“Per far fronte all` emergenza delle morti sul lavoro serve un grande salto di qualità. L’obiettivo della Cisl è quello di coniugare l’attività sanzionatoria e repressiva con un forte investimento sulla formazione”. Lo ha ribadito oggi in una intervista a Repubblica il leader della Cisl, Luigi Sbarra, per il quale “servono più ispettori e tecnici della prevenzione, la patente a crediti va estesa a tutti i settori, vanno aumentati i poteri dei delegati alla sicurezza. L’avanzo di bilancio dell’Inail, un tesoretto che ammonta a tre miliardi, potrebbe essere utilizzato anche per finanziare incentivi alle aziende che si accordano con il sindacato per almeno quattro ore di formazione retribuita al mese”.
“Noi pensiamo che il modello partecipativo incroci tutte le sfide che abbiamo davanti, a cominciare dalla necessità di aumentare salari e retribuzioni. La prospettiva è quella di incentivare e rafforzare la contrattazione di secondo livello, per migliorare l’efficienza organizzativa e la produttività, e poterla distribuire a vantaggio delle retribuzioni. Ma bisogna anche rilanciare e stimolare gli investimenti produttivi pubblici e privati, senza i quali il lavoro resta una chimera”, ha aggiunto Sbarra in relazione all` allarme sollevato dall`Istat sul lavoro povero. E sulla proposta di legge sulla partecipazione avanzata dalla Cisl, il sindacalista ha spiegato che il ciclo di audizioni alla Commissione Finanze e Lavoro della Camera si è concluso positivamente.
“Ora speriamo che il provvedimento arrivi presto in Aula – ha aggiunto -. Ci sono tutte le condizioni per cogliere entro la fine dell`anno l`obiettiva di una legge che favorisca finalmente l`applicazione dell`art.46 della Costituzione, superando la contrapposizione ideologica tra imprese e lavoratori ed entrando pienamente in una stagione di nuova ed effettiva democrazia”.
Quanto alla vicenda delle privatizzazioni, Sbarra ribadisce che “non è dando via i gioielli di famiglia che si fanno quadrare i conti: gli asset strategici si difendono, non si svendono, vale per le Poste e anche per Eni e Ferrovie dello Stato”. La ricetta della Cisl “è chiara: da un lato bisogna spingere per cambiare il patto di stabilità. Ma bisogna anche razionalizzare la spesa pubblica improduttiva, tagliare miliardi di fondi erogati a pioggia, inasprire la lotta ad evasione ed elusione fiscale e introdurre un contributo di solidarietà per le multinazionali di logistica ed economia digitale e i colossi della farmaceutica, aumentando il carico fiscale sulle rendite immobiliari e finanziarie”.
e.m.