Il Mes proprio non s’ha da fare. Dopo la Commissione Bilancio, anche l’Aula della Camera ha respinto l’autorizzazione alla ratifica del Mes. I voti a favore sono stati 72, i contrari 184 e 44 gli astenuti. La maggioranza si è divisa sul voto: FdI e Lega hanno votato contro la ratifica mentre Forza Italia e Noi moderati si sono astenuti. Ma divisa e’ anche l’opposizione: il Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario, mentre hanno votato si il Pd, Piu’ Europa, Italia Viva e Azione, e Alleanza Verdi- Sinistra si è astenuta.
Quanto al Governo, anche da quelle parti tira un’aria complicata. Il ministro leghista dell’Economia, Giorgetti, era, notoriamente, per dire si, il vicepremier leghista, Matteo Salvini, fermissimo sul no. La premier Meloni, presa in mezzo e forse spiazzata da un voto arrivato a sorpresa (si contava infatti su un ennesimo rinvio), fa il pesce in barile annunciando che “Il Governo si era rimesso al Parlamento, e dunque prende atto del voto dell’Aula di Montecitorio”. E ancora: il governo afferma che il Mes sarebbe stato comunque superfluo per l’Italia, in quanto dotata di banche solide (fino alla prossima crisi finanziaria globale, certo), e che la bocciatura da parte del Parlamento “può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”.
Resta che ‘’l’intera Eurozona’’ al Mes aveva già detto da tempo un netto si, mentre l’unico voto contrario, tra tutti gli stati dell’Unione, e’ per l’appunto quello dell‘Italia. Infatti, da Bruxelles, arriva la delusione del presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe: “Ho preso atto del voto espresso oggi dal Parlamento italiano in merito alla ratifica del trattato del Mes. Pur nel pieno rispetto delle deliberazioni parlamentari, mi rammarico per l’esito”, ha dichiarato Donohoe. “L’Italia rimane l’unico Paese che blocca la finalizzazione di una riforma su cui tutti ci siamo impegnati nel 2021″, ricorda ancora Donohoe, ribadendo che si tratta di “un elemento chiave della rete di sicurezza comune nell’Eurozona, a vantaggio di tutti i Paesi membri”. Intanto, in Italia, la politica ha trascorso il post voto rinfacciandosi chi di voler affamare gli italiani in nome delle odiate banche, chi di voler affossare l’Europa in nome del populismo. Da domani maggioranza e opposizione dovranno fare i conti anche con le proprie divisioni interne. Il tutto, tra l’altro, all’indomani della firma del nuovo patto di stabilità, che il governo italiano ha annunciato come una sorta di propria vittoria, mentre il sospetto che emerge dal voto sul Mes e’ che non sia esattamente cosi’. Insomma, un gran caos, e una pessima figura.
Nunzia Penelope