Un grande girotondo intorno al Quirinale. Una festa allegra e colorata per offrire concreta solidarietà e costante appoggio al capo dello Stato. Un ballo di piazza in nome della democrazia. Questo dovremmo fare. Rispondere con la forza invincibile del sorriso alle truci minacce degli squadristi che usano le parole come fossero manganelli, dei quali hanno evidente nostalgia e che forse vorrebbero impugnare per una nuova marcia su Roma. Una risata li seppellirà.
Io sto con Mattarellla. Senza se e senza ma. Il Presidente Mite è diventato il Presidente Coraggioso. Con questo nome merita di passare alla storia. Non ha ceduto alle minacce, ai ricatti, agli insulti. Difende le sue prerogative, difende la Costituzione, difende l’Italia. E proprio quelli che si riempiono la bocca con continui richiami al sovranismo nazionale, attaccandolo minano il concetto di patria, che ha nell’inquilino del più alto colle il simbolo supremo di unità e di concordia. Vorrebbero metterlo in stato d’accusa, loro, che dovrebbero essere portati davanti al tribunale della decenza e della ragione.
Ringhiano ma non possono fare paura. Non certo all’uomo che una foto scattata il 6 gennaio 1980 ritrae mentre solleva, prendendolo in braccio, il fratello Piersanti, ucciso con otto colpi di pistola per ordine della mafia. No, Mattarella non si spaventa certo di fronte alle ridicole, sguaiate e sventate grida che si levano dalla rancorosa palude grillinleghista. Denunciano ingerenze della Germania e intanto occhieggiano alla Russia. Forse non se ne rendono conto ma è come se volessero dividere gli italiani tra sostenitori della Merkel e ammiratori di Putin. Toni d’altri tempi, il fantasma del Paese Straniero, il feticcio della congiura internazionale. Manca poco alla mussoliniana denuncia di un complotto pluto-giudaico-massonico. Sostengono di parlare in nome del popolo, Masanielli d’accatto, ma il popolo, il vero popolo, è quello che ha fatto nascere la repubblica dopo la sconfitta del nazifascismo e che è pronto a contrastare ogni attentato all’ordinamento deciso dai padri costituenti, dei quali Mattarella è erede e custode.
L’ora è fosca. Come ricordava Sandro Pertini, un altro grande Presidente, dietro ogni articolo della Costituzione ci sono centinaia di giovani morti durante la Resistenza. Non bisogna mai dimenticarlo. Sì, io sto con Mattarella. Facciamo un girotondo?