione rispetto al 2022, quando la spesa era stata pari al 19,7 per cento.
Con riferimento alla gestione delle risorse, nel 2023 gli impegni totali sulla competenza sono stati pari a 168.300 milioni di euro e i pagamenti totali sono stati pari a circa 168.259,7 milioni di euro, di cui il 97 per cento sulla competenza (163.211,9 mln) e il 3 per cento sui residui (5.047,8 mln).
I residui passivi finali ammontano a 18.273 milioni di euro, con un aumento di circa 154 milioni rispetto alle previsioni iniziali.
La missione 26 «Politiche per il lavoro» è la missione che presenta l’ammontare più rilevante di residui passivi finali, pari a 11.339,7 mln di euro, ossia circa il 62 per cento del totale. Tali residui sono connessi in particolare agli oneri relativi al Fondo sociale per occupazione e formazione (cap. 2230).
Quanto alla destinazione delle spese, ricorda che l’attività del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ad oggetto quattro delle missioni nelle quali si articola il bilancio dello Stato: la missione n. 24 «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», la missione n. 25 «Politiche previdenziali», la missione n. 26 «Politiche per il lavoro» e la missione n. 27 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti». A queste si aggiunge la missione n. 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», trasversale a tutte le amministrazioni pubbliche.
La missione quantitativamente più consistente è la missione n. 25 «Politiche previdenziali», che assorbe il 59 per cento delle risorse presenti nello stato di previsione. La missione n. 24 «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» assorbe circa il 32 per cento delle risorse, mentre alla missione n. 26 «Politiche per il lavoro» è destinato il 7,7 per cento delle risorse. L’incidenza delle spese relative alla missione n. 27 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» e alla missione n. 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» è più contenuta in termini percentuali.
In particolare, quanto ai programmi in cui si articolano le missioni, segnalo che gli stanziamenti finali relativi alla missione n. 24 «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» registrano un incremento di circa il 7,5 per cento rispetto al 2022.
In aumento risulta, in particolare, il programma «Trasferimenti assistenziali a Enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva» (24.12), che registra un incremento dell’8 per cento rispetto al 2022.
Per quanto concerne la misura del Reddito di cittadinanza, si registra nel 2023 uno stanziamento definitivo pari a 7.006,4 milioni. Come già rilevato in precedenza, a decorrere dal 1° gennaio del 2024 il Reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza sono stati sostituiti da altre due misure di politica attiva, l’Assegno di inclusione ed il Supporto formazione e lavoro. Ricorda che all’interno del suddetto Programma 24.12, circa il 31,5 per cento delle risorse stanziate sono destinate al finanziamento dell’Assegno unico universale per i figli a carico con una dotazione finale pari a 13.529,6 milioni di euro.
Si registra inoltre un incremento di risorse iscritte al capitolo relativo al Fondo per le non autosufficienze pari al 3 per cento (cap. 3538, 865 milioni in crescita rispetto agli 840 milioni del 2022), mentre rimangono stabili quelle per l’assistenza alla disabilità grave priva di sostegno familiare (76 milioni di stanziamenti definitivi, invariati rispetto al 2022, e interamente impegnati e pagati).
Come già segnalato, la missione n. 25 «Politiche previdenziali», che si articola nell’unico programma «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali», assorbe la maggior parte delle risorse assegnate in termini di stanziamenti. Nel 2023 la spesa finale di tale missione è aumentata, rispetto al 2022, di circa il 8 per cento. Tale incremento è riconducibile principalmente all’aumento degli stanziamenti previsti per le agevolazioni contributive ed esoneri (cap. 2564 e cap. 4364 con, rispettivamente 8.986,2 e 12.826 milioni nel 2023, rispetto a 6.659 e 12.415 milioni nel 2022), per l’esonero contributivo riconosciuto ai datori di lavoro in relazione al conferimento del TFR alla previdenza complementare (cap. 2570 con 25,6 milioni per il 2023, capitolo che era privo di stanziamenti nel 2022). La componente pensionistica ha presentato un tasso di crescita intorno al 7,3 per cento nominale. Si conferma la stabilizzazione della spesa per assegni di integrazione salariale, mentre si consolidano gli effetti espansivi della riforma degli ammortizzatori sociali, operata con la Legge di bilancio per il 2022, sulla spesa per indennità di disoccupazione (circa 12.630,3 milioni).
Le risorse della missione n. 26 «Politiche per il lavoro» risultano in diminuzione di circa il 27 per cento rispetto al 2022. Il decremento si riscontra soprattutto nel programma «Politiche passive e incentivi all’occupazione», in particolar modo nei confronti dei capp. 2400 e 2402 relativi agli oneri per i trattamenti di integrazione salariale, di mobilità e di disoccupazione, con una variazione in diminuzione rispetto agli stanziamenti iniziali di circa 3.300 milioni di euro.
Nell’ambito della Missione 26, è opportuno ricordare anche il cap. 2230, relativo al Fondo per l’occupazione e la formazione, con uno stanziamento definitivo pari a 2.230 milioni per il 2023, di cui si avvalgono le politiche passive del lavoro. Per tale capitolo, lo smaltimento dei residui nel 2023 – indicatore che misura la capacità dell’amministrazione di assolvere agli impegni passati attraverso i pagamenti nell’anno corrente – è del 3,7 per cento (era del 10 per cento nel 2022). Tale diminuzione rispetto al 2022 è dovuta, in gran parte, al mancato allineamento tra il momento in cui le somme vengono stanziate per il finanziamento di un determinato intervento, la rendicontazione da parte degli Enti beneficiari coinvolti e l’effettiva erogazione della spesa.
Per quanto riguarda la missione n. 27 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti», condivisa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Ministero dell’interno, si segnala che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è competente limitatamente alla programmazione dei flussi di ingresso per motivi di lavoro, nonché alle iniziative volte a favorire l’integrazione dei migranti. Per tale motivo, il Ministero gestisce solo una parte residuale delle risorse assegnate alla missione, pari, nel 2023 allo 0,42 per cento. Per tale Missione lo stanziamento definitivo per il 2023 ammonta a 14,2 milioni di euro, con una diminuzione di circa il 3 per cento rispetto al 2022, dovuta, in particolare, alla minore reiscrizione di residui passivi perenti sul cap. 3783 «Fondo nazionale per le politiche migratorie».
Riguardo al disegno di legge di assestamento per il 2024, ricorda che, attraverso tale provvedimento, il Governo propone aggiornamenti delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio per l’esercizio in corso, in termini di competenza e di cassa, alla luce dell’aggiornamento del quadro macroeconomico considerato dal Documento di economia e finanza, della disponibilità di informazioni aggiornate sugli andamenti di finanza pubblica, delle richieste formulate dalle Amministrazioni centrali in relazione alle nuove esigenze legate alla loro operatività, nonché della consistenza dei residui accertata in sede di rendiconto dell’esercizio precedente.
Le variazioni proposte dal progetto di legge in esame integrano le variazioni di bilancio adottate tra il 1° gennaio e il 31 maggio dell’anno in corso e forniscono le previsioni assestate per il corrente esercizio finanziario, tenendo conto degli effetti finanziari dei provvedimenti legislativi entrati in vigore dopo l’approvazione della legge di bilancio 2024.
Passando al contenuto del disegno di legge, segnala che esso consta di un unico articolo e di sedici tabelle, la prima delle quali rappresenta lo stato di previsione dell’entrata, mentre le restanti corrispondono allo stato di previsione della spesa dei singoli Ministeri.
Per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione, assumono particolare rilievo il contenuto della Tabella n. 4, che reca lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze.
In particolare, ricorda che lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2024, approvato con la legge n. 213 del 2023 (Tabella n. 4), reca previsioni di competenza per complessivi 202.948 milioni di euro. Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 202.948 milioni di euro. La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2024 è valutata in circa 12.084 milioni di euro. Per le caratteristiche peculiari della spesa gestita dal Ministero, gli stanziamenti sono quasi integralmente riferibili a spese di parte corrente.
Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo hanno determinato complessivamente un aumento di circa 76,9 milioni di euro.
Il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, variazioni in aumento per 76,1 milioni di euro sia alle previsioni di competenza che alle autorizzazioni di cassa. Prevede, altresì, al fine di adeguare i residui presunti a quelli risultati dal rendiconto del 2023, un aumento dei residui per 6.189,3 milioni di euro.
Pertanto, le previsioni di competenza assestate per il bilancio 2024 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali risultano pari a 203.101 milioni di euro, pari al 22,2 per cento delle risorse del bilancio dello Stato, di poco inferiore alla percentuale prevista dalla legge di bilancio 2024 (22,9 per cento). Anche le previsioni delle autorizzazioni di cassa risultano pari a 203.101 milioni di euro. Il totale dei residui, allineato con le risultanze del rendiconto per l’anno 2023, è previsto pari a 18.273,2 milioni di euro.
Considerando anche le variazioni intervenute con atti amministrativi, risultano proposte dal progetto di legge di assestamento, in termini di competenza, variazioni di ammontare complessivo a 76,1 milioni di euro, integralmente ascrivibili ad un incremento delle previsioni assestate rispetto alle previsioni iniziali della Missione Politiche previdenziali (25), ripartite tra i capitoli di spesa afferenti all’unico Programma Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali (25.3), nella seguente misura: un aumento di 374 milioni sul cap. 4364, Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per favorire l’occupazione; una riduzione di 1.420 milioni sul cap. 2564, Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per il sostegno allo sviluppo di particolari settori o territori svantaggiati; un aumento di 75,7 milioni sul cap. 4331, Finanziamento degli istituti di patronato; una riduzione di 504,7 milioni sul cap. 4351, Quote di mensilità di pensione a carico della gestione degli interventi assistenziali e di sostegno; un aumento 1.550,7 milioni sul cap. 4356, rivalutazione delle pensioni ed altri oneri pensionistici.
Fa presente, peraltro, che, per quanto concerne la Missione 26 «Politiche per il lavoro», i capitoli di spesa relativi al Programma 26.11, «Prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro», sono ora inseriti nel Programma 26.13 e quelli relativi al Programma 26.7, «Coordinamento e integrazione delle politiche del lavoro e delle politiche sociali, innovazione e coordinamento amministrativo» sono ora inseriti nel Programma 32.3, «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza».
Infine, segnala che alla Tabella n. 2, riguardante il Ministero dell’economia e delle finanze, con riferimento alle risorse per il pubblico impiego, nell’ambito della Missione 33, «Fondi da ripartire» – per gli stanziamenti relativi al Programma Fondi da assegnare 23.1 (33.1) – il cap. 3056 «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle assunzioni di personale a tempo indeterminato, ecc.» reca stanziamenti iniziali pari a 399,6 milioni e assestati pari a 397 milioni, registrando un lieve decremento. Per quanto concerne gli altri capitoli di interesse, si prevedono i seguenti stanziamenti: 34 milioni per il cap. 3022 «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle assunzioni, ecc.»; 22 milioni per il cap. 3032 «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle eventuali assunzioni di personale a tempo, etc.»; 1,7 milioni per il cap. 3064 «Fondo da ripartire per contingente di esperti per le attività di monitoraggio e rendicontazione del PNRR»; 10 milioni per il cap. 3066 «Fondo da ripartire tra le amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel PNRR per le spese di personale»; 4.318 milioni per il cap. 3027 «Fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali, ecc.»; 4 milioni per il cap. 3059 «Fondo da ripartire per le assunzioni di personale a tempo indeterminato a favore delle amministrazioni dello Stato, ecc.».
Chiara GRIBAUDO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.10.