Il Consiglio comunale di Torino dice no alla Tav. Con 27 voti è passato l’ordine del giorno dei Cinquestelle anti Tav. Nella giornata di oggi, il capoluogo sabaudo aveva visto i due schieramenti contrapposti, e il sindaco Chiara Appendino aveva ricevuto i rappresentanti di imprese e commercianti.
Da una parte le bandiere No Tav, dall’altra quelle di Forza Italia, di Cisl e Uil, che sostengono la Torino-Lione.
Per dire sì alla Torino-Lione e dimostrare la loro contrarietà all’iniziativa dei pentastellati sono arrivati a Palazzo Civico i rappresentati del mondo produttivo torinese e dei commercianti, che tra il pubblico assistono ai lavori d’aula e nel pomeriggio incontreranno la capogruppo cinquestelle Valentina Sganga e poi tutti i capigruppo.
Il timore degli imprenditori era che, dopo la decisione di non fermare la Tap, i Cinquestelle avrebbero forzato la mano su Torino-Lione.
L’auspicio di Corrado Alberto, numero uno di Api, “è che nessuno possa immaginare di scambiare le opportunità di un territorio come il nostro con un altro territorio solo per opportunita’ politica”.
Paolo Alberti di Cna Torino ha sostenuto l’opportunità di aprire un confronto con i Cinquestelle, “non possono sempre schierarsi per il no su tutto”, anche se si è detto favorevole all’analisi costi-benefici.
“Bloccare tutte le grandi opere, tranne quelle per cui forse si erano sbagliati, non mi sembra un’idea che faccia progredire il paese”, ha detto il sindacalista Claudio Chiarle (Fim-Cisl), invitando i Cinquestelle a pensare “anche ai posti di lavoro”.
“Svicola, mentre cerchiamo di portare economia e lavoro qui”. E’ il giudizio sulla sindaca di Torino, Chiara Appendino, del presidente degli industriali torinesi, Dario Gallina, al termine dell’incontro in Comune con il gruppo consigliare del M5S che si appresta a votare un ordine del giorno che impegna sindaca e giunta a chiedere al governo di fermare la Torino-Lione. La sindaca è a Dubai per cercare di attrarre investimenti sul territorio.
“Cerca investimenti all’estero e stoppa quelli che ci sono già?
Ma è paradossale”, ha sbottato Antonio Mattio, presidente del Collegio Costruttori di Torino.
“Non si può affrontare con lo stesso spirito, il dibattito sui fuochi artificiali alla festa patronale, o la Tav”, ha chiosato ancora Gallina.
Giorgio Marsiaj, presidente dell’Amma e di Sabelt, aggiunge: “C’è una chiusura totale, i fondi per la Tav secondo loro vanno trasformati in risorse da destinare al territorio. Questa votazione si poteva rimandare”.
“Ci hanno detto che abbiamo poco coraggio”, ha riferito Marsiaj dicendo che i Cinquestelle si sono presentati all’incontro a margine del Consiglio mettendo sul tavolo della riunione era presente un volume sul movimento No Tav.
“Gravissimo per Torino aver perso le olimpiadi invernali ora si punta perdere anche la Tav. La nostra sindaca si lamenta della bulimia di Milano, ma lo sa che tutte le imprese per andare in Europa dovranno passare da Milano, se non ci sarà la Torino-Lione?”, ha attaccato ancora Mattio, concludendo: “Il nostro non è un atteggiamento politico. Semplicemente in un mondo come il nostro non si può permettere la marginalizzazione della nostra città”.