Le relazioni industriali nel settore assicurativo godono di ottima salute. Un clima positivo e costruttivo ha favorito il rinnovo del Ccnl del personale dipendente non dirigente avvenuto del novembre 2022 e ci si appresta alla prossima tornata di rinnovi, a fine anno, con responsabilità e idee chiare. Tra smart working e riduzione dell’orario lavorativo, inoltre, gli assicurativi si confermano capofila di una nuova cultura organizzativa del lavoro, più sostenibile e incentrata sul benessere dei lavoratori. Ne parla in questa intervista a Il diario del lavoro la responsabile relazioni industriali di Ania, Maria Emanuela Basti.
Un quadro generale: qual è lo stato delle relazioni industriali nel settore assicurativo?
In continuità rispetto al passato possiamo affermare che lo stato delle relazioni industriali nel nostro settore è caratterizzato da un clima positivo e costruttivo che si evince anche dall’attivazione delle Commissioni Bilaterali che sono il frutto dell’ultimo rinnovo del CCNL applicabile al personale dipendente non dirigente avvenuto a novembre del 2022. In particolare, rileviamo un proficuo confronto all’interno della Commissione Paritetica sui permessi sindacali, la quale è chiamata alla predisposizione di un sistema informatico delle c.d. cedole sindacali (permessi sindacali extra aziendali). Inoltre, anche sul delicato tema dell’inquadramento è stata prevista un’apposita Commissione, con il compito di esaminare le mutate esigenze di lavoro e l’evoluzione dei profili professionali tipici del comparto assicurativo, in relazione anche alle intervenute tecnologie e nuove modalità di prestazione dell’attività lavorativa conseguenti, tra l’altro, ai processi di digitalizzazione del lavoro. Per quanto riguarda, infine, la categoria dei dirigenti, è attualmente in corso un tavolo di trattativa con FIDIA al fine di pervenire al rinnovo del contratto collettivo scaduto il 30 giugno 2022.
È entrato in parlamento il tema della riduzione dell’orario di lavoro e della settimana lavorativa di 4 giorni con le proposte presentate dalle opposizioni. Nel settore assicurativo il caso apripista è quello di Intesa Sanpaolo. Quali sono le sue valutazioni?
Il tema è di estrema attualità e anche altre compagnie, oltre al Gruppo Intesa Sanpaolo, stanno sperimentando alcune forme di riduzione dell’orario di lavoro (su base volontaria). Siamo favorevoli alle sperimentazioni in sede aziendale, sul presupposto che apportino benefici ai lavoratori e all’impresa sia in termini di conciliazione vita lavoro, sia in termini di risultati aziendali e, più in generale, di produttività.
E in merito allo smart working, la cui “fine” simbolica è stata ormai sancita?
Il dato medio sulla diffusione indica che questa metodologia, nonostante la fine della fase emergenziale, è oramai entrata nella cultura organizzativa. Con il sindacato abbiamo affrontato con maturità questa tematica, approfondendo anche gli aspetti psicologici, oltre che giuslavoristici, come un recente dibattito promosso da Enbifa ha mostrato. Le imprese stanno adottando modalità diverse di Remote Working e Smart Working cercando di valutare i contesti geografici, le distanze, le dimensioni urbane e le specificità del business di ciascuna impresa. La differenza sostanziale che stiamo osservando riguarda il sistema delle regole: qualche realtà regolamenta in maniera rigida tempi, modi, attività, altre tendono a flessibilizzare maggiormente. In linea generale, la soddisfazione di quelle organizzazioni che applicando lo Smart Working è evidente sotto molteplici profili organizzativi e di produttività.
Nei vostri contratti viene dato molto spazio alle pari opportunità e il tema si intreccia a doppio filo proprio ai due sopraccitati. Secondo lei quali luci e quali eventuali ombre sul benessere lavorativo delle dipendenti e, in particolare, sulle progressioni di carriera?
Il tema delle pari opportunità è molto sentito nel nostro settore e al riguardo va evidenziato che la Commissione Mista Nazionale per le Pari Opportunità, istituita dal nostro CCNL, ha implementato i suoi compiti, introducendo anche l’osservatorio sulla disabilità. Per quanto riguarda gli specifici temi relativi al genere, le imprese del settore stanno affrontando con consapevolezza e grande impegno il percorso della certificazione della parità, che su questi specifici aspetti richiede che i indicatori aziendali rispondano a dettagliati e severi parametri fissati normativamente che assicurano trattamenti paritari per uomini e donne.
Quanto all’intelligenza artificiale, o meglio, all’automazione: come viene percepito tra gli assicurativi? Qual è la reazione agli scenari futuri?
Sul tema a breve verranno avviati i lavori dell’Osservatorio Nazionale sulla digitalizzazione e l’innovazione (introdotto dall’ultimo rinnovo del CCNL), che ha l’obiettivo di monitorare ed esaminare tempestivamente i cambiamenti nel settore assicurativo determinati dall’introduzione di nuove tecnologie e, più in generale, dalla digitalizzazione, e dalla necessità di promuovere la formazione continua per migliorare costantemente le competenze del personale interessato. Indubbiamente tra le varie tematiche da attenzionare c’è anche quella sulla IA che, come noto, è per altro oggetto di un disegno di legge di prossima discussione in Parlamento.
In generale, che tipo di modello lavorativo prevale nel settore?
Il nostro settore, in quest’ultimo periodo, sta cercando di procedere ad un turn over generazionale attraverso l’ingresso di giovani lavoratori, ma per fare questo bisogna essere attrattivi. Il comparto assicurativo ha i requisiti per poterlo essere. Nei colloqui di assunzione viene posta attenzione non tanto e non solo all’aspetto retributivo, quanto ai livelli di adozione dello Smart Working, al welfare aziendale e alla conciliazione vita lavoro in generale. Il modello lavorativo che prevale è quello incentrato sul lavoro agile.
Il 31 dicembre 2024 sono in scadenza i Ccnl del personale dipendente non dirigente delle imprese di assicurazione e delle società di assicurazione assistenza. Che terreno si sta preparando per questi due importanti rinnovi?
Come detto in apertura, i rapporti con le OO.SS. sono continuamente improntanti sul reciproco rispetto dei ruoli e sulla fattiva collaborazione, per questo contiamo che anche nel prossimo rinnovo dei due CCNL, pur non potendo prevedere, al momento, le richieste di parte sindacale, i contenuti che saranno oggetto di trattativa ci porteranno a migliorare le nostre regole e a rendere il settore sempre più attrattivo.
Elettra Raffaela Melucci