“La Cgil e la Fiom Cgil ritengono necessario che Regione Puglia e Comune di Taranto ritirino il ricorso al Tar contro il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sul piano ambientale di AM Investco in relazione alla vicenda della vendita di Ilva. Le proposte avanzate oggi dal Governo hanno assunto buona parte delle osservazioni avanzate dalle istituzioni locali e dalle organizzazioni sindacali per migliorare e qualificare il piano. Ci sono quindi le condizioni per avviare tutti i tavoli di trattativa previsti”. È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil nazionale e Fiom Cgil a proposito dell’incontro di questa mattina presso il Ministero dello sviluppo economico.
“Il tavolo istituzionale ha fornito elementi apprezzabili di miglioramento del piano, ottenuti grazie al nostro intervento negli incontri precedenti e alla mobilitazione e alla lotta dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Ilva”. “In particolare – spiegano Confederazione e categoria – questi riguardano la conclusione della copertura dei parchi minerari in due anni, il ripristino della valutazione annuale del danno sanitario, il piano di bonifica ambientale, compresa la rimozione dell’amianto. Inoltre – aggiungono – riteniamo positivi la costruzione del Centro di ricerca e sviluppo sull’acciaio carbon free, l’istituzione del Fondo sociale a favore della comunità di Taranto e dei comuni limitrofi e la costituzione dell’Osservatorio permanente di monitoraggio sull’attuazione del piano”.
Cgil e Fiom fanno però notare che “nonostante l’apprezzamento del metodo di confronto e gli evidenti passi in avanti, le istituzioni locali hanno dichiarato di mantenere in atto il ricorso di merito, posizione che ha portato il Ministro a dichiarare interrotto il tavolo istituzionale su Taranto”.
“Esprimiamo quindi forte preoccupazione per la situazione che si è determinata, del tutto ingiustificabile. Una situazione – si legge ancora nella nota di Cgil e Fiom – che rischia di scaricarsi innanzitutto sui lavoratori e sulle lavoratrici del gruppo, sui cittadini di Taranto, sulla siderurgia italiana e sull’intera economia. Non possiamo accettarlo”.
Per questo “chiediamo a tutte le Istituzioni, Governo, Comune e Regione, di riprendere immediatamente le fila dei rapporti per consentire la ripresa delle trattative e allontanare in via definitiva ogni rischio di fermata dell’Ilva. In particolare – sottolineano in conclusione – chiediamo alla Regione Puglia e al Comune di Taranto di ritirare il ricorso ‘cautelativo e di merito’ e contribuire per questa via al miglioramento del piano ambientale e industriale, alla difesa dell’occupazione e della salute, nell’interesse del lavoro e della comunità locale”.