Si è riunita a Roma presso la sede nazionale della Fismic Confsal, la riunione di tutti i segretari territoriali interessati alla Fca.
Viene confermato il giudizio complessivamente positivo sul piano industriale già emesso al termine dell’Investor Day del 1 giugno, sia per la concentrazione che avverrà in Italia della produzione di vetture Premium e Suv che per la prontezza con cui l’azienda si appresta a combattere le sfide dell’abbandono dei motori diesel a favore delle motorizzazioni ibride, full-electric e plug-in.
Nei prossimi incontri già previsti a partire dal CAE convocato il 10-11 luglio, la Fismic Confsal chiederà all’azienda di declinare con maggiore precisione l’allocazione delle nuove produzioni negli stabilimenti italiani. Particolare criticità assume, infatti, il destino dello stabilimento di Pomigliano per il quale è prevista la continuazione della produzione ecologica della Panda e, probabilmente, l’assegnazione del Suv di classe A Jeep.Riteniamo che questa previsione di produzione non sia, a nostro avviso, sufficiente a sostenere l’occupazione dell’area di Pomigliano e che vada prevista, negli anni di piano, anche l’allocazione dei due nuovi modelli elettrici a marchio Fiat. Non solo per motivi occupazionali, ma anche economici in quanto la linea di montaggio di Pomigliano è l’unica che può ospitare, in maniera promiscua, sia la produzione della Panda che della 500.
Complessivamente siamo ottimisti, ma rimangono due questioni da chiarire. La prima riguarda la modalità di passaggio, entro il 2022, dalla produzione di motori diesel alle produzioni ibrido, full electric e plug-in che interessa soprattutto lo stabilimento di Pratola Serra, anche quello di Cento e per ricaduta i cambi prodotti nello stabilimento di Termoli. La seconda interessa la società Magneti Marelli per la quale è stato confermato lo spin-off entro l’anno corrente.
Crediamo che vada aperto un confronto con l’azienda per definire al più presto le allocazioni dei nuovi modelli annunciati e la loro distribuzione negli stabilimenti di Melfi, del polo produttivo torinese, Cassino e Modena. Vanno definiti inoltre, i tempi di questa allocazione ed il loro raccordo con la tempistica degli ammortizzatori sociali residui per ciascun stabilimento. Riteniamo infine molto positivo l’impegno dell’azienda a realizzare, entro gli anni di piano, la saturazione al 100per cento della capacità produttiva installata e con essa la piena occupazione dei lavoratori italiani. Nei prossimi giorni, congiuntamente alle altre OO.SS. firmatarie il CCSL, chiederemo all’azienda di realizzare specifici incontri per chiarire le nostre perplessità che sono presenti anche in un quadro che riteniamo positivo.