Sarà presentato domani, martedì 2 luglio alle 10.30, presso la Biblioteca capitolare di Piazza Duomo a Verona, la ricerca “Made in Immigritaly. Terre, colture, culture”, primo report su lavoratrici e lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano. Il dossier, raccoglie dati, analisi e proposte e approfondisce anche nove casi studio territoriali, tra i quali l’area vitivinicola della Valpolicella e la produzione di asparagi tra bassa padovana e Polesine.
Commissionato dalla FAI-CISL, il rapporto “Made in Immigritaly”, 511 pagine, è stato realizzato dal Centro Studi Confronti ed è curato da Maurizio Ambrosini, Rando Devole, Paolo Naso, Claudio Paravati. La ricerca esamina i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in contesti specifici e analizza, oltre alle criticità, i diversi profili del fenomeno, inclusi gli esiti più incoraggianti, frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale che si stanno realizzando sui luoghi di lavoro.
L’evento sarà introdotto dal Segretario Generale Fai-Cisl del Veneto Andrea Zanin, cui seguiranno i saluti di Mons. Bruno Fasani, Prefetto della Biblioteca Capitolare di Verona, Michele Bertucco, Assessore al Lavoro del Comune di Verona, Gianfranco Refosco, Segretario Generale Cisl Veneto e Giampaolo Veghini, Segretario Generale Cisl Verona.
La tavola rotonda, moderata dalla giornalista Romina Disconzi, vedrà gli interventi di Gloria Albertini, Sociologa e referente Caritas e Cestim, Monica Guidolin Antropologa sociale ed etnologa, curatrice del capitolo veneto del report, Letizia Bertazzon di Veneto Lavoro, Massaer Diane Presidente di Anolf Veneto e Rando Devole, Sociologo ed esperto di migrazioni. Le conclusioni sono affidate a Onofrio Rota, Segretario Generale Fai-Cisl nazionale.