Questa mattina si è svolta al Mit la riunione tra il vicepremier e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl per un confronto sulle questioni sui temi legati al Pnrr, la situazione sul fronte degli appalti e della mobilità, il nodo della sicurezza nei cantieri.
La riunione si è aperta con l’illustrazione del lavoro fatto in questi primi sei mesi di governo. Il ministro ha sottolineato la massima disponibilità al dialogo e ha elencato i provvedimenti più significativi, a partire dagli interventi in corso o che avranno il via entro il 2023, sia per cantieri ferroviari che stradali.
Ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono state distribuite cartine dettagliate dell’Italia con tutti gli interventi più significativi e che tengono conto anche delle tratte finanziate con fondi Pnrr. A proposito dei contributi europei, Salvini ha tenuto a precisare che “contiamo di spendere tutto e spendere bene”. Salvini ha anche toccato altri temi come il protocollo sicurezza nei porti, le opere commissariate, la sicurezza stradale con il nuovo codice della strada.
Il ministro ha tenuto a evidenziare anche il dossier-Ponte: “Il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia è una priorità, anche perché stiamo investendo circa trenta miliardi in viabilità ferroviaria e stradale tra le due regioni”, ha detto Salvini ai sindacati, secondo quanto riferiscono fonti del ministero. In questo quadro di investimenti nel Mezzogiorno, ha continuato Salvini, “il Ponte ha senso ed è prioritario” anche per rendere ancora più fruttuosi gli interventi.
Al termine dell’incontro Salvini ha poi dichiarato: “Se tutto va bene sarà transitabile nel 2032”, aggiungendo che nel 2023 saranno investiti quasi 50 miliardi in opere pubbliche tra strade e ferrovie. Il ministro ha poi sottolineato che al Mit ci sarà una direzione ad hoc per l’edilizia.
“È stata una mattinata molto utile e proficua. Ringrazio per l’inizio di un cammino. Riconvocheremo i sindacati entro fine giugno”, ha detto Salvini, sottolineando: “Non sarà una una tantum”.
e.m.