Sulla vicenda dell’acquisto dell’Ilva di Taranto da parte di Arcelor-Mittal, la Commissione Europea ha delle preoccupazioni sulle eventuali conseguenze sulla concorrenza, per le quali tocca al potenziale acquirente fornire delle risposte. Lo ha affermato la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager, durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles, rispondendo a una domanda specifica sul caso dell’acciaieria tarantina.
“Abbiamo sempre poco tempo per esaminare i casi di fusioni, ma abbiamo più tempo – ha spiegato Vestager – quando apriamo le indagine più in profondità”. Sulla vendita dell’Ilva, la Commissione ha aperto un’indagine approfondita a novembre, e ha tempo fino a marzo per trarre le sue conclusioni. Questo dossier “è ovviamente di altissima priorità, a causa dei problemi ambientali così severi che ci sono stati per così lungo tempo attorno all’Ilva e per i cittadini di Taranto, che tutti possono seguire. E tutti capiscono che ci sono cose che devono essere fatte”, ha osservato la commissaria.
“Ciò che noi dobbiamo fare – ha sottolineato – è essere sicuri che non vi siano conseguenze negative sulla concorrenza, il che significa che chi ha bisogno di acciaio possa rivolgersi altrove se i prezzi aumentano a causa della fusione. L’acciaio è molto importante non solo per l’industria italiana ma anche per quella europea, per costruire auto, aerei, navi, per l’edilizia e per le strade; e questa è la ragione per cui stiano studiando il caso”.
“Riguardo alle preoccupazioni che possiamo avere, naturalmente sta all’industria interessata dare le risposte, e noi stiamo lavorando molto da vicino con il potenziale acquirente, per essere sicuri che i problemi di concorrenza possano essere risolti, e che altre industrie non debbano soffrire a causa di questa fusione. E questo è il punto in cui siamo un questo caso”, ha concluso Vestager.