Sono ben 166 i tavoli di crisi ancora aperti, alla data di oggi, presso il ministero dello Sviluppo economico. Vertenze che riguardano 190mila lavoratori e che, con molta probabilità, andranno affrontate anche dal prossimo governo. Ilva, Alitalia, Ericsson e Almaviva sono solo alcune delle crisi aziendali ancora in sospeso, mentre e’ appena tornato sotto i riflettori il caso Whirpool, che con la controllata Embraco che ha annunciato 497 licenziamenti nello stabilimento di Riva di Chieri (Torino).
Guardando alla mappa delle crisi d’impresa tracciata dai dati del Mise, emerge con evidenza la difficoltà quasi sistemica del settore degli elettrodomestici. A partire dal 2014, il comparto occupa il primo o secondo posto nella classifica dei settori maggiormente interessati da crisi industriali. Negli anni 2012-2014 era invece il settore dell’Itc a risultare in maggiore emergenza. Negli anni più recenti, tra il 2016 e il 2017, si assiste ad una crescita rilevante dell’incidenza delle crisi nella siderurgia. Tende a diminuire dal 2014 e a scomparire dal 2015, la presenza del settore automotive sui tavoli di crisi.
La gestione dei diversi dossier ha una durata temporale superiore all’anno, in media 28-30 mesi, con un numero non trascurabile di casi che si trascina anche per 60 mesi: dalla Lucchini a Termini Imerese fino a Gepin e Ideal Standard.
Quanto ai principali fattori di difficoltà, dal 2012 il 61% delle crisi è stata indotta da cause interne all’azienda: difficoltà finanziarie, criticità gestionali e manageriali, ristrutturazioni aziendali e insostenibilità dei costi. Nel 39% dei casi, invece, hanno pesato fattori esogeni, soprattutto la crisi di mercato e la contrazione dei volumi dovuti alla crisi economica globale e alle sue ripercussioni in Italia.
Tra il 2016 e il 2017, comunque, 62 vertenze hanno avuto un esito positivo grazie, soprattutto, a piani di riorganizzazione e rilancio con nuovi investitori. Fra le vicende industriali più importanti nel periodo 2012- 2017: Bridgestone, Whirlpool (Carinaro), Micron di Avezzano, Sm Optics (spin off di Alcatel), Sgl, Selcom, Dema, Saeco (gruppo Philips), Pilkington, Pansac, Italtel, Iveco (ora Industria Italiana Autobus) e Italcables. Quanto ai casi senza soluzione, si tratta di 21 vertenze in due anni. Il trend è in diminuzione: da 15 casi nel 2016 a soli 6 casi nel 2017.