Sempre piu’ esile la possibilità, per sindacati e Confindustria, di raggiungere una intesa sulla riforma dei contratti e le relazioni industriali. Al termine di una lunga giornata di trattativa, le parti restano distantissime. A dividerle è la questione salario: la nuova proposta avanzata dagli industriali (con un documento del 2 gennaio, base per l’incontro odierno tra industriali e sindacati) è considerata da Cgil, Cisl e Uil addirittura peggiorativa rispetto alle due bozze precedenti di dicembre.
Un giudizio negativo che è emerso con chiarezza nel corso della riunione tra la segreteria confederale Cgil e i capi delle categorie dell’industria che si è svolta ieri. Inaccettabile, per il gruppo dirigente di Corso Italia, l’ipotesi di Confindustria, che vorrebbe affidare al contratto nazionale, di fatto, solo il recupero dell’inflazione, e per di più attraverso un meccanismo che rispecchia, abbastanza fedelmente, quello della prima proposta di Federmeccanica per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici di ormai due anni. Proposta che, per l’appunto, fu respinta al mittente; ne seguirono molti scioperi, il blocco dei sabati lavorativi, e una trattativa che durò ben 13 mesi, concludendosi positivamente solo quando gli industriali rettificarono almeno in parte le loro posizioni iniziali. Per la Cgil (ma anche per Cisl e Uil) non è oggi accettabile istituzionalizzare un modello contrattuale che non attribuisca esplicitamente agli aumenti salariali sia la difesa del potere d’acquisto, sia la redistribuzione della produttività.
Inoltre, a irritare le confederazioni, c’è, soprattutto, la modalità ormai quasi surreale di un negoziato che si trascina da tempo immemorabile, scandito dalla presentazione di successivi documenti (di iniziativa unilaterale di Confindustria) che non tengono minimamente conto delle obiezioni sollevate dal fronte sindacale nel corso dei diversi incontri tecnici che si stanno svolgendo da mesi. Di qui, dunque, la decisione di non prendere nemmeno in considerazione l’ultima bozza del documento, pur proseguendo il confronto in sede tecnica, come appunto è avvenuto oggi,
Anche la Uil, del resto, condivide l’opinione negativa di Corso Italia. Tiziana Bocchi, segretaria confederale che segue la trattativa, al termine dell’incontro odierno con la delegazione confindustriale ha confermato che le distanze sono rilevanti: “distanze significative si registrano soprattutto –ha detto- sui temi più caldi del salario e della contrattazione”. Gli incontri tecnici proseguiranno comunque anche nei prossimi giorni, ma il traguardo, diciamo, è ancora parecchio lontano, e non è detto che sia raggiunto.
Nunzia Penelope