Dieci priorità per lo sviluppo del Paese. La Cgil, in occasione dell’assemblea nazionale dei delegati a Bologna, ha presentato il decalogo ‘Ascoltate il lavoro’. Tra le proposte del sindacato, in primis, l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni, la riforma del fisco, con un secco no a flat tax e condoni, ma anche lo stop alla precarietà attraverso una riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro. Sul fronte delle pensioni la richiesta è di superare la legge Fornero e garantire la flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall`età.
Primo obiettivo, per il sindacato guidato da Maurizio Landini, è tutelare e aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l`occupazione ed integrare il trattamento economico della cassa integrazione. Il sindacato propone, poi, un salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei Ccnl e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione, inoltre, per assicurare diritti e partecipazione.
Secondo punto, il fisco. La Cgil dice no a flat Tax e condoni, sì a una riforma progressiva e redistributiva. Abbattere l`evasione e l`elusione fiscale è poi una strada prioritaria così come tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse.
Terza proposta, il superamento del Jobs Act e delle norme che hanno precarizzato il lavoro, abolendo le tipologie di lavoro precario e sottopagato e introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo ed estendendo le tutele dei lavoratori autonomi. Poi la definizione di un Nuovo statuto dei diritti per tutto il mondo del lavoro. Un piano per la piena e buona occupazione in particolare per giovani e donne con il fine di superare i divari di genere e generazionali.
Quarta priorità è condizionare i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche collegandoli alla stabilità dell`occupazione e contrastare le delocalizzazioni. Riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro per una nuova occupazione stabile e per il diritto alla formazione permanente.
Quinto punto dell’agenda Cgil è l’estensione a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati del rispetto e dell’applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Contrastare le mafie, lo sfruttamento lavorativo, il caporalato e il lavoro nero.
La sesta priorità riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro. La Cgil dice “basta morti sul lavoro” attraverso prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili e inasprimento delle sanzioni.
La settima richiesta è quella di rinnovare il sistema pubblico e investire attraverso un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario. Centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e del sistema pubblico di istruzione e conoscenza. Garantire una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza. Introdurre la legge sulla non autosufficienza. No alla autonomia differenziata: garantire l`esigibilità di diritti e l`accessibilità alle prestazioni in modo uniforme in ogni territorio. Politiche inclusive e piena integrazione e diritti civili per i cittadini migranti. Cambiare la legislazione sull`immigrazione.
L’ottavo punto ha al centro le pensioni. Occorre, secondo il sindacato di Corso Italia, modificare radicalmente il sistema previdenziale superando la riforma Fornero e ricostruendo un sistema previdenziale pubblico, solidaristico ed equo che unifichi le generazioni – pensione contributiva di garanzia – e le diverse condizioni lavorative – gravosi, lavoro di cura e delle donne – e garantisca flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall`età.
La nona proposta riguarda nuove politiche industriali e costituzione di un`Agenzia per lo Sviluppo dotata di poteri e di un Fondo speciale per le transizioni ambientale e digitale per rafforzare gli strumenti di governo delle crisi e delle riconversioni. Piano nazionale per le Giuste transizioni, ambientale e digitale per garantire la tutela e continuità occupazionale, creazione di nuova occupazione e diritti. Piano strategico per l`autonomia energetica con conseguente e fondamentale accelerazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili.
Infine, decima priorità della Cgil è recuperare i divari territoriali e di sviluppo a partire dal Mezzogiorno. Riqualicare le grandi periferie urbane, delle aree interne e incrementare l`edilizia pubblica e sociale.
E.G.