“Prendo atto della manifestazione organizzata questa mattina da giornaliste, giornalisti e personale grafico della Dire sotto la sede dell`agenzia a Roma. Ringrazio i rappresentanti politici che, aderendo all`iniziativa, hanno evidenziato la necessità e l`urgenza di sostenere le imprese del mondo dell`editoria per salvaguardare il pluralismo dell`informazione e difendere i posti di lavoro di un settore in evidente difficoltà. Mi auguro che il sit-in di oggi porti a decisioni imminenti in questa direzione da parte del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha improvvisamente sospeso la convenzione e il pagamento dei servizi giornalistici dell’agenzia Dire per fatti legati alla precedente proprietà”. Lo afferma in una nota l’editore della Dire, Stefano Valore, in riferimento al sit-in di protesta di giornalisti e grafici dell’agenzia Dire che si è svolto questa mattina davanti alla sede della redazione a Roma, in Corso d’Italia.
“La crisi dell’agenzia Dire – prosegue – è infatti aggravata dalla pesante eredità lasciata dalla passata gestione, non solo in termini di passivo di bilancio ma anche e soprattutto per le ripercussioni del procedimento giudiziario in corso a carico dell’ex editore. Paghiamo per colpe non nostre ed è evidente che a queste condizioni è difficile andare avanti. Mi auguro, dunque, ci sia comunione di intenti – istituzioni in primis – nel voler sbloccare celermente questa situazione di stallo, per noi drammatica, che danneggia tutti i dipendenti della Dire e le loro famiglie. Il Governo – conclude – ascolti la loro voce, aiuti a salvare la Dire”.
e.m.