Riunione n. 23
GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 2023
Presidenza del Presidente
Orario: dalle ore 9 alle ore 10,55
AUDIZIONE DI RAPPRESENTANTI DI AIFA, FARMINDUSTRIA, ISTITUTO MARIO NEGRI ED EGUALIA SUGLI ATTI COMUNITARI COM(2023) 192 DEFINITIVO (CODICE UE MEDICINALI PER USO UMANO) E COM(2023) 193 DEFINITIVO (AUTORIZZAZIONE E SORVEGLIANZA MEDICINALI PER USO UMANO E DISCIPLINA DELL’AGENZIA EUROPEA PER I MEDICINALI)
GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 2023
2ª Seduta
Presidenza del Presidente della 10ª Commissione
Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia Ostellari e per la salute Gemmato.
La seduta inizia alle ore 13,15.
IN SEDE REDIGENTE
(851) Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei deputati Patrizia Marrocco e altri; Maria Elena Boschi e altri; Rizzetto e altri; Bicchielli e altri; Furfaro e altri; Gilda Sportiello; Elisabetta Gardini e altri; del disegno di legge di iniziativa del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e dei disegni di legge di iniziativa dei deputati Panizzut e altri; Luana Zanella
(113) Maria Domenica CASTELLONE e altri. – Disposizioni in materia di diritto all’oblio delle persone che sono state affette da patologie oncologiche
(231) Sandra ZAMPA e Ylenia ZAMBITO. – Disposizioni in materia di parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche
(682) PATTON e SPAGNOLLI. – Disposizioni in materia di «diritto all’oblio oncologico»
(772) SCALFAROTTO. – Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche
(849) CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA – Riconoscimento del diritto all’oblio oncologico.
Disposizioni in materia di parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche
(Discussione congiunta e rinvio. Adozione del disegno di legge n. 851 come testo base)
La relatrice per la 10ª Commissione ZAMPA (PD-IDP) pone innanzitutto in evidenza l’elevato valore etico e civile dei disegni di legge in discussione, anche facendo riferimento al ritardo che ormai caratterizza l’ordinamento italiano rispetto ad altre legislazioni europee, nonché alla recente risoluzione del Parlamento europeo, volta a impegnare gli Stati membri a rimuovere entro il 2025 le discriminazioni a danno dei soggetti guariti da patologie oncologiche.
Si sofferma quindi in modo particolare sul disegno di legge n. 851, il cui oggetto e le cui finalità sono definite dal comma 1 dell’articolo 1, mentre il comma 2 definisce il diritto all’oblio oncologico come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica, nei casi oggetto del medesimo disegno di legge.
In riferimento alla stipulazione o al rinnovo di contratti relativi a servizi bancari, finanziari, di investimento e assicurativi, nonché nell’ambito della stipulazione di ogni altro tipo di contratto, l’articolo 2 stabilisce l’inammissibilità di richiesta e di acquisizione di informazioni relative allo stato di salute qualora il trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta; tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età. Termini inferiori possono essere previsti, con provvedimento del Ministro della salute, in riferimento a determinate patologie oncologiche. È inoltre sancito il divieto di applicare al contraente limiti, costi e oneri aggiuntivi, o trattamenti diversi rispetto a quelli previsti per la generalità dei contraenti, nonché il divieto, per gli istituti di credito, le imprese di assicurazione e gli intermediari finanziari e assicurativi di richiedere l’effettuazione di visite mediche di controllo e di accertamenti sanitari. Sono poi recate disposizioni in materia di nullità di clausole contrattuali e di attuazione.
L’articolo 3 interviene sulla disciplina riguardante le adozioni, in particolare prevedendo che le indagini sulla salute degli aspiranti genitori adottivi non possono concernere patologie oncologiche qualora siano trascorsi più di 10 anni dalla fine del relativo trattamento terapeutico, in assenza di recidive o ricadute, ovvero più di 5 anni se la patologia è insorta prima del compimento del ventunesimo anno di età. Termini inferiori possono essere previsti, con provvedimento del Ministro della salute, in riferimento a determinate patologie oncologiche.
L’articolo 4 estende all’accesso alle procedure concorsuali e selettive, quando nel loro ambito sia previsto l’accertamento di requisiti psico-fisici o comunque concernenti lo stato di salute dei candidati, il divieto di richiedere informazioni concernenti patologie oncologiche. Viene rimessa a un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare di concerto con il Ministro della salute e sentite le organizzazioni di pazienti oncologici, la promozione di specifiche politiche attive.
Le disposizioni transitorie e finali sono recate dall’articolo 5.
La relatrice dà infine conto degli altri disegni di legge in titolo, mettendone in evidenza analogie e specificità.
Il senatore SCALFAROTTO (Az-IV-RE), relatore per la 2ª Commissione, nel rinviare alla dettagliata relazione svolta della relatrice Zampa, esprime a nome di entrambi l’auspicio che l’approvazione di questo disegno di legge rappresenti un’ulteriore occasione per tutte le forze politiche di lavorare insieme nel migliore interesse del Paese. Il provvedimento è infatti atteso da tempo e colma una lacuna dell’ordinamento che interessa le moltissime persone che sono state affette da patologie oncologiche ma che oggi, per fortuna, anche grazie agli straordinari risultati della ricerca scientifica, hanno superato la malattia ed hanno il diritto di vivere nel pieno delle loro possibilità.
Il presidente ZAFFINI propone di adottare il disegno di legge n. 851, già approvato dalla Camera dei deputati, quale testo base per il prosieguo della discussione congiunta.
Le Commissioni riunite convengono.
Intervenendo in discussione generale, la senatrice ZAMBITO (PD-IDP) osserva l’elevata qualità del disegno di legge n. 851. Formula quindi l’auspicio di una rapida approvazione del testo base da parte delle Commissioni riunite.
Il senatore BAZOLI (PD-IDP), nell’associarsi alle considerazioni svolte dalla senatrice Zambito, auspica una rapida approvazione da parte del Senato del provvedimento. Con riferimento all’articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 851, segnala la possibilità di meglio chiarire, anche attraverso specifici atti di indirizzo che possano essere d’ausilio all’interprete, la portata normativa ed applicativa dell’inciso “anche esclusivamente tra privati”, in quanto la determinazione dell’esatto perimetro della disposizione normativa potrebbe evitare, durante la fase applicativa, eventuali contenziosi.
La senatrice ROSSOMANDO (PD-IDP) concorda nel ritenere che tutte le disposizioni del disegno di legge debbano essere di interpretazione chiara ed immediata, in quanto specialmente nei casi in cui si tratta dell’esigibilità di un diritto è assai frequente il sorgere di contenziosi, rispetto ai quali il legislatore ha il dovere di circoscrivere in maniera quanto più puntuale l’ambito applicativo.
La senatrice CASTELLONE (M5S) ritiene che l’esame del provvedimento in materia di oblio oncologico rappresenti un fondamentale traguardo di civiltà che il Paese attendeva da tempo. Segnala che la trattazione di questo tema era iniziata già nella scorsa legislatura ma che, in ragione dell’emergenza pandemica prima e dello scioglimento anticipato delle Camere poi, non ha trovato definitiva conclusione. Nel concordare con il senatore Bazoli circa l’opportunità che proprio su un tema così importante il Parlamento definisca tutti gli aspetti rilevanti, segnala al riguardo che in appositi atti di indirizzo unitari potrebbero altresì trovare spazio alcune precisazioni, emerse durante le audizioni svolte presso la Camera dei deputati, funzionali alla migliore formulazione dei decreti attuativi previsti dal provvedimento. Sotto un primo profilo rileva infatti che il termine di cinque o dieci anni senza episodi di recidiva richiesto dal provvedimento per l’applicazione delle misure ivi contenute non sempre risulta coerente rispetto ai diversi tipi di tumore. In particolare, esistono tipologie di tumori, come quelli al seno, che richiedono cure molto lunghe: in questi casi il termine decennale verrebbe calcolato dalla data di conclusione del trattamento attivo e pertanto in questo tipo di patologie i termini si allungherebbero considerevolmente. In conclusione, auspica che anche all’esito del dibattito svolto nelle Commissioni riunite il Governo possa individuare nei decreti attuativi le migliori soluzioni per tenere conto della diversità delle patologie oncologiche ai fini dell’applicazione del disegno di legge.
La senatrice PIRRO (M5S) nota che la previsione di termini ridotti della metà relativamente ai casi di patologie insorte prima del ventunesimo anno di età rappresenta un miglioramento del testo originario apportato dall’altro ramo del Parlamento. Sottolinea quindi a sua volta l’alta rilevanza dei disegni di legge in discussione.
Il senatore ZULLO (FdI) esprime il favore della propria parte politica riguardo il disegno di legge in discussione, pertanto meritevole di essere licenziato in tempi brevissimi dalle Commissioni riunite. Dopo aver giudicato sufficientemente chiara la formulazione dell’articolo 2, comma 1, riguardo alla stipulazione di contratti tra privati, richiama l’attenzione sull’importanza della successiva decretazione del Ministro della salute in merito alla definizione delle patologie oncologiche per cui si applicano termini inferiori rispetto a quelli previsti dagli articoli 2 e 4.
Il senatore MAZZELLA (M5S) rileva l’elevata utilità sociale dei disegni di legge in discussione, in special modo in relazione ai progressi della medicina rispetto al trattamento delle patologie oncologiche. Sollecita successivamente una riflessione in merito alle possibilità di efficacia delle specifiche politiche attive per il lavoro previste dal comma 2 dell’articolo 4, in mancanza della disponibilità di risorse dedicate.
La senatrice SBROLLINI (IV-C-RE) reputa la trattazione dei disegni di legge in discussione particolarmente qualificante per le istituzioni parlamentari. Queste sono infatti chiamate a definire un nuovo assetto legislativo idoneo a rimuovere le discriminazioni di cui hanno risentito numerosi cittadini colpiti da patologie oncologiche e successivamente e guariti, rendendo possibile il completo esercizio dei diritti individuali.
La senatrice MURELLI (LSP-PSd’Az) manifesta l’orientamento favorevole del proprio Gruppo riguardo i testi in discussione, in quanto volti a garantire la piena partecipazione alla vita sociale di un numero elevato di cittadini, finora penalizzati da discriminazioni ingiustificate. In tale ambito, ha un rilievo particolare la finalità di una completa inclusione nel mercato del lavoro. Questa richiede peraltro un impegno mirato all’accompagnamento dei soggetti interessati.
Il presidente ZAFFINI, nell’associarsi agli interventi svolti, sottolinea che la deroga concessa dalla Presidenza del Senato in ordine alla possibilità di svolgimento della discussione congiunta durante la sessione di bilancio è sintomatica dell’ampia e condivisa sensibilità riguardo la materia.
Sollecita quindi una riflessione in merito all’opportunità di prevedere la presentazione di emendamenti e ordini del giorno. Questi ultimi, considerati gli spunti di riflessione offerti dal dibattito, potrebbero essere opportunamente connotati da finalità interpretative.
Il sottosegretario GEMMATO coglie la comunanza degli orientamenti espressi, peraltro già registrata nel corso della trattazione presso la Camera dei deputati. Ritiene quindi che la richiamata formulazione del comma 1 dell’articolo 2 sia adeguata a evitare il rischio di ambiguità interpretative.
Quanto all’emanazione dei decreti del Ministro della salute ai fini dell’individuazione dei casi per i quali è congrua l’applicazione di più brevi termini successivi alla conclusione dei trattamenti terapeutici risulterà fondamentale lo stimolo della comunità scientifica.
L’eventuale sussistenza di dubbi di carattere interpretativo inerenti il testo potrà invece essere superata sulla base della verifica dell’andamento dei lavori parlamentari e specialmente sulla base della trattazione di specifici ordini del giorno.
Il presidente ZAFFINI osserva il possibile determinarsi di dubbi in conseguenza dell’utilizzo nel testo della presenza nel testo dei termini “recidiva” e “ricaduta”. Tenuto conto che il disegno di legge n. 851 interessa anche la materia del lavoro, è particolarmente importante porre attenzione alla necessità di prevenire contenziosi.
Il relatore per la 2a Commissione SCALFAROTTO (IV-C-RE) concorda con le osservazioni del Presidente, ritenendo che certamente la migliore soluzione sia quella di chiarire ogni aspetto segnalato nel corso del dibattito attraverso un atto di indirizzo presentato dai relatori, al fine di scongiurare il rischio di eventuali trappole interpretative in sede di applicazione del provvedimento.
La relatrice per la 10a Commissione ZAMPA (PD-IDP) si associa.
Su proposta dei relatori, le Commissioni riunite convengono infine di rinunciare alla presentazione di emendamenti e di fissare alle ore 12 di martedì 28 novembre il termine per la presentazione di ordini del giorno.
Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 14,10.
MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE 2023
135ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 9,10.
IN SEDE CONSULTIVA
(936) Conversione in legge del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il « Piano Mattei » per lo sviluppo in Stati del Continente africano
(Parere alla 3ª Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole )
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
Constatata l’assenza di richieste di intervento, la presidente CANTU’ dichiara chiusa la discussione generale e dà la parola al relatore ZULLO (FdI), il quale presenta una proposta di parere favorevole.
La senatrice ZAMPA (PD-IDP) preannuncia il voto contrario del proprio Gruppo, rilevando l’inconsistenza sul piano concreto della proposta in esame, particolarmente in ragione dell’insufficienza delle risorse messe a disposizione.
Verificata la presenza del numero legale, la proposta di parere è infine posta in votazione.
La Commissione approva a maggioranza.
SCONVOCAZIONE DI SEDUTA
In considerazione dell’andamento dei lavori, la presidente CANTU’ avverte che la seduta già convocata alle ore 13,30 di oggi non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 9,20.
MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2023
134ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 15,05.
IN SEDE CONSULTIVA
(937) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 131, recante misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 8ª Commissione. Esame. Parere favorevole)
Con riguardo ai profili di competenza,il relatore SILVESTRO (FI-BP-PPE) segnala innanzitutto l’articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 131, che interviene sulle agevolazioni tariffarie riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati per la fornitura di energia elettrica e di gas e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute per la fornitura di energia elettrica. Il comma 8 dello stesso articolo istituisce un contributo straordinario per il IV trimestre 2023 per i clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico, crescente con il numero di componenti del nucleo familiare.
L’articolo 2, commi da 1 a 3, è finalizzato al riconoscimento di un ulteriore contributo ai beneficiari della social card. Il successivo comma 4 dispone, invece, l’incremento di 12 milioni di euro per il 2023 del cosiddetto fondo bonus trasporti.
L’articolo 6 reca una norma di interpretazione autentica dell’articolo 56, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 270 del 1999, in tema di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, in relazione alla prosecuzione dei rapporti di lavoro.
I commi da 3 a 5 dell’articolo 7 stabiliscono procedure per consentire a determinati interventi finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano nazionale complementare, fra i quali quelli di titolarità del Ministero della salute, di essere riammessi a beneficiare delle risorse del Fondo per l’avvio di opere indifferibili (FOI).
La presidente CANTU’ fa presente l’urgenza del parere sul provvedimento, già all’ordine del giorno dell’Assemblea.
Il relatore SILVESTRO (FI-BP-PPE) presenta quindi una proposta di parere favorevole.
La senatrice ZAMPA (PD-IDP) interviene per dichiarazione di voto contrario a nome del Gruppo, osservando che il decreto-legge in esame non reca disposizioni realmente utili a porre rimedio alle concrete situazioni di difficoltà.
La senatrice PIRRO (M5S) pone in evidenza le perplessità che il provvedimento suscita, in quanto inadeguato ai bisogni delle componenti più deboli della popolazione. Preannuncia pertanto il voto contrario del proprio Gruppo.
Verificata la presenza del numero legale per deliberare, la proposta di parere è posta in votazione.
La Commissione approva a maggioranza.
(923) Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 2ª Commissione. Esame. Parere favorevole)
La relatrice MINASI (LSP-PSd’Az) segnala in primo luogo l’articolo 1, che amplia l’ambito di applicazione della disciplina dell’ammonimento del questore e interviene sulla definizione di violenza domestica. La disposizione estende inoltre l’ambito oggettivo di applicazione degli obblighi informativi alle vittime di violenza da parte delle forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle istituzioni pubbliche.
L’articolo 2 apporta alcune modifiche al codice antimafia e delle misure di prevenzione, estendendo l’applicabilità delle misure di prevenzione personali ai soggetti indiziati di alcuni gravi reati che ricorrono nell’ambito dei fenomeni della violenza di genere e della violenza domestica e intervenendo sulla misura della sorveglianza speciale.
Gli articoli 3 e 4 recano rispettivamente previsioni relative alla formazione dei ruoli di udienza e alla trattazione dei processi anche in fase cautelare.
Il successivo articolo 5 è volto a favorire la specializzazione degli uffici requirenti in materia di violenza di genere e domestica.
L’articolo 6 prevede specifiche iniziative formative.
L’articolo 11 modifica l’articolo 384-bis del codice di procedura penale, prevedendo che il pubblico ministero, anche fuori dai casi flagranza e per determinati motivi, disponga l’allontanamento urgente dalla casa familiare nei confronti della persona indiziata di determinate fattispecie delittuose, mentre l’articolo 15 detta disposizioni in materia di sospensione condizionale della pena, stabilendo che in caso di condanna per delitti di violenza domestica o di genere la concessione di tale beneficio è subordinata alla partecipazione e al superamento con esito favorevole di specifici percorsi di recupero.
L’articolo 16 reca modifiche in materia di indennizzo in favore delle vittime di crimini intenzionali violenti e l’articolo 17 disciplina la possibilità di corrispondere una provvisionale in favore della vittima di taluni reati, oppure degli aventi diritto in caso di morte della vittima.
In base all’articolo 18, il Ministro della giustizia e l’Autorità politica delegata per le pari opportunità stabiliscono i criteri e le modalità per il riconoscimento e l’accreditamento degli enti e delle associazioni abilitati ad effettuare i corsi di recupero destinati agli autori di reati di violenza sulle donne e di violenza domestica, provvedendo altresì all’adozione di apposite linee guida.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) giudica il disegno di legge in esame caratterizzato da un’impostazione parziale, in quanto incentrata solo sugli aspetti repressivi delle condotte di reato. Il fenomeno che giustifica l’urgenza del provvedimento non consta infatti di comportamenti di valenza meramente individuale, ma ha piuttosto una rilevanza di tipo culturale. Pertanto, è fondamentale che il Governo e il legislatore dedichino la massima attenzione all’educazione al rispetto, da attuare per mezzo di programmi scolastici, mirati ai vari livelli della popolazione scolastica, a partire dagli allievi in età infantile.
La senatrice PIRRO (M5S) condivide le osservazioni della senatrice Camusso, rilevando l’insufficienza dell’approccio esclusivamente punitivo, mentre è fondamentale il ruolo dell’istruzione, con riferimento innanzitutto ai programmi per gli allievi più giovani. Al riguardo, appare necessario un approccio volto a fornire i mezzi culturali necessari ad un confronto sereno con i percorsi di affermazione umana e sociale delle donne.
Il senatore MAZZELLA (M5S) ricorda l’articolo 14 della Convenzione di Istanbul, il quale richiama la necessità di idonei programmi educativi ai fini della prevenzione della violenza sulle donne. Rileva inoltre che è da privilegiare un approccio strutturale alla materia, che non può essere affrontata esclusivamente con misure di natura emergenziale. Risulta inoltre opportuno estendere la possibilità di fruizione del patrocinio gratuito senza limiti di reddito per i casi di denuncia conseguente a violazione del divieto di avvicinamento.
La senatrice FURLAN (PD-IDP) osserva la sussistenza di una reale situazione di allarme in base alla frequenza dei casi di femminicidio. In proposito, sottolinea la necessità di un impegno comune finalizzato alla prevenzione del fenomeno, con particolare riguardo alla formazione degli operatori. Il potenziamento delle strutture e la formazione del relativo personale postulano uno sforzo mirato al reperimento di risorse adeguate. Analogo impegno deve essere riservato ad agevolare le possibilità di alloggio e impiego delle donne vittime di violenza. Le istituzioni devono pertanto attivarsi con sollecitudine rispetto a tali finalità, a partire dalla fase di esame della manovra di bilancio.
La senatrice GUIDOLIN (M5S) ricorda l’attivazione di progetti mirati alla prevenzione della violenza in diverse scuole del Veneto, attuati anche con l’intervento di psicologi. Tali iniziative non devono tuttavia rimanere limitate a specifiche esperienze locali, mentre è compito del Governo approntare linee di intervento educativo di carattere strutturale.
La presidente CANTU’ ricorda le esperienze integrate attuate anche in Lombardia. Esprime quindi apprezzamento nei riguardi della sensibilità alla questione emersa nel dibattito. Alla base della richiamata emergenza è in particolare una crisi valoriale che pone l’esigenza di un patto fra i diversi attori sociali e istituzionali, tenendo ben presente la priorità da accordare al momento della prevenzione della violenza.
Richiama quindi la necessaria sollecitudine nell’esame del provvedimento in titolo, in base al calendario dei lavori e alla trasversalità del consenso già manifestatasi nel corso dell’esame parlamentare.
Il senatore ZULLO (FdI) accoglie favorevolmente i richiami alla necessità di un intervento organico sui temi della prevenzione, della formazione, nonché della riabilitazione. Specifica quindi che il disegno di legge in esame reca modifiche mirate alla disciplina relativa al contrasto alla violenza di genere e domestica ed esprime al riguardo l’orientamento favorevole del proprio Gruppo.
Intervenendo in replica, la relatrice MINASI (LSP-PSd’Az) riconosce la rilevanza cruciale dell’educazione all’affettività e al rispetto sottolineata nel corso della discussione generale. Rileva poi che il disegno di legge in esame non trascura la questione della formazione degli operatori che interagiscono con le donne vittime di violenza. Conclude formulando una proposta di parere favorevole.
Previa verifica della presenza del numero legale, la proposta di parere è infine posta in votazione e approvata all’unanimità.
(906) Deputati Marta SCHIFONE e FOTI. – Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 7ª Commissione. Esame. Parere favorevole)
Il relatore RUSSO (FdI) rileva che l’articolo 1, comma 1, prevede l’istituzione della “Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche”, fissata nei giorni dal 4 all’11 febbraio di ogni anno.
Ai sensi del successivo comma 2, la Settimana nazionale non determina riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici pubblici né, nei giorni feriali che la compongono, costituisce giorno di vacanza o comporta una riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado.
In base al comma 3, il Ministero dell’università e della ricerca promuove iniziative specifiche in occasione della Settimana nazionale, mentre il comma 4 dispone che le amministrazioni interessate provvedano alle attività considerate nell’articolo 1 nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Nell’articolo 2, che specifica le finalità della Settimana nazionale, sono individuate le iniziative da realizzare in tale ambito.
Il senatore MAZZELLA (M5S) riconosce il bisogno di interventi finalizzati a elevare il livello di preparazione delle giovani generazioni nelle materie scientifiche. Un approccio corretto alla questione non deve comunque trascurare l’opportunità di una proficua integrazione con le discipline umanistiche, nella consapevolezza degli effetti favorevoli sul progresso scientifico derivanti dalla diffusione di una solida cultura filosofica.
La senatrice PIRRO (M5S) rammenta lo squilibrio negli studi scientifici a livello universitario consistente nella bassa percentuale di studentesse, con l’eccezione di determinati corsi. Ricorda quindi i tassi di occupabilità favorevoli dei laureati nelle discipline STEM, i cui studi è quindi opportuno incoraggiare. Si esprime quindi favorevolmente rispetto ai contenuti del disegno di legge in titolo.
La senatrice ZAMBITO (PD-IDP) osserva che il numero di iscritti nelle facoltà scientifiche è complessivamente insoddisfacente e che, oltre al ricordato squilibrio di genere, sussiste uno squilibrio di ordine geografico. Il complesso di tali fenomeni è poi aggravato dall’alto tasso di emigrazione dei laureati.
Fa quindi presente l’orientamento favorevole del proprio Gruppo nei confronti del provvedimento, nell’auspicio di ulteriori iniziative da parte del Governo.
La presidente CANTU’, apprezzato l’andamento del dibattito, caratterizzato da un atteggiamento costruttivo, dà la parola al relatore RUSSO (FdI), il quale presenta una proposta di parere favorevole.
Posta in votazione, previa verifica del numero legale, la proposta di parere del relatore è infine approvata all’unanimità.
(936) Conversione in legge del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il « Piano Mattei » per lo sviluppo in Stati del Continente africano
(Parere alla 3ª Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore ZULLO (FdI) osserva preliminarmente che il decreto-legge in esame reca una cornice normativa per l’adozione e l’attuazione del «Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei», concernente la collaborazione dell’Italia con gli Stati africani.
Il Piano Mattei, secondo l’articolo 1, individua gli ambiti di intervento e le priorità di azione.
Gli articoli 2 e 3 prevedono l’istituzione di una cabina di regia per il coordinamento dell’attuazione del Piano Mattei da parte delle pubbliche amministrazioni italiane e il successivo monitoraggio.
L’articolo 4 istituisce una struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, deputata al supporto delle attività della Cabina di regia. Per i relativi incarichi dirigenziali, il comma 6 prevede l’esclusione dalla disciplina restrittiva sugli incarichi ai soggetti già lavoratori pubblici o privati e collocati in quiescenza. Resta ferma l’applicazione delle norme limitative del cumulo degli emolumenti derivanti da incarichi pubblici con i trattamenti pensionistici.
Il successivo articolo 5 prevede una relazione annuale al Parlamento, mentre l’articolo 6 disciplina gli aspetti finanziari.
La presidente CANTU’ ritiene che il dibattito potrà avere utilmente luogo nella seduta già convocata alle ore 9 di domani.
La Commissione conviene.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,55.