Si è concluso l’incontro al ministero delle Infrastrutture e trasporti tra Matteo Salvini e i sindacati. Lo si legge in una nota nella quale viene fatto sapere che durante i colloqui è stato affrontato anche il tema-scioperi. Il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini ha firmato una lettera per proporre ai sindacati di rivedere le mobilitazioni annunciate per i prossimi giorni. “Allo stesso tempo – spiega il ministero – Salvini ha convocato al Mit per le 15 di oggi un tavolo per consentire a datori di lavoro e sindacati di confrontarsi con l’auspicio di un’intesa”.
“Credo che i margini per una revoca dello sciopero dei trasporti ferroviari proclamato dalle categorie a partire da questa notte non ci siano”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dopo l’incontro con il ministro Matteo Salvini. “Le ragioni della mobilitazione e dello sciopero – ha spiegato Sbarra in una nota – sono tutte da attribuire alla indisponibilità, da lungo tempo, delle aziende, a cominciare da Trenitalia, Ntv, società di handling collegate ai servizi aeroportuali a misurarsi sul terreno delle relazioni sindacali, dell’organizzazione del lavoro, degli investimenti, dell’occupazione e soprattutto del rinnovo dei contratti. Le aziende non hanno dato alcun segnale di disponibilità per riprendere il confronto con il sindacato. Da ben sei anni aspettiamo il rinnovo del contratto per le lavoratrici e i lavoratori dell’handling; in Trenitalia ci sono carichi di lavoro insostenibili a cui non corrisponde il necessario adeguamento dei livelli occupazionali”.
“L’auspicio è che le imprese si predispongano alla ripresa del negoziato per una intesa che soddisfi le richieste dei sindacati di categoria e dei lavoratori. Il ministro Salvini – ha concluso il segretario generale della Cisl – si è impegnato a programmare nelle prossime ore un incontro con gli amministratori delegati delle aziende e con le nostre federazioni. È sicuramente una buona iniziativa, anche per evitare l` ulteriore ricorso ad altre mobilitazioni in una stagione estiva importante e delicata. Ma lo sciopero di domani resta confermato”.
Per il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, presente all’incontro interlocutorio bollato come “uno dei tanti senza risposte di merito da parte del Governo”, la richiesta di Salvini di spostare la discussione sugli scioperi dei trasporti “è stata vana, non era quella la sede e non eravamo noi gli interlocutori legittimati a discuterne”. Per quanto riguarda gli scioperi del trasporto ferroviario e dell’handling aeroportuale programmati per domani, il dirigente sindacale sottolinea in una nota che “il Ministro ha cercato di ribaltare le responsabilità del disagio che ricadrà sui cittadini. Dovrebbe porre il problema non a noi, ma alle aziende che non rinnovano i contratti nazionali e costringono i lavoratori ad operare in condizioni di difficoltà”.
Per quanto riguarda i temi all’ordine del giorno dell’incontro, Gesmundo spiega che “come da prassi ormai, abbiamo ricevuto generiche rassicurazioni verbali senza alcuna risposta di merito. Nulla sul cronoprogramma rispetto alla rimodulazione degli investimenti del Pnrr; nulla su una cabina di regia che affronti i temi delle condizionalità previste dal Piano a partire dalla riduzione dei divari territoriali, di genere e generazionali. E ancora, nulla rispetto ad un luogo di discussione e programmazione che tenga insieme Pnrr e altri fondi, a cominciare da quelli di coesione”.
“Anche per quanto riguarda le politiche abitative, la sicurezza sul lavoro, la legalità dei cantieri e i problemi derivanti dal nuovo codice degli appalti, da noi non condiviso – prosegue – ci si limita a promettere incontri ad hoc senza risposte precise sulle questioni poste. Nessuna risposta nemmeno sulla dorsale adriatica, sul corridoio tirrenico, sulla mobilità sostenibile, né su un piano generale dei trasporti e della logistica”.
“Il settore delle infrastrutture – sostiene infine il segretario confederale della Cgil – è un asset strategico per lo sviluppo del paese, oltre che una grande risposta sul piano occupazionale, e ha bisogno di una gestione in termine di programmazione e di scelte condivise e strutturate. Per questo – conclude – deve vedere un vero coinvolgimento delle parti sociali: occorrono veri luoghi di confronto e decisione con il sindacato”.
e.m.