“Con la crescita il governo si gioca sia la sua credibilità, sia la sostenibilità della manovra economica. Incrociamo le dita”. Così il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, intervenendo ancora una volta sui contenuti della manovra. Sul rapporto deficit/Pil, ha spiegato, “non abbiamo preconcetti e pregiudizi con nessuno, siamo equidistanti dai partiti, non dalla politica”. Il punto, però, è “se attraverso la crescita si riesce a rendere sostenibile la manovra economica che si sta facendo: la politica stessa deve avere il senso del limite nelle scelte che riguardano la sostenibilità economica di un Paese. È evidente che sulla crescita economica il governo si gioca la sua credibilità e anche la sostenibilità della manovra economica”.
“Non è l’Europa che ci penalizza ma mercati e noi stessi”, ha insistito il presidente degli industriali. “Il governo l’ha messo nel conto. É una manovra che possiamo spiegare sostenibile, anche al di là delle regole, se riusciamo a spiegare che c’è crescita”. “Se riusciamo a spiegare che c’è crescita possiamo anche aprire un dibattito in chiave europea in cui prima si determinano gli effetti sull’economia reale delle scelte e poi si individuando le risorse e i saldi di bilancio – ha detto ancora Boccia – ma certo che se non riusciamo a spiegare che c’è crescita, e interveniamo solo sul deficit, è evidente che non è l’Europa che ci penalizza, ma i mercati e noi stessi”.
Boccia ha poi invitato il governo a smetterla con le contraddizioni: “Non si può fare l’antisistema il lunedì e il governo il martedì, l’opposizione il mercoledì, occorre uscire dall’ambiguità. C’è un limite tra la ricerca del consenso elettorale e l’interesse nazionale, lo diciamo al governo del Paese”. E ancora: non si può dire ‘’lo spread non ci interessa perché’ il popolo è con noi. La politica non può ignorare le spiegazioni economiche, non può dire non ci interessa dello spread, è un errore, perché’ i mutui poi aumentano: consiglio una visione più ampia delle cose”.
E rivolgendosi alla platea di industriali che lo ascoltava nel corso dell’assemblea annuale di Confindustria Firenze ha avvertito: “Non facciamoci prendere da qualche sirena della politica per dividerci… abbiamo deciso di rappresentare interessi e non di difenderli. Ci chiediamo, prima di presentarle, se le nostre proposte sono nell’interesse del Paese. E non ci candidiamo a niente, non ci candideremo a niente…”.
“Questo Paese -ha concluso- vive di confronto e muore di conflitto. Dobbiamo avere al centro l’attenzione per il lavoro: la prima riforma fiscale deve essere la riduzione del cuneo fiscale tutta a favore dei lavoratori italiani”, ha sottolineato Boccia.