L’ungherese Katalin Karikò e lo statunitense Drew Weissman hanno vinto il Nobel per la medicina in virtù delle ricerche sull’rna messaggero. Una scoperta fatta nel 2005 e che è all’origine dei primi vaccini anti covid. Il loro lavoro, sentenzia la motivazione del premio, è servito a sconfiggere “una delle più grandi minacce alla salute umana”.
“Sicari autorizzati”, li definisce nel delirio social un complottista. E aggiunge: “Il vero premio Nobel va ai tanti medici che si sono ribellati al sistema, a quelli che hanno curato le persone secondo scienza e coscienza, va a tutti quelli che hanno perso il posto di lavoro e che attualmente combattono nelle procure per aver sconsigliato di inocularsi un’arma di distruzione di massa coperta da segreto militare!!! Tempo al tempo!!!”.
“Le verità nascoste”, è il significativo slogan di un convegno svoltosi nei giorni scorsi. Ai margini del quale, una televisione che fa riferimento a questo strano mondo, ha intervistato Joseph Tritto, medico, autore del libro “La chimera”, una controstoria di quel che è accaduto dal 2019. Nella conversazione sulla “fantapandemia”, il ricercatore insiste nel dire che il virus fu creato e rafforzato in laboratorio sulla base di un accordo cino-americano, con l’aiuto degli inglesi e dei francesi, volto alla produzione di futuristiche armi biologiche. “False pubblicazioni scientifiche” avrebbero dato la copertura a tutta l’operazione.
Un piano studiato da anni, “un’aberrazione del sistema democratico”. I vaccini, a loro volta, sarebbero di derivazione americana, con una complicità tra il Pentagono e Big Pharma finalizzata a trasformare la ricerca militare in un business. Gli effetti avversi, e i milioni di morti, erano, a suo dire, previsti. Pfizer e Moderna, con l’introduzione di elementi spuri nel nostro corpo, hanno infranto l’integrità del Dna, diventando di fatto proprietarie di questa marchiatura genomica. Annuncia Tritto: “Ci sarà un’altra ondata epidemica. Ora si parla di Eris e di Pirola. Più le temperature scendono, più emergeranno altre forme patogene, contagiose, virulente. Ci aspettiamo una nuova campagna vaccinale. E chi si farà manipolare ancora sarà sempre più dipendente da loro”.
Quel che sconcerta, nell’ascoltare tali affermazioni, è che vengono pronunciate con assoluta tranquillità, come fossero ormai accertate. E la cultura negazionista che impregna l’attuale governo, aumenta le preoccupazioni. E allora osiamo un complottismo al contrario: non ci dicono tutto per timore di rinunciare alle proprie convinzioni e di dover ammettere che sbagliavano quando dall’opposizione gridavano al golpe sanitario? Incrociamo le dita.
Paolo Berizzi, su Repubblica, ha denunciato l’esultanza no vax per la brutale aggressione all’immunologo Francesco Le Foche. Di fatto è tutto il progresso scientifico ad essere messo in discussione. Dagli algoritmi all’intelligenza artificiale, i timori suscitati dalle nuove invenzioni superano di gran lunga le speranze di un loro uso benefico. La madre di Keplero fu accusata di stregoneria, Galileo Galilei costretto all’abiura, Giordano Bruno bruciato in piazza. Torniamo all’Oscurantismo?
Fabiola Giannotti, direttrice del Cern (Consiglio europeo per la ricerca nucleare) di Ginevra, non ha dubbi: “La scienza è un ponte che unisce, fa collaborare nazioni diverse e tira fuori l’aspetto migliore dell’umanità”. Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale, profetizza: “Finché la curiosità farà parte dell’umanità, saremo sempre alla ricerca di risposte”.
Conosciamo il 5 per cento dell’universo. E anche il funzionamento del nostro cervello resta in buona parte oscuro. Dentro e fuori. Il piccolo e il grande. La grande sfida degli umanisti. Come rimarcava il filosofo Paolo Rossi, la ricerca scientifica marcia di pari passo con la libertà e la tolleranza.
Jacques Le Goff amava ripetere le tre domande fondamentali: Chi siamo? Donde veniamo? Dove andiamo?
Marco Cianca