Roberto Benaglia lascia la Fim. A 63 anni, ha deciso di rinunciare al suo prestigioso incarico alla guida dei metalmeccanici della Cisl. Prestigioso anche perché era il ruolo dal quale partì per la sua meravigliosa avventura Pierre Carniti. In realtà Pierre, mi potrebbero correggere i suoi amici, partì dalla segreteria generale dei metalmeccanici di Milano, ma è alla guida della categoria nazionale che si distinse davvero con grande forza. Il riferimento a Carniti non è una forzatura, perché Benaglia in questi anni ha dimostrato una capacità e una competenza che mi hanno fatto ricordare talvolta il suo illustre predecessore.
Ho conosciuto Benaglia non tanti anni fa. Guido Baglioni mi aveva invitato a Milano, a uno dei tanti caminetti che organizzava a casa sua per discutere di argomenti di lavoro, e mi disse che c’era anche questo Benaglia. Gli chiesi chi fosse e lui si meravigliò che non lo conoscessi. Più tardi, ho compreso la meraviglia di Baglioni: Roberto è un uomo squisito nei modi e ferreo nel ragionamento e nelle convinzioni, non si possono che ammirare sia le sue doti, sia la modestia che lo caratterizza.
Quando, dopo una serie di giravolte all’interno del vasto mondo della Cisl, Benaglia è approdato alla guida dei metalmeccanici, lo aspettava un compito difficile e delicato. Doveva sostituire Marco Bentivogli, che aveva guidato con successo la categoria. Figlio d’arte, perché anche suo padre, Franco, era stato a quel posto di comando, Marco si era fatto notare per il piglio deciso e competente che aveva subito assunto. Un carattere difficile, ma aveva molto seguito nella Fim Cisl, e prenderne l’eredità poteva essere un compito assai complicato.
Roberto vi si è dedicato con attenzione e semplicità, riuscendo pienamente nell’obiettivo: tutti i suoi collaboratori, gli stessi che avevano lavorato con Bentivogli, lo hanno apprezzato e stimato. I risultati sono lì a testimoniare la capacità della sua guida. Gli esiti della contrattazione, al livello nazionale, ma non solo, sono stati sempre di alto livello. La pacificazione con la Fiom non credo sia stata facile, ma i rapporti, la collaborazione, sono tornati a dare frutti.
Adesso arriva una nuova svolta. Lo sbarramento che vige nella Cisl ai 65 anni hanno costretto Benaglia a fare un passo di lato. E tuttavia, la confederazione forse prima o poi dovrebbe prendere atto del fatto che la legislazione italiana fissa ai 67 il limite del pensionamento. Non credo che Roberto passerà le sue mattinate andando a guardare gli edili che lavorano ai cantieri: ha una capacità e una determinazione che lo costringeranno ad assumere qualche altro compito importante. Il mondo è vario, e non c’è solo sindacato. Ma ci mancherà. Al suo posto, come leader dei metalmeccanici Cisl, arriva adesso Ferdinando Uliano, che già ricopre nella categoria un ruolo di gran peso, con la responsabilità della contrattazione e dell’automotive. Un uomo capace, determinato, scelto dallo stesso Benaglia. A lui tutti i nostri auguri di buon lavoro.
Massimo Mascini