Gli incidenti sul lavoro di questi giorni richiamano con vigore l’urgenza di adeguarsi alle norme di prevenzione salute e sicurezza. Ma studiando la legge di Bilancio n. 205 del 27 dicembre approvata per il triennio 2018/2019 troviamo le tante e continue proroghe in materia di sicurezza, che riguardano appunto i temi della tutela della sicurezza, salute e ambiente in ambito lavorativo.
Così si conferma la solita proroga relativa alla prevenzione incendi nelle attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto (lettera i comma 1122), dove si precisa che “le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno 9 aprile 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 1994, ed in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio, approvato con decreto del Ministro dell’interno 16 marzo 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo 2012, completano l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 30 giugno 2019, previa presentazione, al Comando provinciale dei Vigili del fuoco entro il 1º dicembre 2018 della SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno quattro delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a deposito”.
Altre proroghe ricorrenti riguardano poi il SISTRI ( Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti):(commi 1134-1135) contiene un nuovo rinvio al 31 dicembre 2018 e alcune semplificazioni. In merito alla tracciabilità dei rifiuti, con i due commi si arriva a prorogare di un anno, fino al 31 dicembre 2018, il periodo in cui continueranno ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti antecedenti alla disciplina del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e non si applicano le sanzioni relative al sistema medesimo, nonché il termine finale di efficacia del contratto con l’attuale concessionaria del SISTRI, e a introdurre l’art. 194-bis nel cd. Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/06) finalizzato all’introduzione di norme volte alla semplificazione del procedimento di tracciabilità dei rifiuti e al recupero dei contributi dovuti in materia di Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.
E intanto i dati Inail denunciano per il 2017 che sono aumentati gli incidenti e i morti sul lavoro, rispetto al 2016 (+5,2%). Le denunce d’infortunio pervenute all’istituto rispetto al 2016 (+1,3%), per effetto di un aumento infortunistico dell’1,2% registrato per i lavoratori (2.832 casi in più) e dell’1,4% per le lavoratrici (oltre 1.900 in più).E non ci convince il calo delle denunce di malattia professionale pervenute all’Inail del 2017 e protocollate sono poiché l’enfasi con la quale si annuncia il calo delle tecnopatie denunciate e cioè le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, perché continuano a rappresentare le tecnopatie più denunciate (75,8% del complesso dei casi), senza poi tenere conto delle patologie oncologiche ingravescenti invalidanti invece in aumento visto i dati della Commissione preposta alla certificazione Inps.
Il tema della sicurezza deve tornare in capo allo Stato, perché la sua vigilanza sarebbe gestita dal nuovo Ispettorato nazionale del lavoro, ossia da un unico organo pubblico. Invece Stato e Regioni continueranno a rimpallarsi le competenze. Attualmente, al vertice della piramide ci sono le Asl, senza limitazioni di settore. Poi troviamo le Direzioni territoriali del ministero del Lavoro, i cui ispettori sono chiamati a intervenire nei cantieri, sui cassoni e in tutte le attività che comportano rischi elevati, individuati da una commissione consultiva permanente e quando si richiede una competenza specifica si ricorre all’Inail, l’Istituto nazionale di assicurazione contro gli infortuni. Per il settore minerario il competente è il ministero dello Sviluppo economico, mentre per le industrie estrattive di seconda categoria intervengono le Regioni. A controllare infine le norme anti-incendio arrivano i Vigili del Fuoco. Abbiamo bisogno di poche e chiare linee guida che invece sono tantissime : chi ne ha contate ottantasei, alcune contraddittorie tra loro che si moltiplicano anche per gli obblighi cartacei per le aziende, grandi e piccole. Quando si comincerà a investire e mettere ordine per non solo piangere i nostri morti?
Alessandra Servidori