Dopo i “colloqui infruttuosi” svoltisi nella settimana scorsa, l’Ada (Associazione nazionale demolitori autoveicoli) ha nuovamente incontrato, ieri, i rappresentanti politici del Comune di Roma e della Regione Lazio. Secondo una nota emessa dalla stessa Ada, tali rappresentanti si sono “finalmente” e “concretamente impegnati a risolvere la vicenda legata al blocco delle attività degli autodemolitori romani”. Ciò per mezzo di “un tavolo di lavoro comune” che sarà “focalizzato su tre obiettivi”.
Primo: “l’individuazione, anche su proposta degli operatori”, di nuove aree da destinare agli impianti di demolizione auto che dovranno essere delocalizzati in quanto collocati in zone che, secondo l’attuale normativa europea, potrebbero risultare come “non idonee”. Secondo: “l’identificazione di uno strumento giuridico che consenta” agli operatori del settore di “tornare a operare già da martedì 17 luglio, in attesa dell’effettivo spostamento” verso le nuove localizzazioni. Terzo: il “ritorno all’operatività, fino alla conclusione dell’iter di approvazione, anche per quegli impianti che hanno avviato la procedura di autorizzazione”.
Come si ricorderà, infatti, le imprese di demolizione autoveicoli attive nella Capitale, ovvero un centinaio di piccole aziende che danno lavoro a oltre un migliaio di dipendenti, hanno avviato, dalla fine di giugno un’iniziativa di lotta volta a salvare il proprio futuro. Futuro a dir poco minacciato dall’applicazione rigida di una normativa in base a cui la stragrande maggioranza di queste aziende, benché collocate in periferia, sono insediate in aree su cui non dovrebbero più operare. E ciò in mancanza dell’individuazione di altre aree in cui possano trasferirsi.
“Nei prossimi 8-10 giorni – ha dichiarato Anselmo Calò, Presidente dell’Ada – si dovrebbe trovare una soluzione alla situazione di empasse che vivono sia i 100 impianti presenti nella Capitale, sia i cittadini che già da 10 giorni non possono demolire i propri veicoli fuori uso.”
“Siamo moderatamente soddisfatti – ha detto ancora Calò riferendosi all’esito dell’incontro di lunedì 9 luglio – e auspichiamo che dalla collaborazione tra Comune e Regione venga fuori una soluzione definitiva che ponga fine a una situazione di incertezza che si proroga da oltre 20 anni.” Una situazione, ha concluso Calò, che “costringe” il settore delle demolizioni auto a “operare in una condizione di costante precarietà”. Una condizione a cui ora “si sta aggiungendo anche il disagio per i cittadini che non possono demolire i loro veicoli fuori uso”.
F. L.