Al termine del confronto con il governo sulle pensioni, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, conferma “il giudizio di grande insufficienza del nuovo testo che il governo ha prodotto” e lancia per il prossimo 2 dicembre la prima data di una serie di mobilitazioni sul tema delle pensioni già paventate dal sindacato nei giorni scorsi.
“Abbiamo concluso il confronto che dura da lungo tempo e solo nell’ultima fase si è spostato a Palazzo Chigi”, ha poi aggiunto Camusso ricordando che “il confronto si è mosso all’interno di un percorso di risorse strette” e questo ha rappresentato “un primo elemento di criticità che vogliamo ribadire perchè la scarsità di risorse è figlia ed effetto di scelte che vengono fatte”.
“È stata un’occasione persa – sottolinea Camusso -. È molto evidente la distanza tra le risorse disponibili e gli impegni che avevamo preso con il governo all’inizio della fase 2 della previdenza”.
Camusso ha poi ricordato che la fase 2 doveva concentrarsi nell’eliminazione delle iniquità. “Siamo di nuovo a piccoli interventi, a deroghe che rendono incerto il sistema previdenziale”.
“Non stiamo parlando di 300 milioni di euro ma di 63 milioni”. Questo, secondo le stime della Cgil fornite dal leader Susanna Camusso, il valore del pacchetto previdenza messo in campo dal governo. “Poche migliaia le persone”, secondo Camusso, interessate dall’esclusione dell’aumento dell’età previdenziale nel 2019.
“Per quanto ci riguarda – conclude – la vertenza pensioni è ancora aperta”.
E.M.