Torino è un comune no Tav. Un’altra opera che viene sospesa nel nostro Paese e la notizia desta non poca preoccupazione anche all’estero. Le grandi opere come la Tav Torino-Lione e il Tap. Ma anche strade, sottopassi, piste di aeroporto, ferrovie urbane, metropolitane, ponti. Tutti bloccati.
“Siamo il secondo Paese industriale d’Europa, il 50percento del Pil viene dall’industria manifatturiera che soffre però scarsa produttività e alti costi proprio per l’assenza di infrastrutture in grado di tenere il nostro Paese in competizione con i concorrenti” spiega il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo.
“Da questo punto di vista – prosegue – la manovra finanziaria e gli atti delle forze del governo non contribuiscono di certo a produrre sviluppo e occupazione. La decisione del Consiglio di Torino ricade in un quadro di blocco di investimenti pubblici che crea preoccupazione e sconcerto”.
“La Fismic Confsal intende aderire a tutte le iniziative promosse da associazioni e/o sindacati che intendono mettere in campo le forze democratiche e riformiste contro una visione medievale del nostro Paese” conclude.