Quattro referendum abrogativi finalizzati ad arginare la precarietà del lavoro, uno sciopero in nome della sicurezza, e infine due grandi manifestazioni: una contro gli incidenti sul lavoro, a Roma, l’altra contro il premierato e l’autonomia differenziata, a Napoli. È affollata l’agenda di primavera della Cgil, ufficializzata al termine dell’Assemblea generale del 26 marzo che ha annunciato la decisione di “impegnare ogni livello e struttura dell’organizzazione per la realizzazione della strategia complessiva di mobilitazione”.
Una nota di Corso Italia sottolinea che “la mobilitazione della Cgil non si ferma e prosegue con tutti gli strumenti a disposizione”. E dunque, via con “assemblee, scioperi, manifestazioni nazionali, sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti, raccolta delle firme per i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare”. Il tutto per sostenere “il lavoro stabile e di qualità, aumentare salari e pensioni, una vera riforma fiscale, difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale, salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, un nuovo modello sociale che rimetta al centro il lavoro e la persona.”
I quattro referendum
L’assemblea ha dato inoltre il definitivo via libera alla campagna referendaria voluta da Maurizio Landini. Nel dettaglio: dopo una lunga discussione interna e una spietata selezione, alla fine i referendum rimasti in campo sono solo quattro. I primi due quesiti sono legati alle attuali normative sui licenziamenti, e riguardano il superamento del contratto a tutele crescenti e l’indennizzo nelle piccole imprese; il terzo quesito è sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine e il quarto, infine, e’ sul tema degli appalti e la responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro. I quesiti saranno depositati entro il 30 marzo in Cassazione, per i controlli previsti dalle procedure sui referendum. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale partirà la raccolta delle firme, che proseguirà per tutta l’estate. Firme che saranno consegnate entro il 30 settembre, con l’obiettivo di svolgere le consultazioni referendarie nella primavera del 2025. La Cgil ribadisce che l’iniziativa sarà “sostenuta da assemblee in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i territori, costruendo un vasto arco di alleanze sociali”, e sarà completata da “proposte di legge d’iniziativa popolare su lavoro, rappresentanza, povertà e salute”.
Scioperi e manifestazioni
Per quanto riguarda le altre iniziative: il primo appuntamento sarà giovedì 11 aprile, data scelta dalla Cgil per uno sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati (8 ore nell`edilizia), a cui prenderà parte anche la Uil, “con manifestazioni e iniziative territoriali a sostegno delle comuni rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, giusta riforma fiscale, nuovo modello di fare impresa, contrasto alla precarietà e rinnovo dei contratti nazionali”.
Si proseguirà sabato 20 aprile con una manifestazione nazionale a Roma, ancora assieme alla Uil, che avrà al centro i temi della salute e sicurezza, il diritto alla cura e alla sanità pubblica, la riforma fiscale e la tutela dei salari.
Sabato 25 maggio, invece, si svolgerà una manifestazione nazionale a Napoli, questa volta assieme alle associazioni che fanno parte de La via maestra, che avrà come obiettivo il no al premierato e all’autonomia differenziata, oltre a “la realizzazione dei diritti al lavoro, alla salute, alla conoscenza, a una previdenza universale sanciti dalla Costituzione, per la pace e per fermare ogni guerra”.
Ovviamente, la Cgil parteciperà come ogni anno anche alle manifestazioni del 25 aprile, a partire da quella nazionale di Milano, “sostenendo i valori e i contenuti della democrazia repubblicana e antifascista fondata sul ripudio della guerra, sul diritto al lavoro e sui diritti sociali e civili”.
Nunzia Penelope