Esprime soddisfazione Fabrizio Solari, segretario generale della Slc Cgil, per l’accordo raggiunto tra i sindacati delle telecomunicazioni e Asstel per la definizione di un Programma per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2017. Intercettato da il Diario del Lavoro, Solari sottolinea l’importanza dell’accordo, e nello specifico di due elementi.
“Il primo punto da evidenziare riguarda la condizione materiale dei lavoratori. C’è stato un riallineamento dei minimi tabellari all’inflazione di questi anni. Questo vuol dire un recupero salariale e dunque un aumento del potere di acquisto dei lavoratori. E questo è un fatto importante, considerando lo stallo nel rinnovo contrattuale che andava avanti da circa tre anni. Abbiamo così ricostruito quel percorso salariale che si era interrotto a causa della stasi”
L’altro fattore distintivo individuato da Solari è la centralità del contratto collettivo nazionale. “Il Ccnl è lo strumento principe per la regolazione dell’intero settore. Inoltre viene fissato anche il percorso per il rinnovo del prossimo contratto. Il documento infatti sottolinea come entro marzo 2018 dovremmo presentare la nuova piattaforma, e da aprile dovrà prendere il via la trattativa vera e propria”.
Analizzando in dettaglio alcuni contenuti del testo, emerge la volontà nel rendere sempre più centrale la contrattazione di secondo livello, come strumento per intervenire sulle dinamiche retributive, aumentando efficienza e produttività. “Il tema della contrattazione decentrata rientra nell’ottica dell’assorbimento delle direttive contenute nel Testo Unico Interconfederale. Sulla base di questo – sottolinea Solari – il contrattato nazionale si occupa della tutela salaria e delle regole generali che riguardano tutti i lavoratori di quel settore, indipendentemente dall’azienda nella quale operano. Al secondo livello viene demandato il ridistribuire quote di salario aggiuntivo, figlie della produttività raggiunta in quella singola impresa”.
“Sul tema del welfare – prosegue Solari – abbiamo stabilito di dedicare, per il 2018, un quota di 120 euro. I lavoratori potranno così spendere questi denari su una rosa servizi, sulla base di quanto stabilito dal Testo Unico delle Imposte sul Reddito. Naturalmente verranno confermati il fondo di previdenza e sanità integrativa, già previsti per il settore”
“Naturalmente – ha concluso Solari – questo accordo può essere letto come una sanatoria. Una discussione più approfondita su quali saranno gli strumenti da adottare per trovare delle soluzioni ai punti emersi in questo testo, partirà dal prossimo gennaio, quando inizieremo a discutere del rinnovo del contratto”.
Tommaso Nutarelli