Il governo ha restituito con la Legge Finanziaria 2022 le risorse che con la Legge Finanziaria del 31/12/2014 aveva tolto ai fondi interprofessionali, con il cosiddetto “prelievo forzoso”. La decisione è stata assunta dal governo Draghi che ha disposto la restituzione di 120 milioni l’anno per due anni, legando questa procedura esclusivamente alla formazione di lavoratori in cassa integrazione. Finora l’iniziativa del governo Draghi non era entrata in vigore in attesa dei decreti operativi, ora questi sono stati emessi e le risorse verranno messe a disposizione dei fondi interprofessionali in proporzione alla loro capacità associativa. Fondimpresa, il primo tra i fondi interprofessionali, riceverà poco più di 60 milioni l’anno, per i primi due anni, da destinare alla formazione di cassintegrati.
“In realtà – specifica Anna Trovò, vicepresidente di Fondimpresa- non siamo di fronte a una restituzione vera e propria di queste risorse: il governo ha messo a disposizione dei fondi 120 milioni di euro l’anno per due anni, ma questi devono essere utilizzati unicamente per la formazione di lavoratori cassintegrati. Per ora noi abbiamo avuto solo un anticipo delle somme, il resto verrà a rendicontazione avvenuta, quando cioè sarà terminata la formazione prevista. Se le aziende, per qualsiasi motivo, non ritenessero di procedere utilizzando le disponibilità finanziarie per i percorsi formativi, noi dovremmo restituire quelle somme al governo”.
Fondimpresa ha già pubblicato un avviso che prevede la possibilità di realizzare piani di formazione di lavoratori cassintegrati che stanzia 65 milioni di euro, qualcosa in più rispetto alle risorse messe a disposizione dal governo. L’avviso, approvato dal cda il 16 giugno, prevende che le aziende dal 12 settembre prossimo fino al 1° febbraio del 2024 possano presentare piani formativi, che dovranno poi essere realizzati nel giro di 10 mesi. Ogni piano, che può riguardare una sola azienda o anche essere interaziendale, avrà una dotazione minima di 100mila euro e dovrà riguardare almeno 4 lavoratori. I corsi formativi dovranno essere di almeno 40 ore e non superare le 320 ore e dovranno interessare almeno per il 50% lavoratori cassintegrati.
Non è la prima volta che Fondimpresa dedica avvisi alla formazione di cassintegrati. “Ne abbiamo fatti diversi in questi anni e con ottimi risultati – ricorda Anna Trovò- ma stavolta sono risorse aggiuntive rispetto al flusso normale. E sono risorse importanti: noi ogni anno mediamente realizziamo piani formativi per un totale di 280 milioni di euro, aggiungerne altri 60 significa poter realizzare interventi molto più massicci. Se poi fosse possibile utilizzare queste risorse per la formazione di disoccupati saremmo ancora più contenti, sarebbe davvero un aiuto consistente per l’occupabilità delle persone in difficoltà e in generale per l’occupazione”.
Adesso saranno le imprese a decidere se utilizzare questa opportunità. “Le richieste arriveranno dopo il 12 settembre -precisa Anna Trovò – ma già adesso cominciano ad arrivare le telefonate di chi vuole saperne di più. Le nostre aspettative, consolidate dalle esperienze degli anni passati, sono molto alte perché le imprese capiscono l’utilità di piani di formazione di upskilling e reskilling. Le imprese e chi le gestisce ormai sanno che è questo il modo per aumentare le competenze dei lavoratori e di conseguenza la produttività. Certo, non sempre è facile per le imprese capirne l’importanza, in particolare quelle piccole o piccolissime possono avere titubanze, in fondo è sempre un problema culturale. Noi combattiamo la nostra battaglia, i risultati ci sono”.
Massimo Mascini