Un anno dopo che i governi nazionali hanno presentato i loro piani di recupero dal Covid-19, la Commissione europea ha appena adottato la prima relazione annuale che ne valuta l’attuazione. Come ESN Europe Service Network di cui TutteperItalia è componente ne abbiamo condiviso una analisi mirata.
I piani nazionali sono strutturati attorno a sei pilastri: 1. transizione verde; 2. trasformazione digitale; 3. coesione economica, produttività e competitività; 4. coesione sociale e territoriale; 5. resilienza sanitaria, economica, sociale e istituzionale; e 6. politiche per la prossima generazione. Tra i 22 piani adottati, l’importo totale stanziato per finanziare le misure a sostegno della coesione e della resilienza e le politiche per la prossima generazione, che comprende i progetti che sarebbero più rilevanti per i servizi sociali, per un totale di 320 miliardi di euro, su una spesa totale di 723,8 miliardi di euro (a prezzi correnti) di sovvenzioni e prestiti agli Stati membri.
Le misure volte a migliorare la protezione sociale e l’edilizia popolare assumono un ruolo di primo piano. Infatti le misure nell’ambito del pilastro 4 coprono un’ampia gamma di riforme e investimenti volti a rafforzare i sistemi di edilizia popolare e di protezione sociale degli Stati membri, pari a circa 27 miliardi di EUR di spesa stimata. Si concentrano in gran parte sul miglioramento dell’efficacia, della qualità e della resilienza, sull’inclusione delle persone con disabilità e sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone anziane bisognose di cure. Alcuni Stati membri hanno inoltre incluso misure per riformare il reddito minimo e i sistemi pensionistici e altre prestazioni sociali per aumentarne l’adeguatezza e la sostenibilità. Le spese per la coesione sociale nel pilastro 4 sono ripartite equamente tra le politiche sociali (protezione sociale e edilizia sociale) e le misure che contribuiscono all’occupazione e alle competenze (sostegno all’occupazione non giovanile, modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro e istruzione degli adulti).
Investimenti nell’assistenza a lungo termine focalizzati principalmente sulla salute. Il 5° pilastro si concentra principalmente sul rafforzamento dell’assistenza sanitaria (con un importo totale di spesa di circa 37 miliardi di euro, pari al 49,15% della dotazione totale del pilastro 5) e sulla riforma delle pubbliche amministrazioni. 25 miliardi di euro sono destinati alla costruzione o all’ammodernamento di infrastrutture sanitarie e attrezzature mediche. 15 piani includono misure relative all’assistenza a lungo termine (LTC), con circa 4,2 miliardi di euro dedicati agli investimenti in case di cura sociali, case di cura e relative infrastrutture LTC. I piani includono anche strategie nazionali di deistituzionalizzazione, promuovendo un modello orientato verso soluzioni di assistenza domiciliare e di comunità.
Politiche per bambini e giovani. Il pilastro 6 (politiche per la prossima generazione) comprende misure volte a migliorare la resilienza dei sistemi di istruzione degli Stati membri e a sostenere l’occupazione giovanile con una spesa prevista di 49 miliardi di EUR, pari all’11% del bilancio totale del RRF. I piani per aumentare la partecipazione all’educazione e alla cura della prima infanzia, in particolare per i gruppi svantaggiati, sono accolti con favore, date le prove schiaccianti dei benefici sulle possibilità di vita avanzata dei bambini. Molti piani mirano anche a migliorare l’inclusività nell’istruzione scolastica generale, con misure per offrire un sostegno individualizzato ai gruppi svantaggiati per affrontare l’abbandono scolastico precoce e l’abbandono scolastico, ma non vi è alcuna menzione specifica di misure per sostenere i bambini in cure alternative.
Monitoraggio degli investimenti sociali nei fondi per la ripresa. ESN ha evidenziato la necessità di garantire che i piani nazionali includano anche investimenti specifici nei servizi sociali e affrontino le esigenze di finanziamento realistiche dei servizi sociali e dei settori dell’assistenza sociale – più recentemente nella nostra recente relazione, “Funding Social Services Recovery – Anchoring social services in post-Covid national reform plans. Sembrerebbe a prima vista che forse il messaggio sulla necessità di investire nella sanità e nei servizi sociali, affrontare l’esclusione sociale e adottare misure per costruire un’Europa più equa sia stato ascoltato almeno da alcuni Stati membri dell’UE. Tuttavia, come si suol dire, la prova è nel vedere concretizzato e L’ESN continuerà a seguire l’ulteriore attuazione del RRF nel suo gruppo di lavoro del semestre dell’UE, monitorando se le esigenze sociali in evoluzione in tutta l’UE vengono adeguatamente affrontate nella ripresa da Covid-19.ESN mira a sostenere i servizi sociali pubblici in modo che possano beneficiare appieno del potenziale di finanziamento della resilienza e della ripresa In effetti, questo è il tema chiave della 30a Conferenza europea dei servizi sociali a giugno, in cui i professionisti dei servizi sociali discuteranno con i responsabili politici europei e nazionali su come iniziative come l’RRF possono sostenere lo sviluppo dinamico e migliorare la qualità dei servizi sociali pubblici a lungo termine.
Alessandra Servidori