Il sindacato di categoria Flai Cgil ha annunciato in una conferenza stampa il lancio di una nuova iniziativa editoriale del sindacato: dei “quaderni” monotematici sullo sfruttamento del lavoro agricolo. Il primo quaderno ha il titolo “Geografia del Caporalato”, curato dall’Osservatorio Placido Rizzotto. Il segretario generale della Flai Cgil, Giovanni Mininni, ha spiegato il perché di questo studio: “Troppo tempo passava tra una pubblicazione e l’altra del nostro rapporto sul caporalato, – ha sottolineato Mininni – dato che è biennale. Abbiamo avvertito la necessità di riempire questo vuoto temporale, aggiornando nel tempo i dati e fare dei focus su alcune questioni e dinamiche sull’illegalità e lo sfruttamento, che spesso sono molto veloci e serve seguirli passo passo”.
La presentazione ufficiale avverrà all’Università La Sapienza, nell’aula magna della facoltà di Lettere, il 23 marzo, alle ore 9. Saranno presenti vari studiosi e autorità, in particolare il professore di Storia Emanuele Bernardi; l’attuale prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, che verrà in qualità di ex-commissario straordinario sul caporalato a Foggia; la dottoressa Tatiana Esposito, direttrice generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione; Bruno Giordano, direttore dell’Ispettorato del Lavoro; il segretario generale della Flai Giovanni Mininni e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
“Abbiamo costruito rapporti con il mondo accademico – ha spiegato Mininni – che ha incominciato a interessarsi a questi temi. Alcuni professori hanno introdotto all’interno dei loro corsi sul mondo agricolo dei momenti di riflessione che mettono al centro anche il lavoro e lo sfruttamento”.
Entrando nel merito dello studio, il rapporto indica che nel 2020 sono stati complessivamente 4.590 i lavoratori irregolari accertati in occasione delle verifiche ispettive effettuate dagli Ispettori dell’INL e dai Carabinieri del Comando Tutela Lavoro. I lavoratori irregolari, individuati in aziende dell’ATECO “Agricoltura, silvi-coltura e pesca”, rappresentano in particolare il 7,4% del complesso dei lavoratori irregolari accertati nel corso delle attività ispettive.
“Il primo quaderno ci dà una fotografia nitida sul caporalato – ha sottolineato il presidente dell’Osservatorio Jean-René Bilongo – e ci accorgiamo che questo fenomeno ha superato i confini del Mezzogiorno e investe tutto il Paese, è trasversale. È un volume molto facile da capire e accogliere, prevalentemente contiene infografiche e mappe che consentono di avere contezza di dove avvengono questi fenomeni di illegalità, entrando nel dettaglio anche nelle varie province d’Italia.”
In particolare, nel periodo 2012-2020 lo studio osserva una riduzione del 28% dei lavoratori irregolari individuati in aziende del settore. Un approfondimento permette di evidenziare alcuni comportamenti territoriali differenziati: alla flessione che caratterizza sia Mezzogiorno (-42% periodo 2012-2020) sia l’Italia Centrale (-23% periodo 2012-2020) si contrappone, infatti, l’incremento registrato per l’Italia Settentrionale (+26% nel periodo 2012-2020).
“Questa pubblicazione cade in un periodo molto brutto, – ha concluso il segretario Mininni – c’è la guerra, la transizione energetica, il cambiamento climatico, chiusura di mercati, aumento dei prezzi delle materie prime agricole. Ma questo periodo non sia motivo di tornare indietro su certi temi: siamo contro il carbone e nucleare, e siamo per un forte investimento sulle energie rinnovabili e per applicare il prima possibile la Pac. Dobbiamo avere il coraggio di andare avanti.”
Emanuele Ghiani