“Occorre intervenire con estrema decisione su una politica salariale diversa e su una decisa manovra tesa a ridurre gli oneri fiscali sul lavoro e restano molti dubbi anche sull’esclusione di interventi sull’Iva; il rinvio degli aumenti in tempi di consumi modesti immobilizza ingenti risorse utilizzabili per la crescita e costituiscono un freno incomprensibile per i necessari progetti in grado di attivare più lavoro e più ripresa». Il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani, nella sua relazione introduttiva al secondo congresso nazionale della grande categoria dei lavoratori del tessile, energia e chimica della Uil, in corso a Napoli alla presenza di oltre 400 delegati e 100 ospiti, tra cui i maggiori rappresentanti delle aziende e delle federazioni datoriali del comparto.
Per il sindacalista, poi, «l’aspetto occupazionale, le cui cifre appaiono confortanti e quindi ingannevoli, resta fortemente collegato al tema della crescita, su ci si giocano le vere prospettive di creare lavoro stabile e per sostituire quello che viene divorato dai processi tecnologici, sul cui fronte è indispensabile esercitare un attento monitoraggio, perché evoluzione digitale e robotica, se non ben utilizzate, possono anche sfociare in forme nuove di sfruttamento e creare pericoli per la salute e la privacy”.
Importante è poi il fattore della transizione energetica, che “non puo’ non essere gestita senza un ruolo fondamentale del pubblico, che deve invece tornare ad investire. E deve tornare a porre in essere una politica industriale seria”. “Anche perche’ – spiega – industria e lavoro non sono concetti che devono andare in contrasto tra loro, ma che devono convivere in un’ottica di una nuova politica economica”.
In questa direzione, quindi, “si svolge l’azione della Uiltec, che si propone come un sindacato moderno e al passo con i tempi, capace di affrontare Industry 4.0 e le sfide che il futuro pone”.