Dagli ultimi dati pubblicati nel Rapporto INAIL del primo trimestre 2018 (gen.-mar.) emerge che, se le denunce con esito mortale sono aumentate dell’11,58%, l’aumento è dovuto ad una crescita delle denunce di infortunio in itinere, registrandosi di contro, positivamente, una diminuzione delle denunce di infortunio con esito mortale in occasione di lavoro, in confronto all’anno precedente. La drammatica sequenza degli accadimenti di questi ultimi giorni, tuttavia, dall’inizio del mese di aprile ad oggi, sembra dare un segnale in controtendenza a quanto registrato nel Rapporto trimestrale.
Questa situazione è l’esempio evidente di come non si può agire sul complesso tema della prevenzione solo pensando di muoversi sull’onda delle urgenze rappresentate dai momenti di maggior concentrazione di eventi drammatici, potendo permettersi di porre in secondo piano il tema delle tutele e della salute e sicurezza sul lavoro ogni volta che i dati sembrano meno drammatici del periodo precedente. La prevenzione efficace è un’azione di sistema che richiede interventi programmatici, svolti in sinergia e perseguiti in modo sistematico e continuativo.
Il denunciare da anni la mancanza di una Strategia nazionale di prevenzione vuole dire questo. Vuol dire non avere come Paese una progettazione a medio-lungo termine e, pertanto, una visione chiara di insieme su quali devono essere le priorità da realizzare, i controlli e le verifiche da svolgere, gli interventi mirati da pianificare, prevedendo modalità di strettissima collaborazione permanente tra i principali attori, istituzionali,assicurative, delle parti sociali, impegnati nella prevenzione, a livello nazionale, ma anche sul livello regionale, dove le responsabilità non sono meno rilevanti, tenuto conto del ruolo che la legislazione concorrente oggi ancora gli attribuisce, sia in tema di prevenzione, di salute,che di formazione.
Basta con le sole analisi statistiche e degli osservatori: occorre agire, operando con interventi concreti ed efficaci, pensando soprattutto e prima di tutto ad iniziare seriamente dalla scuola e ai posti di lavoro che ogni giorno sono chiamati a confrontarsi con il rischio. Dai problemi aperti dei corsi obbligatori nelle scuole sulla sicurezza, a quelli legati all’alternanza scuola /lavoro, ai tirocini,ai lavoratori disabili, ai lavoratori che portano la pizza, i cosiddetti riders, per i quali il presidente Inps Boeri si è impegnato a voler meglio regolarizzare i contributi pensionistici dei ragazzi e ragazze della gig economy, a partire dai ciclofattorini, è una buona notizia , perché anche per questi lavoratori non è più rinviabile la costruzione di tutele concrete e di maggiori protezioni anche sul piano pensionistico.
Il Ministero del lavoro, Inail, Inps, il sistema assicurativo privato, che è urgentissimo mettano in essere un serio progetto per individuare insieme azioni e strumenti affinché ogni piattaforma sia tenuta, con soluzioni digitali ed agili, a garantire la regolarità contributiva per ogni lavoratore e strumenti efficaci di informazione, formazione, prevenzione su salute e sicurezza. Non basta costruire maggiori tutele mutualistiche e integrative che aumentino le coperture previdenziali, infortunistiche e sociali per chi lavora alle dipendenze, sia che sia dipendente subordinato, collaboratore o lavoratore autonomo: occorre snellire le procedure e aumentare i controlli degli obblighi di legge previsti dal Testo Unico 81/2008 e successivi regolamenti attuativi, compreso il dgl 151/ del Jobs Act, che ha introdotto miglioramenti in materia di prevenzione salute e sicurezza e le tantissime risorse che Inail mette a disposizione per le imprese e i lavoratori.
Noi abbiamo tanto da imparare dalla Germania in materia di sistema duale, e non solo per l’alternanza scuola /lavoro che già ora in Italia è fragilissima anche sul piano delle responsabilità, sia del dirigente scolastico che dell’imprenditore. Infatti, il sistema tedesco di sicurezza e salute sul lavoro si contraddistingue per la sua struttura duale certa e robustissima. Esso comprende gli organismi di sicurezza e salute sul lavoro statali (a livello dell’amministrazione federale e di ciascun singolo stato) e gli organismi autonomi di assicurazione contro gli infortuni. L’amministrazione statale (a livello federale e dei singoli stati) promulga leggi, regolamenti e disposizioni emanate da commissioni statali.
Gli organismi di assicurazione contro gli infortuni emanano le proprie regole di prevenzione contro gli infortuni, previo esame delle proprie necessità e previa l’autorizzazione del governo federale e dei singoli stati federali. L’attività di ispezione e consulenza delle aziende viene effettuata da controllori appartenenti alle competenti autorità di vigilanza (dei singoli stati federali) e agli organismi di assicurazione contro gli infortuni. Per migliorare, mantenere e promuovere la sicurezza e la salute dei lavoratori tramite una politica di sicurezza e salute del lavoro concordata e applicata in modo sistematico, l’amministrazione federale, i singoli stati federali e gli organismi di assicurazione contro gli infortuni hanno istituito la strategia tedesca comune di sicurezza e salute sul lavoro (GDA). I partner della GDA agiscono ancora più di comune accordo sulla base di obiettivi di sicurezza e salute sul lavoro fissati di comune accordo nell’ambito della prevenzione. Il sistema duale di protezione sul lavoro in Germania migliora ulteriormente la collaborazione tra i servizi di sorveglianza dell’assicurazione contro gli infortuni e tra le autorità che operano in materia di sicurezza e salute sul lavoro per quanto riguarda l’attività di consulenza e controllo delle aziende.
Alessandra Servidori