C’e’, finalmente, l’accordo sull’Ilva. Sindacati e azienda, riuniti da ieri al Mise, si apprestano a breve a sancire con la firma ‘’fisica’’ l’intesa che e’ stata gia’ definita in ore e ore di confronto. I dettagli verranno illustrati dagli stessi rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm in una conferenza stampa, originariamente fissata per le 14,30 e poi slittata a causa di qualche ulteriore inciampo nel percorso. Ma ora sembra davvero che sia tutto a posto.
In estrema sintesi, ArcelorMittal, si impegna a lasciare intatto l’organico, riassumendo 10.700 lavoratori (ieri sera, nella prima bozza dell’intesa, erano 10.300), ma anche al mantenimento dei livelli salariali, normativi e di contratto: ovvero, ai ri-assunti non sara’ applicato il jobs act, ma resteranno le regole precedenti alla riforma del lavoro, articolo 18 compreso. Inoltre, c’e’ anche l’impegno ad assumere, una volta completato il piano industriale, tutti quei lavoratori che non avranno usufruito degli incentivi all’esodo 8 e cioe’ circa 100 mila euro a testa, per i quali il governo ha confermato lo stanziamento di 250 milioni di euro gia’ previsti.
Dopo la formalizzazione dell’intesa la parola passera’ ai lavoratori interessati, che dovranno esprimere il loro parere sull’accordo col voto.