I pini di Roma. Ottorino Respighi li ha esaltati nel suo poema sinfonico del 1924. Villa Borghese, il Gianicolo, la via Appia. Allegretto, vivace, lento, tempo di marcia. Un’apoteosi. Ora le gioiose note musicali hanno lasciato il posto al rumore feroce delle mostruose seghe che tagliano e abbattono i secolari e frondosi fusti. Non si pota, non si cura, si uccide. O si lascia morire. Addio alberi cari. La vostra resina è il nostro sangue, la vostra corteccia la nostra pelle, i vostri cerchi il nostro cuore.
I rinoceronti bianchi. Sono stati decimati dai bracconieri. Nella riserva Ol Peyeta Conservancy, in Kenia, dopo la morte dell’ultimo maschio, restano solo due esemplari femmine, Fatu e Najin. L’unica speranza di evitare l’estinzione della specie è la fecondazione assistita.
Uomini e pachidermi. Lo scienziato Geoffrey West ha calcolato che come singoli essere umani evoluti socialmente consumiamo ciascuno quanto dodici elefanti.
La fame nel mondo. Sono 124 milioni le persone che sopravvivono in una crescente insicurezza alimentare acuta. E’ l’atto d’accusa lanciato dal Rapporto globale sulle crisi legate alla mancanza di cibo e di acqua. Le cause? La terza guerra mondiale combattuta a pezzi, come ha detto Papa Francesco, e i cambiamenti climatici.
Il mattatoio siriano. La città di Afrin è caduta dopo un lungo assedio, bombardata dal cielo e da terra. Bum, bum, bum. Giorno e notte. I combattenti curdi si sono arresi all’esercito turco e alle milizie siriane per evitare altre sofferenze alla popolazione. La Ghuta orientale, a nord di Damasco, sta per essere domata dalle truppe di Bashar al Assad. E prima Aleppo, Wadi Barada, Daraya. Quanti morti? Quanti feriti? Quanti profughi?
I dittatori. Vladimir Putin e Xi Jinping hanno ormai poteri a vita. Lo Zar della grande madre Russia e l’Imperatore di tutta la Cina sono blanditi, temuti, invidiati dai capi dell’Occidente, che vorrebbero analoghi poteri. Specchio, specchio, specchio delle mie brame, fammi essere il più forte del reame. La democrazia è come Biancaneve. Fugge per non essere uccisa dalla strega cattiva, l’autocrazia. Quando arrivano i sette nani e il principe azzurro?
E’ Pasqua, si sciolgono le campane. Din, don. Din, don. Din, don. Allelùia!