“Mi ha salvato la fede”. L’uomo, ben vestito, non ha la mascherina. Parla in piedi, davanti ad una panchina sulla quale sono sedute due anziane signore, con ogni evidenza sue conoscenti, le quali, per l’età e per l’educazione, non trovano il coraggio di alzarsi e di scappare via. Lui sorride, compiaciuto. Racconta di aver preso il Covid e di essere finito in rianimazione. No, non sono stati i medici, le infermiere, i farmaci a guarirlo. È stato il Signore. La mamma, novant’anni, che come lui non aveva fatto il vaccino in quanto inutile e pericoloso, è invece volata via. Si vede che era il suo tempo e Dio l’ha voluta con sé. Cala il silenzio. Un vento freddo e pietoso disperde le folli parole.
Già, un mentecatto. Nemmeno si rende conto di essere responsabile per la morte della mamma. Povera vecchina, incapace di ribellarsi al delirio dei no vax. Quanti decessi hanno sulle proprie coscienze, ammesso che ne posseggano una? Il premio Nobel, il campione di motociclismo, l’attore, l’intellettuale. Sono scesi ancora una volta in piazza, per protestare contro la dittatura sanitaria. E l’ineffabile monsignor Carlo Maria Viganò li ha benedetti di nuovo. Un video messaggio in abito talare, poco più di dodici minuti, l’appello a liberarsi “dalle catene di questa tirannide” e a respingere “le assurde restrizioni imposte dai governi asserviti al Great Reset: “Una protesta coraggiosa contro chi vuole distruggere il tessuto sociale”.
L’arcivescovo usa toni da crociata. Lo aveva già fatto, lo abbiamo scritto più volte. Alla fine, se ne è accorto persino Giovanni Floris, che lo ha messo all’indice in una puntata del suo programma. Sconcerto e meraviglia generale, come se fosse un’improvvisa scoperta. Ma l’indignazione è durata poco, riducendo il fosco personaggio a mero fenomeno da baraccone. Errore. Ci si sofferma sui connotati politici e sociali dei negazionisti ignorando la forte valenza di una magica e superstiziosa credulità. La fede invece della scienza. Una religiosità oscurantista che ottenebra deboli menti come quella dell’inconsapevole matricida.
“Ritornate a Dio!”, esorta Viganò. “Stringetevi sotto la croce di Cristo e ponetevi sotto il manto della Vergine Santissima”, solo seguendo le insegne di Gesù e della Madonna “la vittoria è sicura e i servi di questa dittatura infernale si ritireranno, perché Satana non può sconfiggere colui che ha distrutto il suo potere e colei che per decreto divino gli schiaccerà il capo”.
In nome di questa santa adunata, infrangere leggi e norme diventa lecito: “Quando l’autorità cospira contro la nazione e abusa del proprio potere contro i cittadini, la disobbedienza civile e l’obiezione di coscienza sono doverose”. E allora, “voi medici e paramedici, non rimanete in silenzio dinanzi a quanto accade negli ospedali, in violazione al giuramento che avete prestato. Voi magistrati e forze dell’ordine, non rendetevi complici di traditori e corrotti che obbediscono all’oligarchia globalista per distruggere la nazione e rendere schiavi i cittadini. Voi politici e rappresentanti delle istituzioni, denunciate le intromissioni di poteri che nessuno ha eletto e che cospirano contro i popoli. Voi giornalisti, difendete la verità e non siate conniventi con un potere che si fonda sulla menzogna e sul crimine. Voi negozianti, ristoratori, esercenti: aprite i vostri negozi e le vostre botteghe e smettetela di assecondare il delirio di un’autorità che si legittima solo con l’uso della forza e dell’intimidazioni. E voi sacerdoti, parroci e vescovi, sempre pronti ad accogliere immigrati e clandestini: ricordatevi che il signore ha ordinato di amare il nostro prossimo, ossia colui che c’è più vicino: non assecondate la narrazione pandemica, non chiudete le vostre chiese ai fedeli, e soprattutto ricordatevi che è nostro signore Gesù Cristo che salva, non un siero sperimentale prodotto con feti abortivi!”.
Istigazione a delinquere aggravata dal metodo religioso.
Marco Cianca