Le valutazioni delle imprese italiane sulla situazione economica generale del Paese, così come le attese sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, restano nel complesso sfavorevoli, sebbene in miglioramento, mentre le attese sull’inflazione sono di una rientro verso il 2,5% a breve e verso il 2% nel lungo periodo. E’ quanto rileva l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita relative al quarto trimestre 2023 condotta da Bankitalia tra il 22 novembre e il 14 dicembre presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. “Al lieve recupero dei giudizi – si legge in una nota di Bankitalia – hanno contribuito una moderata ripresa della domanda interna e condizioni per investire meno negative soprattutto nei servizi, che si accompagnano alla tenuta della spesa attesa per investimenti. Nello scorcio dell’anno si è attenuato il peggioramento dei giudizi sull’accesso al credito per tutti i settori e nove imprese su dieci dichiarano almeno sufficienti le proprie condizioni di liquidità. Per il primo trimestre del 2024 le imprese prevedono un proseguimento dell’espansione dell’occupazione”.
“La dinamica dei prezzi praticati dalle aziende ha continuato a indebolirsi e si attenuerebbe ulteriormente nei prossimi 12 mesi. Circa due terzi delle aziende prevedono un aumento delle retribuzioni orarie dei propri dipendenti nei prossimi 12 mesi e quasi un terzo dichiara di aver già tenuto conto nel corso del 2023 di eventuali aumenti salariali futuri nei propri listini. Le attese sull’inflazione al consumo si sono nettamente ridotte su tutti gli orizzonti temporali, collocandosi poco sotto il 2,5 per cento sugli orizzonti a breve termine e appena sopra il 2 per cento su quelli a lungo”.
E.G.