La trance agonistica di fine campagna elettorale si fa sentire con forza crescente sull’esecutivo. In questi ultimi giorni che ci separano dalle urne il governo Meloni fa annunci su annunci. Promesse che non sappiamo quanto saranno solide in futuro.
Così il governo, in Consiglio dei ministri, ha approvato il decreto con misure urgenti per la riduzione delle liste di attesa nella sanità. Da un Cup unico regionale o infraregionale, il monitoraggio sulle liste d’attesa affidato all’Agenas, un ispettorato generale di controllo sull’assistenza sanitaria, visite ed esami il sabato e la domenica fino al superamento del tetto di spesa per il personale sanitario dal 1° gennaio del prossimo anno (capitolo da verificare con il Mef). Sono le misure principali contenute nel decreto, secondo una bozza di sette articoli. Verrebbe da dire tutto molto bello. Peccato che, allo stato attuale delle cose, il governo non abbia indicato le coperture per realizzare tutto questo. E la cosa singolare è che nello stesso Consiglio dei ministri la premier abbia annunciato lo stanziamento di 850 milioni per i centri che dovrebbero accogliere i migranti in Albania. Soldi che potevano essere usati per aiutare un sistema sanitario in evidente difficoltà.
Ma quello di non indicare le coperture economiche necessarie o, quanto meno, non indicarle subito in attesa che passi la giostra delle elezioni, è una prassi consolidata di questo governo. È quanto accaduto lo scorso aprile, quando il ministro Giorgetti, nel presentare il Def, ha sì confermato tutte le misure introdotte dalla precedente finanziaria, senza però dire dove la maggioranza prenderà i soldi. Un Def congelato, senza numeri. Un’anomalia per un governo forte come quello Meloni e non di certo dimissionario.
L’ultimo show prima del voto lo metterà in scena il ministro Lollobrigida, che tra guerre e cene (potrebbe essere il titolo di nuovo romanzo di grande successo) si è ricordato della carta Dedicata a te per le famiglie in difficoltà, e ne presenterà la seconda edizione il 6 di giugno. Le male lingue potrebbero dire che la data è stata scelta unicamente per meri scopi elettorali. Noi non vogliamo di certo credere a queste dicerie e confidiamo nell’onestà politica del ministro e nel fatto che la carta entri in funzione il più rapidamente possibile per sostenere chi è in difficoltà.
Ma forse dobbiamo fare nostre le parole di François De La Rochefoucauld, uno che l’animo umano lo conosceva bene. “Le promesse di certi uomini (e aggiungerei di certe donne) sono come sabbie mobili che viste da lontano sembrano solide e sicure ma si rivelano inconsistenti e insidiose.”