Ventiquattro ore prima del voto, Edoardo Garrone ritira la propria candidatura per la presidenza di Confindustria. In corsa resta dunque solo Emanuele Orsini, attuale vicepresidente con Carlo Bonomi e presidente di Federlegno. Garrone – che i rumors della vigilia davano, tra l’altro, come favorito, per quanto possano valere le voci in questi casi- ha annunciato e motivato il suo passo indietro con una lettera ai colleghi dell’associazione che giovedì saranno chiamati a esprimere la propria preferenza per il futuro leader degli industriali.
Garrone spiega la sua scelta con la necessita di “anteporre il fine alla persona”. Questo, scrive, “mi impone di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare la Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli”.
“E’ una rinuncia che personalmente mi costa molto -prosegue Garrone-, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito ad un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema e non un sistema al servizio di sé stessi. È una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti domani con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all’intero paese».
Il motivo base, spiega ancora l’industriale, e’ che oggi Confindustria ha bisogno di un candidato forte, eletto con grandi numeri, evitando le divisioni e il muro contro muro: “Non serve all’Associazione un candidato che vinca per qualche voto, magari frutto di ‘impegni o scambi’ eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”.
Redazione