Prosegue lo sciopero dei lavoratori della multinazionale del biomedicale di Mirandola Mozarc Bellco, arrivati al sesto giorno in presidio permanente davanti ai cancelli aziendali anche per tutta questa settimana. I lavoratori, insieme ai sindacati di categoria territoriali Filctem Cgil e Femca Cisl, chiedono che l’azienda torni sui suoi passi e ritiri la dichiarazione di chiusura dell’attività produttiva.
Sabato sono scesi in piazza in duemila a Mirandola, comune della provincia di Modena in Emilia-Romagna. Un corteo fatto di lavoratori insieme ai sindacati e famiglie. “La Comunità di Mirandola e di tutto il Distretto biomedicale – hanno sottolineato Lisa Vincenzi (Filctem Cgil) e Alberto Suffritti (Femca Cisl) – hanno dimostrato con passione di voler lottare per il futuro dei 350 dipendenti che l’azienda vorrebbe rottamare e per il futuro del biomedicale modenese.”
Diverse le attestazioni di solidarietà ai 350 addetti (il 70% sono donne) che rischiano il posto di lavoro. “Chiediamo agli amministratori di farsi parte attiva per la positiva soluzione della vertenza – spiegano Vincenzi e Suffritti – Vogliamo salvaguardare tutti i 350 addetti, compresi i 50 lavoratori in somministrazione. Ci preme salvaguardare anche tutto l’indotto costituito da piccole e medie aziende di fornitura di semilavorati e componenti venduti a marchio Medtronic Milano e Bellco”. Grande solidarietà sta giungendo anche dai lavoratori delle imprese del distretto industriale Area Nord.
Inoltre, questo pomeriggio sono emerse tre novità: la prima è la “solidarietà al personale in sciopero arrivata dal Presidente di Confindustria, il modenese Emanuele Orsini, da un mese alla guida dell’organizzazione” ha reso noto il Presidente della Provincia, Fabio Braglia, giunto stamane al presidio insieme alla Prefetta di Modena, Alessandra Camporota e alla senatrice Vincenza Rando. “Orsini voleva essere insieme a noi questa mattina, mi ha inviato il suo messaggio di solidarietà da portare alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto”, ha detto Braglia, evidenziando l’importanza della discesa in campo di Confindustria e garantendo a, sua volta, il massimo supporto della Provincia per continuare ad alimentare lo straordinario clima di unità di tutte le Istituzioni che continua ad accompagnare la lotta dei dipendenti Mozarc.
“Prendiamo atto che il numero uno di Confindustria ha preso posizione in modo clamoroso, sconfessando Mozarc e le sue scelte che rischiano di contagiare l’intero distretto biomedicale. Non bisogna essere esperti per sapere che se il leader degli industriali plaude a chi fa sciopero deve essere successo un trauma importante – commentano i sindacalisti Filctem e Femca Vincenzi e Suffritti -. Del resto, Orsini è un imprenditore modenese, conosce bene l’importanza del distretto biomedicale, in termini occupazionali, di innovazione e di traino per tutt’Italia e ha agito di conseguenza. Ora Confindustria ha l’occasione per dimostrare cosa significa il concetto di responsabilità sociale delle imprese”.
“Non è un caso – precisano – che proprio per mercoledì 19 giugno, alle 9:30, Confindustria Modena abbia convocato sindacati e Mozarc per un tavolo urgente presso la sede dell’organizzazione. Notizia immediatamente comunicata ai lavoratori riuniti in una grande assemblea all’aperto.”
La seconda novità della giornata è l’intervento della Prefetta Camporota, arrivata al presidio poco prima di mezzogiorno; intervento apprezzato dai sindacati e lavoratori: “Porto la solidarietà dello Stato e del Governo – ha detto Camporota – in un territorio in cui il biomedicale è stato fondamentale per lo sviluppo non solo della provincia di Modena, ma per le ricadute in termini di benessere dell’Italia intera. Voglio fare anche io la mia parte per rappresentare al Governo che una produzione del genere non può essere limitata”.
La Prefetta, in particolare, ha posto l’accento sul fatto che “non si può ragionare in modo drastico come ha fatto la dirigenza Bellco. Il biomedicale è essenziale per la vita delle persone, conosco quello che realizzate e so quanto i prodotti per la dialisi richiedano la perfezione e la specializzazione che gli uomini e le donne di questo territorio hanno sviluppato nel tempo. Parliamo di persone e delle loro famiglie che non possono essere lasciate sole”.
Infine, la terza novità del giorno: altri due parlamentari hanno annunciato interrogazioni al Governo, “contribuendo a portare sempre più la vicenda Mozarc – concludono i lavoratori – al centro del dibattito nazionale. Si tratta della senatrice Vincenza Rando (Pd) e del deputato Giovanni Paglia (Avs)”.
Emanuele Ghiani