Quello che sta accadendo in questi giorni ha il sapore di una congiura contro Mario Draghi e non è neanche tanto nascosta. Lo sciopero generale di CGIL e UIL è una sciabolata al precario equilibrio di una maggioranza ansiogena e straripante di potere con l’intento di costruire attraverso il recupero oneroso di Conte una nuova maggioranza cd larga. Una scelta coraggiosa quella della Cisl di dissociarsi e il giorno dopo indire una manifestazione per inanellare le proposte del Governo. Il Pd flirta con l’ex Presidente del Consiglio assurto a capo pentastellato mettendo in campo la sua antica abitudine di colonizzatore; FI invece ricordando ahimè un origine comune di scontento con un Di Maio improvvisamente diventato il figliol prodigo, e la Lega lascia andare avanti Giancarlo Giorgetti (la cui moglie Laura Ferrari, sindaco di Lentate sul Seveso, ha annullato la Festa della Liberazione) conoscitore profondo della Costituzione e ispirato dal viaggio negli USA, a Porta a Porta, ha dichiarato: “Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale”. Cioè non solo fare il Presidente della Repubblica, ma anche guidare l’esecutivo.
L’articolo 87 della Costituzione prevede tassativamente quali funzioni può e deve esercitare: “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi [Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità art. 89], ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica”. Non sembra che fra queste ci sia l’amministrazione attiva.
L’altra grande esperta della Costituzione è l’On. Giorgia Meloni, la quale propone che la riforma della Costituzione porti a un sistema Presidenziale. Niente di eversivo, anzi aspirazione legittima. Per raggiungere questo obbiettivo propone l’elezione, col sistema proporzionale, di un’Assemblea Costituente che abbia il compito di emendare la nostra Costituzione. Niente di più errato, la nostra Carta prevede la modalità per modificarla. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Al di fuori di questa procedura non è possibile modificare la Costituzione Italiana per cui la proposta della leader di Fratelli d’Italia è semplicemente sbagliata.
Poi abbiamo la pubblicazione della notizia che il Senatore Renzi ha percepito compensi per la sua attività di conferenziere in giro per il mondo: è eticamente grave. Niente di illegale ma ogni politico deve dimostrare di essere come “la moglie di Cesare”, cioè al di sopra di ogni sospetto. Non è opportuno che il segretario di un partito, sostenga o meno, il governo, abbia rapporti economici sia con privati sia con stati esteri o con soggetti da essi dipendenti. Quando poi questi sono con un regime come quello saudita le perplessità aumentano in maniera esponenziale. Quindi è giusto che si conoscano gli introiti dei Parlamentari e dei dirigenti politici, e magari anche quella dei sindacati, tutti senza esclusione alcuna, e dei loro parenti più prossimi.
Moralizzare la vita politica dovrebbe essere un obiettivo primario in questa situazione devastante, perché fino a che non si riesce a creare nel paese un clima diverso che faccia sentire in maniera possente la riprovazione verso l’ignoranza e la moralità dei politici ogni azione di ristabilire il primato della politica (con la P maiuscola) appare impossibile, soprattutto nel caso del nostro paese dove l’architrave su cui si regge la Costituzione sono i partiti. Ora in Italia c’è una grande voglia di associarsi, di rendersi utili alla collettività. La partecipazione alle associazioni di volontariato, alle sagre paesane, alle associazioni sportive e a quelle culturali sono la prova di questa voglia di partecipare, esistano forme possibili per coniugare partecipazione e modernità, basterebbe avere voglia di cercarle realmente. Cercasi dunque un popolo portatore di una vera e propria campagna per un mutamento dei metodi della politica, e quando questo sarà fatto non si potrà eludere il problema del finanziamento della politica e del sindacato, compreso il ruolo dell’una e dell’altro. Ben distinto perché il sonno della ragione e l’ignoranza genera mostri.
Alessandra Servidori