“Tra qualche mese, senza nuove misure a sostegno dell`economia, la situazione sociale rischia di diventare esplosiva. E se qualcuno pensa di proporre un Patto sociale per moderare i salari, fa un errore e sappia che la Cgil non è disponibile a firmarlo. Questo è il momento di adeguare le retribuzioni e le pensioni all`inflazione reale, lavoratori e pensionati non hanno più nulla da dare, hanno già pagato e non si torna indietro”. Così in una intervista a Repubblica il leader della Cgil Maurizio Landini.
Per Landini in Italia “c`è una situazione di emergenza sociale alla quale va data subito una risposta” e “non bastano i 5 miliardi ipotizzati dal governo: sono assolutamente insufficienti”. Le priorità, per il sindacato, sono “una moratoria sul pagamento dei mutui come durante il periodo del Covid”; “ulteriori risorse per rifinanziare il fondo a sostegno degli affitti e morosità”; “la tutela del salario, delle pensioni e dei redditi delle partite Iva di fronte all`impennata dell`inflazione”; “il bonus energia deve essere esteso oltre i 12 mila euro di reddito Isee”; “allargare l`area della decontribuzione e innalzare la quattordicesima delle pensioni più basse e allargata la platea”; “poi, almeno per quest`anno, indicizzare all`inflazione reale le detrazioni a favore dei lavoratori.
“La situazione sociale rischia di diventare esplosiva: Serve un contributo di solidarietà che pesi sulla parte più ricca del Paese”, propone ancora Landini, che apre a un confronto con il governo per un “accordo” per “un Piano straordinario dell`energia fondato sulle rinnovabili insieme al governo e alle imprese. È da qui che passa un nuovo modello di sviluppo sostenibile, con una nuova politica industriale in settori strategici come quello dell`automotive e delle telecomunicazioni”, conclude.
E.G.