Nel 2021 la produzione metalmeccanica è cresciuta del 15,9% rispetto all`anno precedente, nonostante la flessione registrata nell`ultimo trimestre. Un risultato che ha consentito di recuperare completamente il crollo osservato nel corso della pandemia: i volumi di produzione del 2021 risultano leggermente superiori (+0,3%) rispetto al 2019, sebbene l`intero comparto industriale registri un calo contenuto dello 0,6%. E’ la fotografia scattata da Federmeccanica nella consueta indagine congiunturale sull’industria metalmeccanica.
Le aspettative per il 2022 “sono fortemente condizionate dalle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina che inasprisce gli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime”,ha spiegato l’associazione.
Tornando al 2021, la performance dell`industria metalmeccanica italiana è stata migliore di quella a cui abbiamo assistito nei principali Paesi Ue, dato che in Francia e Germania – ha spiegato l’associazione – i volumi risultano ancora inferiori di circa 10 punti rispetto ai livelli pre-pandemici. Il recupero osservato nel 2021 nel nostro Paese, oltre che da un miglioramento della domanda interna, è stato favorito da una marcata ripresa dell`export, cresciuto in media del 18,4% sul 2020. Una parte significativa di tale incremento è però imputabile a una forte crescita dei valori medi unitari che hanno contribuito in maniera sostanziale anche all`aumento delle importazioni (+24,9%).
Scendendo nel dettaglio dell`evoluzione congiunturale, la produzione metalmeccanica, dopo il rallentamento osservato nel terzo trimestre 2021, nella parte finale dell`anno ha evidenziato risultati negativi: nel trimestre ottobre-dicembre, infatti, i volumi di produzione sono diminuiti dell`1,8% rispetto al periodo precedente, mentre su base tendenziale la variazione è passata dal +6,4% di luglio-settembre al + 1,2% del quarto trimestre.
Il peggioramento osservato “risulta in parte ascrivibile a un diffuso rallentamento di tutte le attività metalmeccaniche, ma trae principalmente origine dai risultati fortemente negativi del comparto Automotive che ha segnato un calo di oltre 13 punti percentuali, rispetto all`analogo trimestre 2020, e da un decremento più contenuto del comparto degli Altri mezzi di trasporto (-2,4% su base tendenziale)”.
Nel quarto trimestre 2021, quasi tutte le aziende hanno registrato ulteriori rincari dei prezzi delle materie prime ed è salita la percentuale di chi ha dichiarato difficoltà di approvvigionamento. Dinamiche che si stanno ripercuotendo sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali, dato che nel 2021 l`aumento medio per il settore metalmeccanico è stato di quasi l`8%. Incrementi di costo che impattano negativamente sulla competitività di molte imprese e che stanno ridimensionando molto i margini di profitto.
Nel 2021 si è più che dimezzato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, mentre l`occupazione nelle grandi imprese metalmeccaniche è rimasta sostanzialmente stabile (-0,1%) nel confronto con l`anno precedente.
Le prospettive a breve – secondo quanto registrato dall’Indagine Congiunturale di Federmeccanica, condotta su un campione di circa 600 imprese metalmeccaniche associate – segnalano un nuovo miglioramento già a partire dai primi mesi del 2022, dopo il calo osservato nella parte finale dell`anno scorso.
Nel dettaglio: il 49% delle imprese intervistate dichiara un portafoglio ordini in miglioramento; il 40% prevede incrementi di produzione; il 31% ritiene di dover aumentare i livelli occupazionali nei prossimi sei mesi, mentre un più contenuto 6% prevede un loro ridimensionamento.
tn